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Parchi solari ed eolici possono rendere i deserti africani più verdi e piovosi

Grazie all’istallazione di grandi impianti solari ed eolici, le regioni del Sahara e del Sahel avrebbero considerevoli benefici in termini di aumento delle piogge e livello di vegetazione, con enormi vantaggi  per quanto riguarda l’agricoltura, lo sviluppo economico e il benessere sociale del continente africano. 


Gli impianti solari ed eolici possono avere effetti locali sul caldo, sul livello di umidità e su altri fattori che possono essere favorevoli o dannosi nelle aree in cui vengono realizzati. Un recente studio dal titolo Climate model shows large-scale wind and solar farms in the Sahara increase rain and vegetation, pubblicato sulla rivista scientifica Science da un team internazionale di ricercatori, dimostra che l’istallazione su larga scala di grandi impianti solari ed eolici nel deserto del Sahara e nel vicino Sahel aumenterebbe le temperature locali, il numero di precipitazioni annuali e il livello di vegetazione presente sul territorio. Precedenti studi hanno mostrato l’efficacia di questo approccio in termini di riduzione del riscaldamento globale, spiegano i ricercatori che hanno condotto lo studio, anche se, sino ad oggi, mancava ancora uno studio approfondito sugli effetti dovuti ai cambiamenti sul livello di vegetazione. I ricercatori fanno sapere inoltre di aver scelto l’area compresa tra il Sahara e il Sahel come macroregione da studiare perché si tratta della zona desertica più grande al mondo e di un’area praticamente disabitata ed estremamente sensibile ai cambiamenti sul territorio. Inoltre, il Sahara e il Sahel si trovano in Africa e sono quindi vicino all’Europa e al Medio Oriente, entrambe regioni che hanno un elevato e crescente bisogno di energia.

Il modello presentato nello studio mostra un’area di circa 9 milioni di chilometri quadrati, a sud del Sahara (compresa una parte del vicino Sahel), dove verrebbero istallati grandi impianti solari ed eolici. In questo modo, si prevede una produzione annuale di circa 3 terawatt (1000 miliardi di watt) attraverso gli impianti solari e di 79 terawatt grazie a quelli eolici. Per dare un’idea delle dimensioni del progetto bisogna considerare che nel 2017 la domanda globale di energia è stata pari a 18 terawatt, cioè una potenza inferiore a quella che potrebbe essere prodotta grazie ai parchi solari ed eolici tra il Sahara e il Sahel. Il modello descrive poi i cambiamenti a livello locale: i parchi solari ed eolici, oltre a produrre energia, favorirebbero l’innalzamento delle temperature e il numero di precipitazioni annuali nella regione desertica. Per quanto riguarda i parchi eolici, ciò avviene grazie alle turbine della pale eoliche che, spostando grandi masse d’aria e portando di notte quelle più calde verso il basso, aumentano l’evaporazione e, di conseguenza, la possibilità che possa piovere. I ricercatori stimano che le precipitazioni nelle regioni del Sahara e del Sahel crescerebbero rispettivamente di 0,25 – 0,59 mm/giorno e di 2,23 – 3,57 mm/giorno (Figura 1). 
 

Modello di crescita del numero di precipitazioni sul larga scala grazie ai parchi solari ed eolici nelle regioni del Sahara e del Sahel

Figura 1. Le precipitazioni nelle regioni del Sahara e del Sahel, indicate in figura, crescerebbero rispettivamente di 0,25 – 0,59 mm/giorno e di 2,23 – 3,57 mm/giorno (fonte: “Climate model shows large-scale wind and solar farms in the Sahara increase rain and vegetation”, 2018)
 

L’aumento del numero di precipitazioni, conseguenziale all’istallazione di grandi impianti solari ed eolici, farebbe crescere il livello di vegetazione presente nella regione che, a sua volta, contribuirebbe ad un ulteriore aumento delle precipitazioni. I ricercatori concludono che l’aumento delle piogge e della vegetazione, combinati con la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (solare ed eolico), potrebbe portare enormi vantaggi all’agricoltura, allo sviluppo economico e al benessere sociale del continente africano.