Prende il via a Milano il tour di presentazione dei libri finalisti del premio Galileo 2020

Appuntamento alle 18 in Sala Buzzati, Fondazione Corriere della Sera, con Guido Barbujani, Andrea Brunelli, Francesca Buoninconti, Giulio Cossu, Anna D'Errico e Carola Frediani.

Interverranno Piergaetano Marchetti, presidente della Fondazione Corriere della Sera, e Alberto Mantovani, presidente della giuria, immunologo e direttore scientifico di Humanitas


ll Premio letterario Galileo parte in tour: giunto alla sua XIV edizione, per la prima volta dalla sua istituzione il Premio che seleziona i migliori libri di divulgazione scientifica pubblicati in Italia esce da Padova, sua città natale, per uno speciale tour di presentazione. Gli autori finalisti dell’edizione 2020 avranno così l’occasione di presentare le cinque opere in concorso opere in quattro diverse città italiane all’interno di luoghi iconici del patrimonio culturale del nostro Paese.

La prima tappa del tour si terrà mercoledì 29 gennaio, alle 18, a Milano, nella cornice della Fondazione Corriere della Sera (via Balzan, 3, in Sala Buzzati). Dopo i saluti istituzionali di Piergaetano Marchetti, presidente della Fondazione Corriere della Sera, e di Andrea Colasio, assessore alla Cultura del Comune di Padova, interverrà il presidente della Giuria scientifica di quest’anno, Alberto Mantovani, immunologo, direttore scientifico di Humanitas e docente di Humanitas University, per presentare i cinque volumi che accederanno alla fase finale del Premio. La parola passerà poi agli autori finalisti: Guido Barbujani e Andrea Brunelli, autori de "Il giro del mondo in sei milioni di anni" (il Mulino, 2018), Francesca Buoninconti, autrice di "Senza confini. Le straordinarie storie degli animali migratori" (Codice Edizioni, 2019), Giulio Cossu, autore de "La trama della vita. La scienza della longevità e la cura dell’incurabile tra ricerca e false promesse" (Marsilio Editori, 2018), Anna D’Errico, autrice de "Il senso perfetto. Mai sottovalutare il naso" (Codice Edizioni, 2019), e Carola Frediani, autrice di "Cybercrime. Attacchi globali, conseguenze locali" (Hoepli, 2019).
L’incontro sarà condotto da Giovanni Caprara, saggista ed editorialista scientifico del Corriere della Sera, nonché membro della Giuria scientifica del Premio.

Il secondo appuntamento sarà a Torino, il 7 febbraio, alle ore 18 presso la Fondazione Circolo dei Lettori.

Il terzo evento si terrà invece a Trento, il 28 febbraio alle 21, nell’ambito della Green Week-Festival della Green Economy.

Infine, il tour si concluderà a Padova, il 28 marzo alle ore 11.
Ciascun appuntamento sarà moderato da un giornalista della Giuria Scientifica.

I cinque libri finalisti

Nel libro "Il giro del mondo in sei milioni di anni " (Il Mulino, 2018) di  Guido Barbujani e Andrea Brunelli il protagonista è Esumim. Non si sa quanti anni abbia esattamente: ne dichiara circa sei milioni. A volergli credere avrebbe partecipato a tutte le grandi migrazioni dell’umanità, fin da quando avevamo un cervellino grande come quello degli scimpanzé. «Ci siamo divertiti» – ripete sempre – «non si stava mai fermi!». Esumim è l’immaginario testimone di un viaggio che ha inizio molti milioni di anni fa, il cui primo passo – quello di scendere dagli alberi – ha dato l’avvio alla lunga catena di migrazioni attraverso la quale i nostri antenati hanno colonizzato il pianeta. Quante umanità diverse – dagli Australopitechi a Neanderthal a Sapiens – si sono succedute e incrociate sulla Terra? Quali percorsi hanno seguito, dalla loro prima uscita dall’Africa fino alla diffusione in tutto il pianeta? Come si sono influenzate e mescolate fra loro, e cosa possiamo capire oggi di tutto questo studiando il loro Dna? Una vicenda intricata, in cui la genetica ci guida nella ricostruzione di una colossale diaspora mai conclusa, che ci porta ancora oggi a spostarci e a incontrarci, a essere tutti dappertutto.

