La biodiversità come misura per la resa futura del terreno

La biodiversità sta risultando un parametro molto importante nella lotta integrata in quanto si mette l’ambiente in condizioni di svolgere da solo il compito che altrimenti è necessario adempiere impiegando sostanze di sintesi non sostenibili a lungo termine. Un ambiente con poca biodiversità dà, in un certo senso, la misura di quanto il terreno sia sfruttato e quindi quanto la sua fertilità sia limitata nel tempo. In un articolo apparso di recente su Science Direct alcuni ricercatori europei hanno illustrato come misurare la biodiversità, e avere quindi un’idea sulla sostenibilità futura del proprio terreno. La ricerca è stata in parte condotta all’interno del progetto europeo “BioBio Project”.

Questo studio ha messo a punto un metodo di misurazione che può risultare molto utile soprattutto ai consulenti nel settore agricolo. Tradurre il concetto di biodiversità in numeri facilita sia la comprensione sia la valutazione da parte degli agricoltori stessi.

Le sperimentazioni sono state effettuate in 19 aziende agricole in Svizzera. Le aziende sono state mappate per quantità e qualità di animali, piante e pratiche agricole ecc. Da questi risultati sono stati identificati due parametri fondamentali che possono identificare la biodiversità:

  • ricchezza media (numero di specie presenti in ogni azienda agricola);
  • unicità dell’azienda (il contributo di ogni singola azienda alla ricchezza totale delle specie).

Queste due misurazioni riflettono due parametri diversi ma complementari sulla presenza di biodiversità: la quantità e la qualità.

Per la definizione dei valori, i ricercatori hanno definito uguale a 100 il valore ottenuto dalla media matematica di tutti i valori raccolti nelle 19 aziende. Pertanto un risultato sopra al 100 indica un’azienda sopra alla media, un risultato sotto il 100 indica un’azienda con biodiversità sotto alla media. L’organizzazione dei risultati in questo modo permette di fornire all’agricoltore una visione della propria posizione rispetto alle aziende vicine.
Dall’analisi dei risultati è emerso che tutte le aziende potevano essere raggruppate in tre categorie:

  • aziende con ricchezza nella media ma bassa unicità
  • aziende con unicità e ricchezza nella media
  • aziende con ricchezza e unicità sopra la media.

Questa suddivisione permette di fornire agli agricoltori consigli maggiormente adeguati e specifici per ogni singola realtà.
Infatti, in casi in cui l’indice ha mostrato una buona ricchezza di biodiversità, ma una scarsa unicità, si è vista una generale limitazione nel numero di tipi diversi di habitat presenti.
Un altro caso, invece, ha portato dei valori di unicità fuori dalla norma soprattutto per il quantitativo di api. Un’analisi del territorio ha evidenziato la presenza di prato molto ripido e isolato che è risultato estremamente attraente per le api e altri insetti impollinatori che nidificano nel terreno.

La possibilità di avere delle misurazioni e delle valutazioni chiare rende possibile agli agricoltori di vedere i punti di forza e le debolezze della propria azienda e quindi lo aiuta nel prendere delle decisioni. Inoltre, questo sistema dovrebbe stimolare la discussione e lo scambio di informazioni tra gli agricoltori.

Per saperne di più:

EIP-AGRI
Science Direct
BioBio Project