Dalla Bee City al Bosco delle Api: un modello per la tutela delle api, la rigenerazione urbana e il coinvolgimento delle comunità locali

di Alessandro Campiotti

Foto di Jason Leung
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Il 20 maggio si è celebrata la Giornata mondiale delle Api con lo slogan “Bee engaged with youth” (le api impegnate con i giovani), istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite alla fine del 2017 dopo la pubblicazione del Rapporto di valutazione tematico su impollinatori, impollinazione e produzione alimentare pubblicato nel 2016 dalla Piattaforma intergovernativa sulla biodiversità e i servizi ecosistemici (IPBES). Il Rapporto ha posto particolare attenzione sul ruolo delle attività antropiche e dei cambiamenti climatici sulla graduale estinzione di molte specie vegetali e animali, tra cui gli insetti impollinatori. Recenti studi confermano questa tesi, sottolineando il pericolo di conseguenze molto negative sugli ecosistemi naturali e sulla produzione alimentare, che per il 35% dipende dall’impollinazione entomofila. Il valore economico dell’impollinazione a livello di mercato agricolo globale, infatti, è pari a circa 577 miliardi di dollari ogni anno. Il declino degli impollinatori causerebbe scenari socioeconomici preoccupanti a causa della minore produzione agroalimentare, del conseguente aumento del prezzo dei beni, e delle carenze alimentari che avrebbero un impatto negativo soprattutto sulla salute dei ceti più svantaggiati.

I principali fattori che causano la diminuzione delle api sono la perdita di habitat naturali, l’eccessiva urbanizzazione, l’uso intensivo di pesticidi, la pratica della monocoltura, il crescente avvento di specie aliene invasive e di parassiti. Tra i possibili interventi, ci sarebbe la graduale transizione dall’agricoltura convenzionale ad una gestione integrata o biologica dell’agro-ecosistema, accoppiata all’adozione di avvicendamenti colturali benefici per suolo, piante e insetti. Anche le città rappresentano un ulteriore strategia per la salvaguardia delle api e il benessere dei cittadini e a questo proposito sono sempre più numerosi i piani di azione locale di comuni e città che prevedono interventi in favore della promozione delle api come elemento per la rigenerazione urbana basata sulla Natura (NbS) e lo sviluppo di servizi ecosistemici.

Tra gli esempi più virtuosi, oltre alle iniziative svolte in molte città europee in favore della salvaguardia delle api, di rilievo quello di Toronto (Canada), dove dal 2016 è stato avviato il progetto Bee City (Città delle Api), che ha consentito alla cittadinanza di eleggere dei rappresentanti nei comuni per la salvaguardia della natura e delle api. A Roma, nel 2020, Greenpeace ha promosso il progetto “Bosco delle Api” per la tutela della biodiversità, con la creazione di un sistema agroforestale multifunzionale costituito da specie arboree ed erbacee, arricchito da una vasta presenza di essenze officinali prelibate per gli impollinatori. Il progetto è stato replicato a Cremona, dove il Bosco delle Api è diventato un vero e proprio luogo di biomonitoraggio utile per attività didattiche e iniziative culturali per la biodiversità e la sostenibilità ambientale delle città.

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