Nel libro Senza confini. Le straordinarie storie degli animali migratori (Codice Edizioni, 2019) Francesca Buoninconti racconta invece come il nostro pianeta sia attraversato da miliardi di animali in viaggio. Piccoli o grandi, da soli o in gruppo, percorrono decine di migliaia di chilometri in volo, in marcia o a nuoto, affrontando difficoltà e pericoli, su percorsi infidi che spesso costano loro la vita. Migrano i giganti del mondo, le balene; migrano alcune delle creature più leggiadre, le farfalle; e ancora uccelli, mammiferi terrestri e volatori, pesci, anfibi, rettili, insetti di ogni tipo e altri invertebrati, come gli insospettabili granchi. Durante questo viaggio molti subiscono trasformazioni incredibili, altri sono puntuali come orologi svizzeri, altri ancora coprono distanze equivalenti a tre volte il viaggio di andata e ritorno dalla Luna. Ma come fanno a raggiungere la loro destinazione? Come si orientano e come riescono a tornare ogni anno esattamente nel luogo in cui sono nati? Soprattutto, perché migrano?

Nel libro La trama della vita. La scienza della longevità e la cura dell’incurabile tra ricerca e false promesse (Marsilio, 2018), Giulio Cossu si chiede: «Quando vivevo in Italia, non di rado mi capitava che la gente mi chiedesse: professore, quando pensa che le cellule staminali arriveranno realmente a curare le persone? Pazientemente, tutte le volte, rispondevo che da circa mezzo secolo le staminali sono in clinica e hanno salvato migliaia di vite umane». A partire dalle ultime frontiere al centro delle cronache (terapia genica e genome editing, medicina personalizzata, organoidi), attraverso una serie di esempi e casi inediti, l’autore racconta, ripercorrendo la sua quarantennale esperienza di scienziato internazionale, l’evoluzione e la storia delle scoperte più importanti nel campo della medicina rigenerativa. Sfatando non pochi miti e mettendo in crisi convinzioni ideologiche (soprattutto riguardo all’impiego delle cellule staminali), il libro affronta i tanti temi di natura etica ed economica (è giusto “distrarre” fondi per curare malattie rare che colpiscono pochi individui invece che destinarli a salvare migliaia di bambini “colpevoli” soltanto di essere nati dalla parte sbagliata del mondo? Come impattano sui sistemi di welfare tecniche di questo tipo? Vince il costo ingente sul breve periodo o forse è più importante valutare il risparmio che produrranno sul lungo termine?) e che hanno a che fare con la nostra consapevolezza dei temi scientifici e la scarsa cultura in questo settore, alla base della facilità con cui crediamo agli imbonitori e siamo pronti a mettere in discussione certezze ormai consolidate (come l’utilità dei vaccini).

Il libro Il senso perfetto. Mai sottovalutare il naso (Codice Edizioni, 2019) riflette su quanto sia importante, e allo stesso tempo sottovalutato, il senso dell’olfatto. Il Dipartimento della difesa degli Stati Uniti da anni lavora a un’arma offensiva (e non letale) a base di odori capaci di creare il panico. Nel 2018 la Global Industry Analysts ha stimato in 45 miliardi di dollari il giro d’affari annuale dell’industria dei profumi. Insomma, quello che ruota attorno al nostro naso, a quanto pare, è una cosa seria. Ma come funziona questo nostro senso così raffinato e complesso e al tempo stesso istintivo ed emozionale? Tra ricerca scientifica e tante curiosità, Anna D’Errico ci accompagna in un viaggio alla scoperta dei talenti del naso umano, descrivendo qualità poco note e sfatando alcuni miti, come l’idea che l’uomo abbia un olfatto poco sviluppato. 

