* Gli Orto-Frutteti solidali realizzati da P&G e AzzeroCO2 mettono radici in tutta Italia ed entrano nella top 10 del Diversity Brand Index 2023


Circa 30 mila mq di terreno incolto reso disponibile per agricoltura sostenibile, più di 2.000 alberi e arbusti piantati, circa 1.000 tonnellate di CO2 catturata e 23 comunità di persone fragili sostenute: il progetto realizzato da Procter & Gamble con AzzeroCO2, parte del programma di cittadinanza d’impresa “P&G per l’Italia”, raggiunge tutta Italia con 23 oasi verdi capaci di unire sostenibilità ambientale, tutela della biodiversità e inclusione sociale e lavorativa. Frutto della collaborazione con enti e cooperative locali, gli Orto-Frutteti Solidali sono riconosciuti tra i 10 progetti con più alto impatto sociale dall’unica ricerca italiana che misura il reale impegno delle aziende sulla DE&I.

Coniugano attenzione per l'ambiente, tutela della biodiversità e inclusione sociale e lavorativa, restituendo nuovo valore al territorio e ai suoi cittadini. Un valore riconosciuto dal Diversity Brand Index, che lo posiziona tra le TOP 10 Initiatives 2023, ovvero i dieci progetti con più alto impatto sociale e che si sono più distinti come best practices autentiche e innovative. Sono gli Orto-Frutteti Solidali, le oasi verdi realizzate da Procter & Gamble con il supporto tecnico di AzzeroCO2, che saranno premiati domani a Milano nel corso del Diversity Brand Summit, in cui si presenteranno i risultati dell’unica ricerca italiana che misura e verifica il reale impegno delle aziende sulla DE&I (Diversity, Equity and Inclusion), attraverso le valutazioni di consumatori e consumatrici, di un Comitato Scientifico Internazionale e della Security Check Committee, composta da esponenti appartenenti alle specifiche forme di diversità.

Dopo i primi due nati nell’estate 2021 nell’ambito di “P&G per l’Italia” – il più vasto programma di cittadinanza d’impresa mai avviato nel nostro Paese da Procter & Gamble, che sta realizzando progetti concreti di responsabilità sociale e ambientale su tutto il territorio nazionale –, oggi gli Orto-Frutteti Solidali sono ben 23 sparsi da Nord a Sud Italia. Questi 23 polmoni verdi si estendono per un totale di circa 30.000 metri quadri, in cui più di 2.000 alberi da frutto e melliferi messi a dimora da AzzeroCO2 aiuteranno nel corso della loro vita ad assorbire oltre 1.000 tonnellate di CO2 (equivalenti a circa 3.000 viaggi in auto tra Roma e Milano) e a salvaguardare la biodiversità, grazie all’inserimento di cultivar antiche e di arbusti e piante mellifere capaci di attirare gli impollinatori. Non da ultimo, un ulteriore beneficio è stata la creazione di quasi 30 nuovi posti di lavoro. La gestione di ogni Frutteto è affidata infatti a cooperative che, oltre che di tutela della biodiversità, si occupano di promuovere l’inclusione di circa 400 soggetti fragili e a rischio di emarginazione sociale (persone con disabilità, donne vittime di abusi, rifugiati, detenuti, famiglie in difficoltà…) e che dai proventi della vendita della frutta, dei suoi derivati e della verdura coltivata aiutano le stesse comunità a prosperare e forniscono lavoro agli individui, garantendo autonomia economica, inclusione nella società e dignità.

Si va dai Frutteti Solidali che vedono nell’agricoltura sociale uno strumento di integrazione per le persone con disabilità, come quello di Modica (il capostipite del progetto, dove disabili e anziani si prendono cura di antiche cultivar siciliane), Villa San Giovanni (Reggio Calabria, messo a dimora su terreni confiscati alla ‘Ndrangheta), Teramo (che impiega solo ragazzi con Sindrome di Down), Sesto Fiorentino (Firenze) e La Spezia (che accompagna i ragazzi autistici in un percorso di inserimento lavorativo). A quelli che si prendono cura, attraverso attività nella natura, di persone che soffrono di malattie mentali, come quelli di Civitavecchia (Roma) e Rivoli (Torino), o di dipendenze patologiche, come a Picerno (Potenza). Fino a quelli di Bastia Umbra (Perugia), Macerata, Bologna, Villafranca di Verona e Sondrio che aiutano famiglie in difficoltà e persone fragili.

Parlano invece di seconde possibilità i Frutteti Solidali di Catania, che coinvolge ex detenuti e migranti, Cerignola (Bari), che impegna persone che provengono da percorsi di giustizia riparativa in progetti di agricoltura sociale su terreni confiscati alla mafia, Roma, che si occupa di rifugiati, persone fragili e donne vittime di violenza, e Sassari, dove giovani migranti, provenienti dai centri di accoglienza della zona, coltivano prodotti bio in modo completamente ecosostenibile.

