Parte III cap.3 Applicazioni innovative di sostenibilità ambientale

3.3     Applicazioni innovative di sostenibilità ambientale

 

Qui di seguito si riportano esempi su come procedere per migliorare la sostenibilità ambientale. In particolare si prendono in considerazione i pesticidi e il loro impatto sull’ambiente, misure possibili per il contenimento della deriva, i modelli utilizzabili per le previsioni sulla diffusione delle specie invasive e sui pro e contro sulla messa al bando dei neonicotinoidi.

    La biodegradabilità dei pesticidi

Il Centro Helmotz di Ricerche per l’Ambiente di Leipzig ha messa a punto un nuovo metodo di identificazione dei pesticidi e un modello che permette di classificare i pesticidi in base alla biodegradabilità del pesticida e dei suoi derivati.
È importante specificare che non tutti i pesticidi sono fonte di inquinamento ambientale, contaminano il suolo e hanno un impatto negativo sulla la biodiversità. È bene infatti ricordare che proprio i pesticidi hanno un ruolo importante nell’agricoltura moderna.
Attualmente nel mondo sono circa 5.000 i tipi di pesticidi impiegati, ognuno caratterizzato da una particolare efficacia e da particolare impatto ambientale. Alcuni pesticidi sono facilmente biodegradabili, mentre altri ci mettono più tempo e alcuni creano legami chimici con le varie componenti del suolo dando origine ai cosiddetti residui legati (bound residues). Finora si era assunto che tutti questi legami fossero di per sé tossici, pertanto tutti i pesticidi che formano oltre il 70% di residui legati sono considerati automaticamente fuori norma.
La ricerca portata avanti dal Centro Helmotz di Ricerche per l’Ambiente di Leipzig ha approfondito sperimentalmente il destino dei pesticidi una volta immessi nell’ambiente. Ha potuto quindi creare una classificazione dei prodotti di degradazione e dei residui legati nonché un modello applicabile a tutti i pesticidi.
I pesticidi vengono così suddivisi in tre tipologie:

  • Tipo 1: il pesticida stesso o i suoi prodotti di degradazione di componente organica si depositano o vengono aggregati nel suolo (humus), e, in linea di principio, possono essere rilasciati in qualsiasi momento;
  • Tipo 2: il pesticida o i suoi prodotti di degradazione si legano chimicamente all’humus e quindi possono essere rilasciati solo con difficoltà;
  • Tipo 3: il pesticida viene completamente decomposto dai batteri e il carbonio contenuto viene trasportato dai batteri alla biomassa.

Pertanto, mentre i pesticidi appartenenti alle categoria 1 e 2 devono essere catalogati e considerati potenzialmente tossici, tutti quelli appartenenti al tipo 3 possono avere il completo via libera, senza il timore dell’insorgenza di problemi futuri.


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