Second life, la doppia vita delle stoviglie monouso in plastica. Presentati a Milano i risultati della ricerca promossa da Pro.mo

“Second Life – La doppia vita delle stoviglie monouso in plastica” è il titolo del convegno presentato oggi a Milano e promosso da Pro.mo, il "Gruppo Produttori Stoviglie Monouso in Plastica" di Unionplast, per coinvolgere i principali interlocutori del settore a confrontarsi sul tema della vita e soprattutto del fine-vita di piatti e bicchieri realizzati in diversi materiali. La ricerca è stata effettuata dal Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Trento. 

“Il nostro obiettivo è favorire una maggiore conoscenza e consapevolezza dell’impatto ambientale delle stoviglie monouso in plastica – spiega Marco Omboni, presidente di Pro.mo – per sensibilizzare e incentivare la propensione al riciclo, innescando quel circolo virtuoso che fa bene all’ambiente e all’economia allo stesso tempo”.

Lo studio analizza l’impatto ambientale di stoviglie realizzate con diverse materie prime, tra cui plastica, polpa di cellulosa e polilattide, e quello delle stoviglie tradizionali riutilizzabili, in porcellana o vetro. Lo studio è basato sull’analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assessment), ovvero il metodo oggettivo di valutazione dei carichi energetici e ambientali potenziali associati a un prodotto nel suo intero ciclo di vita, metodologia regolamentata dalle norme ISO della serie 14040.

La ricerca dell’Università di Trento sfata alcuni luoghi comuni sulla maggiore eco-sostenibilità di prodotti compostabili e/o biodegradabili e dimostra che l’impatto ambientale delle stoviglie tradizionali riutilizzabili non è così distante da quello delle stoviglie monouso in plastica, senza considerare i vantaggi che queste ultime hanno a livello di igienicità e praticità.

Leggi i risultati della ricerca su: 

http://pro-mo.org/data/uploads/comunicato-stampa.pdf