Infine, in Cybercrime. Attacchi globali, conseguenze locali (Hoepli, 2019) Carola Frediani riflette come da anni si parli di cybercrimine, ma per quanto il fenomeno sia di volta in volta sottovalutato, sopravvalutato, minimizzato, esagerato o deformato, questo resti sempre qualcosa di astratto. Puntini incomprensibili su una mappa, termini arcani, narrazioni parziali e frammentarie, conseguenze vaghe e lontane. In questo libro invece si seguono in dettaglio alcune storie, si entra dentro la dinamica degli attacchi, l’impatto sulle vittime, le ramificazioni sociali, economiche, legali e perfino geopolitiche di singoli episodi. Tra ospedali in tilt, politici presi di mira, consulenti rovinati, caotici mercati neri e criminali allo sbaraglio.


La Giuria del Premio Galileo 2020

La Giuria scientifica del Premio Galileo, che lo scorso 2 dicembre ha selezionato i cinque volumi finalisti, è presieduta quest’anno da Alberto Mantovani, immunologo, direttore scientifico di Humanitas e docente di Humanitas University. In passato ha lavorato in Inghilterra e negli Stati Uniti ed è stato a capo del Dipartimento di immunologia dell’Istituto Mario Negri di Milano. Ha contributo al progresso delle conoscenze nel settore immunologico, sia formulando nuovi paradigmi, sia identificando nuove molecole e funzioni. Le analisi bibliometriche lo indicano come il ricercatore italiano attivo in Italia più citato nella letteratura scientifica internazionale, e come uno dei 10 immunologi più citati a livello internazionale. Per la sua attività di ricerca ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti nazionali e internazionali, tra cui il prestigioso premio Pezcoller-AACR assegnatogli nel maggio 2019 dall’American Association for Cancer Research “per gli straordinari risultati nella ricerca sul cancro”, nel 2018 il Prize for Excellence in Medicine (American-Italian Cancer Foundation) e, nel 2016, il Premio Europeo di Oncologia dall’Organizzazione degli Istituti Europei del Cancro (OECI) e il Robert Koch Award per l’impatto trasversale sulla Medicina delle sue scoperte in ambito immunologico. 

 

A lui si affiancano cinque autorevoli giornalisti specialisti della divulgazione scientifica – Gabriele Beccaria, firma de La Stampa e responsabile degli inserti Tuttoscienze e Tuttosalute, Rossella Panarese, autrice e conduttrice di Radio3Scienza, il quotidiano scientifico di Rai Radio 3, Giovanni Caprara, saggista ed editorialista scientifico del Corriere della Sera, Barbara Carfagna, giornalista RAI, e Silvia Bencivelli, giornalista, saggista, conduttrice radiofonica e televisiva – e cinque docenti universitari in grado di rappresentare la comunità scientifica dell’Ateneo di Padova: Maurizio Borin, docente di Agronomia, Marco Ferrante, docente di Calcolo delle Probabilità, Maria Maddalena Parlati, docente di Letteratura Inglese, Maria Berica Rasotto, docente di Anatomia Comparata, e Flavio Seno, docente di Fisica Teorica della Materia. 

Alla Giuria scientifica si affianca la Giuria esterna, composta da studenti universitari di tutta Italia che si sono candidati come giurati e dalle 10 scuole secondarie di secondo grado selezionate per la fase finale del Concorso Scuole, una novità di quest’anno istituita dal Comune di Padova con l’obiettivo di stimolare i giovani studenti di tutta la Penisola sul tema della corretta informazione scientifica. E saranno proprio gli “studenti giurati” a decretare con il proprio voto l’opera vincitrice del Premio. 

La cerimonia di consegna del Premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica si terrà venerdì 8 maggio, presso l’Aula Magna del Palazzo del Bo, Università di Padova.

