*Piattaforma online gratuita per sostenere le eccellenze del nostro Paese colpite dal Coronavirus


Le eccellenze del Made in Italy a portata di clic. Nasce il Marketplace degli Italiani (www.aidrec.it)  l’e-commerce di qualità, una vetrina digitale aperta al mercato internazionale per le aziende italiane che operano nei settori dell’enogastronomia, moda, benessere e artigianato. Il portale è promosso dalla associazione Italian Digital Revolution, Aidr (www.aidr.it), una rete senza scopo di lucro che si pone come mission la diffusione della cultura digitale. Il Marketplace, nasce infatti dalla volontà di creare una rete di supporto digitale alle aziende Made in Italy, in un momento particolare dell’economia del nostro Paese, creando un portale dedicato in cui poter promuovere i loro prodotti. Puntare sul digitale, secondo le stime dell’Osservatorio Export Digitale della School of Management del Politecnico di Milano, significa incidere positivamente sulla ripresa economica, basta considerare alcuni dati: l’export digitale italiano nel 2020 ha raggiunto il valore di 13,5 miliardi di euro, con una crescita è stata pari al 14%, a fronte di un crollo del settore sul fronte delle esportazioni che ha toccato le due cifre. In quest’ottica, sempre secondo i dati del Politecnico, occorre puntare sulla formazione digitale, per aiutare le imprese italiane, ancora in forte ritardo rispetto agli altri Paesi dell’Unione. In questa direzione l’associazione si occuperà inoltre di affiancare gli imprenditori nel loro percorso di alfabetizzazione digitale.
Alla piattaforma hanno già aderito diverse realtà, sparse su tutto il territorio nazionale. Attraverso il sito, che rispetta gli ultimi standard in materia di usabilità, sarà possibile acquistare in maniera sicura e veloce diverse categorie merceologiche. Per aderire al Marketplace degli Italiani basta compilare il modulo cliccando il seguente link (https://aidrec.it/diventa-rivenditore/

 

Premio “La Città per il Verde” 2021

Il Premio “La Città per il Verde” è un’iniziativa della casa editrice Il Verde Editoriale di Milano, che da 36 anni pubblica ACER, la rivista tecnico-scientifica dedicata ai professionisti del verde e del paesaggio.

Il Premio è stato istituito nell’anno 2000 e durante questi vent’anni ha seguito la crescita del verde pubblico in Italia, rendendo evidenti gli interventi di trasformazione delle città in cui gli spazi aperti di nuova realizzazione o le trasformazioni urbanistiche dei quartieri industriali hanno reso migliore la qualità di vita delle città. È stata anche valorizzata l’attenzione verso gli spazi più propriamente naturalistici, quali le nuove foreste urbane, il recupero dei fontanili, la cura dei boschi di periferia. Accanto quindi al riconoscimento assegnato ai Comuni per i nuovi parchi e giardini, è stata affiancata la valutazione della costante manutenzione del verde pubblico nel tempo, l’importanza sempre maggiore del volontariato nell’ambito dei servizi di gestione pubblica, i nuovi spazi di socializzazione come per esempio la nascita di numerosi orti urbani.

A partire da maggio l'iscrizione alla edizione 2021 

 

* Granarolo lancia #bontàresponsabile, il manifesto 2021 per la sostenibilità nel segno dell’innovazione


 


Granarolo S.p.A. presenta #bontàresponsabile, il piano strategico di lungo periodo che, agendo sulla leva dell’innovazione, focalizza l’impegno del Gruppo sui temi della sostenibilità per l'oggi e per il futuro, in linea con il percorso intrapreso dal Piano di Sostenibilità triennale promosso nel 2018 e in coerenza con il Goal 12° “Consumo e Produzione Responsabili” dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.

Prima importante tappa 2021 di questo impegno rinnovato in cui sono coinvolte tutte le funzioni aziendali: il lancio della nuova confezione di latte fresco, che ha consentito una riduzione del -16% di plastica rispetto alla precedente confezione da 1 litro, grazie a un innovativo collo della bottiglia, ideato dalla Ricerca e Sviluppo Granarolo, a un utilizzo del 25% di plastica riciclata (R-PET) e a un tappo ancorato che non si disperde nell’ambiente.

