“Mi.Qual.Zuc.”: l’Agro Pontino punta sull’innovazione delle pratiche colturali
Nasce il Gruppo Operativo “Mi.Qual.Zuc.”, costituito da Cooperativa Mediana, Organismo di Ricerca CRF – Cooperativa Ricerca Finalizzata, Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale e da una decina di imprese agricole dell’Agro Pontino. Il Gruppo punta ad introdurre una nuova tipologia di zucchina ad elevato valore nutrizionale attraverso pratiche colturali innovative, in accordo con i principi di tutela e salvaguardia della salute dei consumatori
Nel Lazio il settore ortofrutticolo rappresenta un asset importante dell’economia regionale, in particolar modo nell’area dell’Agro Pontino (provincia di Latina), dove oltre 3.500 imprese agricole sono attive nella produzione orticola. La Cooperativa Mediana, con sede a Terracina (Latina), con il supporto scientifico dell’Università degli studi di Cassino e del Lazio Meridionale e dell'Organismo di Ricerca CRF (Cooperativa Ricerca Finalizzata), insieme ad altre dieci imprese attive nel territorio, ha promosso la costituzione del Gruppo Operativo (GO) “Mi.Qual.Zuc.” (definito dalla Misura 16.1 del PSR Lazio 2014 – 2020), volto alla realizzazione di un percorso di ricerca finalizzato al miglioramento, sul piano qualitativo, della produzione dello zucchino nell’Agro Pontino. Il progetto nasce con l’obiettivo di introdurre una nuova tipologia di zucchina ad elevato valore aggiunto attraverso l’introduzione di pratiche colturali innovative in grado di incrementare il contenuto di sali minerali e di vitamine e di migliorare le proprietà antiossidanti del prodotto finale. In particolare, saranno messe a punto pratiche innovative di fertirrigazione e verrà integrata la sostanza organica del terreno con l’aggiunta di compost, al fine di migliorare le condizioni nutrizionali della coltura e di indurre al contempo un adeguato stress idrico e salino che possa favorire la produzione e l’accumulo nella zucchina di molecole antiossidanti. Il progetto punta inoltre a incrementare il valore aggiunto delle produzioni e a rafforzare il reddito delle imprese operanti nel settore attraverso la diversificazione produttiva. La razionalizzazione dell’impiego di fertilizzanti di sintesi, associato al recupero delle acque saline, porterà poi ad una gestione più sostenibile delle colture.
Figura 1. Locandina del progetto “Mi.Qual.Zuc”
“Abbiamo valutato la possibilità di intervenire sullo zucchino, che rappresenta da sempre una delle colture maggiormente presenti nel territorio dell’Agro Pontino, con il duplice scopo di intervenire sul processo produttivo e sulle tecniche colturali” – ci spiega la prof.ssa Patrizia Papetti (Dipartimento di Economia e Giurisprudenza dell’Università di Cassino). “Lo scopo del progetto – sottolinea Papetti – è di migliorare le proprietà nutraceutiche del prodotto e ottenere uno zucchino migliore dal punto di vista qualitativo. Quanto ai benefici ambientali ci proponiamo di ridurre la concimazione con fertilizzanti di sintesi e utilizzare delle soluzioni in grado di permettere alla zucchina di assorbire una quantità maggiore di sali minerali, con un impatto positivo sulla qualità del suolo coltivato”. “Questo progetto – ci dice Fabio Martino (Presidente CRF) – offre non solo la possibilità migliorare sul piano qualitativo lo zucchino ma anche quella di sviluppare tecnologie che potrebbero essere sperimentate per altre colture”. “Il nostro compito nel gruppo operativo – sottolinea Martino – è quello di affiancare gli altri partners del progetto, curando soprattutto gli aspetti economici e commerciali, e di favorire il dialogo tra il mondo della ricerca pubblica e quello delle imprese private”. “Come CRF abbiamo approfondito il quadro normativo di riferimento per la commercializzazione dello zucchino e affrontato approfonditamente il tema degli alimenti funzionali e nutraceutici” – ci spiega poi Tamara Pellegrini (ricercatrice CRF). “Tale approfondimento – sottolinea Pellegrini – ci ha permesso di delineare dei claims nutrizionali e salutistici che potrebbero essere conferiti allo zucchino al fine di inserirlo in un determinato bacino di mercato. Abbiamo effettuato alcune analisi statistiche sulle abitudini dei consumatori italiani relative all’anno 2020 e ai primi mesi del 2021, dalle quali è emerso che la pandemia ha influito sulle scelte dei consumatori. È cresciuta l’attenzione e la disponibilità a spendere qualcosa in più da parte dei consumatori per prodotti ad elevato valore nutrizionale. Sulla base dei dati in nostro possesso possiamo affermare che lo zucchino, oggetto del progetto, potrebbe avere successo nel mercato degli alimenti funzionali”.
Figura 2. Sede della Cooperativa Mediana a Terracina (Latina)
“La pandemia non ci ha fermato – sottolinea Matteo Baldanzini (Responsabile Amministrativo del progetto “Mi.Qual.Zuc”) – e nonostante ciò siamo riusciti a portare a termine tutte le riunioni progettuali. Dopo aver firmato l’atto costitutivo del Gruppo Operativo con i vari partners coinvolti nel progetto e nell’attesa che la Regione Lazio sblocchi i fondi del PSR (Programma di Sviluppo Rurale), auspichiamo di poter presto passare alla fase della sperimentazione, che sarà il fulcro della Misura 16.2”.
Foto: Cooperativa Mediana