 

* L’App MyIFCOTM semplifica la digitalizzazione dell’intera supply chain

Grazie a MyIFCOTM, le aziende potranno avvalersi di flussi di lavoro più semplici e veloci per la scansione, la gestione e gli ordini di RPC. 


IFCO SYSTEMS, leader mondiale nella fornitura di soluzioni di imballaggi in plastica riutilizzabili (RPC) presenta la nuova versione della sua app MyIFCOTM in occasione di Fruit Logistica, che si svolgerà dal 5 al 7 febbraio a Berlino.

Due le principali funzionalità dell’app: MyIFCOTM recollect per una scansione semplificata degli RPC e MyIFCOTM order per l'ottimizzazione del processo d’ordine degli imballaggi in plastica riutilizzabili.

Con le proprie soluzioni digitali, IFCO propone un modello di economia circolare rivolto al futuro. Nello sviluppo dell’App MyIFCOTM, l’azienda ha dimostrato particolare impegno nella semplificazione dei flussi di lavoro aziendali, mettendo a punto una supply chain efficiente, sostenibile e priva di criticità.

Digitale dal momento dell’ordine fino al ritiro.

"MyIFCOTM è la prima app progettata specificamente per la digitalizzazione delle supply chain degli alimenti freschi con l’obiettivo di semplificare i processi di ordine e raccolta degli RPC lungo tutte le fasi della catena di fornitura”, spiega Wolfgang Orgeldinger, CEO di IFCO SYSTEMS.

L’ottimizzazione della digitalizzazione dell’intera supply chain è resa possibile dalle due funzionalità dell’App MyIFCOTM

  •  MyIFCO™ recollectgli utenti possono scansionare gli RPC con la fotocamera del loro smartphone e l’app rileva automaticamente il numero di RPC da restituire evitando lunghi conteggi. Questa funzionalità è attualmente disponibile presso i service center di IFCO al fine di velocizzare e semplificare la scansione degli RPC, e in futuro MyIFCOTM recollect supporterà i produttori, i fornitori di soluzioni logistiche e i rivenditori nella scansione degli RPC, accelerando sensibilmente i processi e risparmiando tempo prezioso senza investimenti aggiuntivi.
  • MyIFCOTM order: grazie alla funzionalità che consente di gestire gli ordini da remoto in modo semplice, tutti i protagonisti della supply chain potranno richiedere gli RPC via smartphone o tablet. Ciò faciliterà il lavoro dei dipendenti: se si trovano nel magazzino, potranno infatti ordinare gli RPC da lì, senza dover tornare nel proprio ufficio. Gli ordini possono essere visualizzati in modi diversi (settimana, lista…) e filtrati a seconda di molteplici parametri come il numero d’ordine, la tipologia di RPC o la data. Inoltre, gli utenti potranno avvalersi di funzionalità d’ordine rapide che consentono di impostare e piazzare nuovamente ordini preesistenti per un processo il più efficiente possibile, mentre le notifiche push consentono all’utente di essere sempre aggiornato sullo stato del proprio ordinativo. MyIFCO™ order è disponibile in 25 lingue e può essere utilizzato in tutti i paesi in cui è già disponibile il sistema per gli ordini online di IFCO.

Grazie alle opzioni per la digitalizzazione offerte dalla propria app MyIFCOTM, l’azienda continua a supportare l’ottimizzazione della sostenibilità e dell’efficienza economica delle supply chain aziendali.

Oltre alle funzionalità MyIFCOTM recollect order, IFCO sta già lavorando a opzioni aggiuntive che saranno rese disponibili nel breve periodo. 

MyIFCOTM è disponibile per iOS e Android.