#bontàresponsabile sarà anche un segno grafico rappresentato su tutte le confezioni di latte e di altri prodotti Granarolo: un quadrifoglio costruito facendo perno sulla “G” del logo Granarolo dove ogni foglia identifica uno dei 4 pilastri della sostenibilità Granarolo.

1. Qualità garantita di filiera italiana del latte

La distintività e unicità della filiera Granarolo, la più grande d’Italia, totalmente presidiata e controllata sin dalla stalla: italiana, perché il latte è degli oltre 600 soci-allevatori presenti in 12 regioni italiane, e garantita, perché ogni anno vengono effettuati 500mila controlli su tutta la filiera per verificare ogni fase di produzione e trasformazione.

2. Benessere animale certificato

Più benessere animale alla stalla anche lavorando sulla riduzione dell’impatto ambientale: i soci-allevatori saranno sempre più parte attiva del cambiamento avviato. Tutte le stalle del Gruppo, certificate sul benessere animale tra il 2018 e il 2019, hanno elevato ulteriormente, nel corso del 2020, i punteggi minimi per superare la soglia dei 70/100 richiesti da Granarolo. E nuovi traguardi di sostenibilità si sono posti per il 2021.

3. Progetti di sostegno per comunità vicine e lontane

L’attenzione di Granarolo verso le comunità e i territori per dare risposte a bisogni concreti, anche uscendo dai confini nazionali: Allattami – La Banca del Latte Umano Donato di Bologna, in collaborazione con il Policlinico di S. Orsola di Bologna (www.allattami.org), Africa Milk Project in Tanzania (https://www.gruppogranarolo.it/il-nostro-impegno/i-progetti-per-la-comunita/africa-milk-project) e AfricHand Project in Mozambico (www.gruppogranarolo.it/il-nostro-impegno/i-progetti-per-la-comunita/africhand-project), in collaborazione con CEFA onlus.

4. Riduzione di plastica, CO2 e sprechi alimentari

La sostenibilità del packaging rappresenta per il Gruppo un valore importante e un percorso di miglioramento continuo delle prestazioni ambientali, specifico per ogni tipo di materiale e prodotto, e risparmierà all’ambiente l’immissione di 3.787t di CO2 in 4 anni (piano 2018-2021, più o meno quel che serve all’illuminazione annua di una città di 54.726 abitanti) e 2.500t nel periodo 2021-2023. La strategia è basata sulla riduzione del peso degli imballaggi primari e secondari, l’utilizzo di plastica riciclabile e riciclata e di materiali alternativi alla plastica. In parallelo, per ridurre gli sprechi, Granarolo sta lavorando sull’aumento della shelf life dei prodotti, sul recupero degli imballaggi del latte reso da mercato, sulla veicolazione dei resi da piattaforma a persone in difficoltà.

5. La nuova confezione responsabile di Granarolo

Alla luce dell’impegno #bontàresponsabile, a partire dal 25 marzo, in alcune regioni italiane, è stata lanciata in via sperimentale sugli scaffali la nuova e innovativa confezione di latte fresco Granarolo che coinvolge i formati da 1,5L, 1L e 500ml, dalle caratteristiche distintive e uniche:

  • meno plastica: il nuovo e innovativo collo della bottiglia, ideato da Granarolo e lanciato per la prima volta nel mondo del latte, permette una riduzione del -16% per il formato da 1 litro rispetto alla precedente confezione, -10% per quello da 500ml e -11% per la referenza da 1,5L;
  •  nuovo tappo: non a vite ma a pressione, che si apre con un click restando ancorato alla bottiglia per evitare la dispersione nell’ambiente, anticipando la Direttiva UE sugli articoli monouso in plastica (2019/904), che entrerà in vigore dal 2024, e che obbliga all’utilizzo di un tappo attaccato al contenitore per la durata dell’uso del prodotto;
  • R-PET: il 25% della bottiglia è in plastica riciclata.

La nuova confezione verrà successivamente portata anche sulle referenze di Latte ESL Alto Pastorizzato Più Giorni, mentre ulteriori riduzioni del contenuto in plastica sono previste per altre tipologie di prodotto nel corso dell’anno.

Il risparmio derivante dall’impiego delle nuove confezioni di latte fresco e ESL è di almeno 440.000kg di plastica in meno in un anno, con una riduzione di almeno 1.600t di CO2 equivalente alla CO2 assorbita da 72.000 piante (ipotizzando volumi di vendita del Gruppo Granarolo pari all'