Alcuni Orto-Frutteti Solidali ricoprono poi un ruolo significativo nella tutela della biodiversità. È il caso di Succivo (Caserta), dove si allevano viti di Asprinio di Aversa DOC su terreni confiscati alla Camorra, di Bleggio Superiore (Trento), dove si realizzano innesti di Noce Bleggiana, cultivar autoctona della zona e presidio Slow Food, e di Trieste, dove è stato creato un frutteto storico conservativo con specie e cultivar antiche dell’area collinare della Giulia, parte di un più ampio progetto che prevede la costituzione di un polo didattico e per famiglie. Di particolare interesse scientifico, inoltre, il sito di Oulx (Torino), affidato a Nimbus, Società Metereologica Italiana presieduta da Luca Mercalli, che ha realizzato due frutteti in quota (a 800 e 1.600 metri), entrambi accessibili dagli studenti del liceo locale, per recuperare cultivar antiche in parte sparite dalle Alpi occidentali e per osservare e studiare gli adattamenti delle piante ai cambiamenti climatici.

Infine, ci sono i progetti di rigenerazione e riqualificazione urbana dei due Frutteti Solidali di Palermo e Bari, veri e propri giardini che hanno messo radici all’interno delle città. A Palermo, Legambiente Sicilia sta sviluppando un centro polivalente a vocazione ambientale presso i Cantieri Culturali della Zisa, realizzando un giardino con piante a bassa richiesta idrica, capace di raccogliere l’acqua piovana e creare ombra, mitigando l’isola di calore urbana. Mentre a Bari il Frutteto Solidale porta bellezza e biodiversità a San Paolo, quartiere popolare molto degradato e ad alto tasso di criminalità.

 “P&G per l’Italia” è il più importante programma di cittadinanza di impresa mai avviato da P&G nel nostro Paese. Lanciato nel 2021, il programma prevede l’investimento di alcuni milioni di euro per realizzare azioni concrete nell’ambito della sostenibilità ambientale, dell’innovazione e della responsabilità sociale. Obiettivo: contribuire in modo sempre più significativo e concreto a creare un futuro migliore per tutti affinché nessuno resti indietro.

Per maggiori informazioni visita il sito https://it.pg. e gli account Facebook, Linkedin, Youtube.

* Progetto MDO®. NO ai fitofarmaci: per gli ulivi di “Il Mercante d’olio” solo trattamenti naturali

Un uliveto trattato soltanto con prodotti naturali: la sfida di Moreno Barel che vuole aprire una porta ad un nuovo modo di prendersi cura degli ulivi. 


La natura che aiuta la natura: questo il punto cardine della scelta dell’imprenditore Moreno Barel di usare solo prodotti bio per trattare i suoi ulivi. Nella zona del vittoriese, tra i comuni di Cappella Maggiore e Sarmede, gli uliveti “Il Mercante d’Olio” sono infatti trattati con un mix di prodotti naturali e oli essenziali calibrati per prendersi cura della pianta e delle sue esigenze specifiche facendo, nel contempo, bene all’ambiente in cui crescono. Le preziose miscele sono prodotte per rispondere alle necessità di quel momento, combattendo quindi i classici parassiti e aiutando gli ulivi a prosperare nelle delicate fasi che vanno dalla fioritura primaverile fino all’oliva in autunno. La soluzione adottata da Moreno Barel in collaborazione con Girolamo Martignago, attualmente unico esponente della sua metodologia di trattamento, dal 2020 ad oggi sta dando i suoi frutti. I primi raccolti infatti sono stati perfettamente in linea con la produzione locale suggerendo quindi che la vera differenza tra un buon raccolto e una cattiva annata è data dagli agenti atmosferici, incontrollabili, e non è riconducibile univocamente all’utilizzo dei fitofarmaci. Un risultato, questo, che arriva dopo test comparativi su aree specifiche trattate in modo tradizionale. Un approccio che nasce non tanto dal dubbio sulla validità dei trattamenti, quanto più sulla volontà di poter condividere e avvallare questi risultati. I trattamenti vengono effettuati per dispersione e senza necessità di particolari precauzioni da parte degli operatori vista l’assoluta innocuità, e anzi beneficio potenziale, dei prodotti utilizzati. Camminare accanto agli ulivi “Il Mercante d’Olio” in quei giorni diventa addirittura un’esperienza aromaterapica. Nessun residuo è riscontrabile nell’oliva che, grazie a questi trattamenti, non solo cresce naturalmente ma, venendo da una pianta sana a cui è concesso di mantenere i suoi bioritmi, è vera espressione del connubio tra pianta, terra e ambiente. Per prendersi cura di ogni fase di crescita delle piante, gli interventi sugli ulivi “Il Mercante d’Olio” non sono mai uguali, così come non è mai uguale la situazione che li rende necessari. Un rapporto che quindi si instaura tra custodi, che devono imparare l’ascolto, e piante.

I metodi naturali sono quindi non solo possibili, ma funzionano anche. La prova nell’olio “Il Mercante d’Olio”, un extravergine dal sapore amabile e morbido, così come la natura l’ha voluto.

____________________

MDO®

Via Rive di Anzano, 10 · 31012
Cappella Maggiore (TV)· Italia

Gli uliveti si trovano nel vittoriese tra Anzano e Montaner e sono trattati unicamente con prodotti naturali e biologici. 
All’interno del sito internet è presente un’Area Stampa con materiale informativo e multimediale extra relativo al territorio e al progetto MDO.
Sito internet:https://www.mercantedolio.com 
Per info e richieste: marketing@mercantedolio.com

giornata internazionale della natura

World Wildlife Day – Giornata Mondiale della Natura selvatica