 

Informazioni aggiuntive

IFCO è il principale fornitore mondiale di soluzioni di imballaggio riutilizzabili per alimenti freschi, al servizio di clienti in oltre 50 paesi. IFCO gestisce un pool di oltre 290 milioni di contenitori di plastica riutilizzabili (RPC) a livello globale, che vengono utilizzati ogni anno per oltre 1,6 miliardi di spedizioni di frutta e verdura fresca, carne, pollame, pesce, uova, pane e altri prodotti dai fornitori ai rivenditori di generi alimentari. Gli RPC IFCO garantiscono una migliore catena di distribuzione di alimenti freschi, proteggendo la freschezza e la qualità e riducendo i costi, gli sprechi alimentari e l'impatto ambientale rispetto agli imballaggi monouso. www.ifco.com

 

Per ulteriori informazioni:

IFCO: 
Daniela Carbone
VP – Global Marketing
Daniela.Carbone@ifco.com
www.ifco.com

Salviamo api e agricoltori!

Slow Food aderisce all’iniziativa dei cittadini europei. Basta una firma per fare la differenza


 


Mentre cresce la preoccupazione per il declino di api e impollinatori in tutto il mondo, Slow Food si unisce a una campagna europea per il divieto dei pesticidi, la trasformazione dell’agricoltura, la tutela delle api e la conservazione della natura. L’obiettivo è riuscire a raccogliere un milione di firme entro settembre 2020, di modo che la Commissione e il Parlamento europei siano obbligati a legiferare sul tema  della campagna tenendone in considerazione i princìpi. Fino ad ora hanno aderito all’iniziativa 90 organizzazioni presenti in 17 paesi dell’UE. Da anni Slow Food lavora attivamente per sensibilizzare il pubblico sulla drastica riduzione della popolazione mondiale di api e chiede vengano messi al bando i pesticidi dannosi, mettendo in luce la distruzione di biodiversità che è legata a doppio filo alla crisi delle api.

Un quarto della fauna selvatica europea è gravemente minacciata, metà dei siti naturali è in condizioni di difficoltà e i servizi ecosistemici si stanno deteriorando. Nel frattempo, milioni di contadini sono esclusi dal mercato da prezzi iniqui, mancanza di sostegno politico e pressione da parte delle grandi multinazionali. Tra il 2005 e il 2016 nell’Unione Europea sono scomparsi quattro milioni di agricoltori di piccola scala. 

L’ICE, guidata da Pan Europe, chiede alla Commissione Europea di avanzare proposte di legge per:

  • eliminare  i pesticidi sintetici entro il 2035: abolire gradualmente i pesticidi sintetici dall’agricoltura europea dell’80% entro il 2030, iniziando da quelli più pericolosi, per arrivare al 100% entro il 2035;
  • ripristinare la biodiversità: ricreare gli ecosistemi naturali nelle aree agricole in modo che l’agricoltura diventi un vettore di recupero della biodiversità;
  • sostenere gli agricoltori nella transizione: riformare l’agricoltura dando priorità all’agricoltura su piccola scala, diversificata e sostenibile, favorendo il rapido aumento delle pratiche agroecologiche e biologiche; promuovendo una formazione e una ricerca indipendenti in materia di pesticidi e di agricoltura senza OGM, che mettano al centro le esigenze dei contadini.

Slow Food e le organizzazioni partner hanno presentato l’iniziativa dei cittadini europei (ICE) Salviamo api e agricoltori!, raccogliendo firme in occasione della manifestazione Wir Haben Es Satt! a Berlino. Nel corso dell’anno, Slow Food organizzerà numerose attività online e offline per promuovere l’ICE e sensibilizzare i cittadini sull’allarmante declino delle popolazioni di api e sulle conseguenze per la nostra biodiversità.
In Italia l’appuntamento è ad aprile nelle piazze dello Stivale per lo Slow Food Day, l’evento con cui ogni anno l’associazione della Chiocciola racconta i suoi progetti.   

 

Per aderire firma qui!

Scopri i progetti di Slow Food dedicati alle api

(Fonte: Ufficio Stampa Slowfood)