Roberto Moneta

Transizione energetica sostenibile: per il GSE è importante la consapevolezza dei consumatori

L’Italia eccelle a livello globale per le azioni intraprese sul fronte dell’efficienza energetica. Attraverso i programmi di incentivazione e le numerose iniziative portate avanti a livello nazionale e locale, il GSE promuove la transizione energetica. Ne parliamo con Roberto Moneta, Amministratore Delegato del GSE.


Ing. Moneta, ridurre le disuguaglianze, anche dal punto di vista dell’accesso all’energia, è uno dei principali obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Che ruolo gioca il GSE per raggiungere l’obiettivo?

Il Gestore Servizi Energetici (GSE) è da sempre impegnato nella promozione dello sviluppo sostenibile che, secondo la definizione storica delle Nazioni Unite, rappresenta il “soddisfacimento dei bisogni delle generazioni attuali, senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri”. Sostenendo la produzione di energia da fonti rinnovabili e incentivando l’efficienza energetica, il GSE punta a garantire non solo la creazione di posti di lavoro in una filiera industriale importante come quella della green economy, ma soprattutto un futuro a basse emissioni di gas serra per le generazioni future. Inoltre, promuovendo l’autoconsumo di energia prodotta attraverso fonti rinnovabili, il GSE intende indicare una delle vie più efficaci per garantire a tutte le persone, anche quelle più disagiate, di accedere ad un bene di prima necessità come l’energia.

 

Queste iniziative si collocano nel quadro degli obiettivi posti dall’Agenda 2030?

Sì. L’obiettivo 7 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite prevede di agevolare la produzione di energia da fonti rinnovabili e di garantire l’equo accesso all’energia a tutti in modo conveniente, affidabile e evoluto entro il 2030. Inoltre, va evidenziato che tra i target posti dall’obiettivo 7 vi è anche quello di raddoppiare, sempre entro il 2030, il tasso globale di efficienza energetica.

 

Soffermiamoci sul tema dell’efficienza energetica. Rispetto alle azioni previste dalla direttiva (UE) 2018/844, come si colloca l’Italia in termini di risultati?

Il GSE, nel 2018, ha sostenuto oltre 100 progetti di riqualificazione energetica e promosso investimenti per circa 177 milioni di euro. Ha fornito supporto tecnico alla Cabina di regia per l’efficienza energetica, istituita dal Ministero per lo sviluppo economico, ai fini dell’accesso al Programma di riqualificazione energetica della Pubblica Amministrazione Centrale (PREPAC).Vorrei poi sottolineare la nostra costante collaborazione con le amministrazioni locali. Nel 2018 sono stati 1500 i Comuni italiani che abbiamo sostenuto nell’individuazione di ambiti di investimento orientati a una crescita sostenibile e alla riqualificazione energetica degli edifici pubblici. Quindi, l’Italia si trova sicuramente in una situazione positiva in termini di obiettivi e risultati raggiunti sul fronte dell’efficienza energetica. A certificarlo è anche l’organizzazione no-profit ACEEE (American Council for an Energy-Efficient Economy) che, nel suo rapporto “International Energy Efficiency Scorecard”, pubblicato a giugno 2018, ci ha posizionati al primo posto, a pari merito con la Germania. ACEEE ha esaminato le politiche di efficienza energetica e la performance di 25 Paesi, tra i quali Francia, Regno Unito, Spagna, Giappone, sullo sviluppo e l’applicazione di misure, strumenti e tecnologie per fare efficienza energetica. Il rapporto, stilato considerando 36 parametri, ha valutato l’impegno di ciascuno Paese nei settori edile, industriale e dei trasporti.

 

Siamo riconosciuti come uno dei migliori Paesi a livello europeo, e anche globale, per le politiche di efficienza energetica. Ma i cittadini, in particolare i più giovani, quanto sono informati sui vantaggi che ne derivano?

Dalle ultime indagini emerge una crescita della consapevolezza dei consumatori italiani sul tema dell’efficienza energetica. Di recente, abbiamo commissionato all’istituto Euromedia Research una ricerca con l’obiettivo di verificare proprio il grado di attenzione degli italiani ai temi dell’efficienza energetica e del consumo sostenibile di energia. La ricerca, che abbiamo presentato al Festival dell’Energia di Milano lo scorso 13 giugno, conteneva anche un focus specifico sui temi dell’autoproduzione e dell’autoconsumo. I dati, raccolti su un campione di 800 cittadini maggiorenni, hanno mostrato che 2 italiani su 3 sono interessati all’argomento, mentre 4 su 5 ritengono che la produzione di energia da fonti rinnovabili sia una valida risposta alla necessità di ridurre le emissioni. Tuttavia, oltre la metà degli intervistati ha affermato di non affrontare queste tematiche a casa o nelle riunioni di condominio. Probabilmente, questo è dovuto al fatto che, per la maggior parte degli intervistati, persistono perplessità sull’entità dell’investimento e sui tempi di rientro. A tal proposito, il GSE ha messo a punto diverse forme di comunicazione e avviato numerosi progetti operativi, con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza dei cittadini italiani sugli effetti positivi dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili per il nostro Paese.