Un kit per la lotta integrata a diposizione degli agricoltori
Con la direttiva europea n. 128 del 2009, la Comunità Europea regola l’uso dei pesticidi e indirizza gli stati membri verso un’agricoltura sostenibile con un approccio integrato alla lotta alle infestazioni. La tecnica della lotta integrata (IPM – Integrated Pest Management) coinvolge l’uso in sinergia di tecniche biologiche, genetiche e agronomiche al fine di sconfiggere parassiti (malerbe, batteri, virus, insetti e funghi) evitando così di ricorrere ad un uso intensivo di pesticidi.
La difficoltà, a tutt’oggi, sta nella corretta conoscenza, diffusione e implementazione tra gli agricoltori di queste nuove pratiche. A tale scopo l’Unione Europea sta finanziando il progetto PURE.
PURE è in funzione dal 2011 e si chiuderà nel 2015. Lo scopo principale è quello di offrire soluzioni pratiche e sostenibili per ridurre la dipendenza dai pesticidi nella maggior parte dei sistemi agricoli europei. Lo scopo vero è quello di fornire agli agricoltori una “cassetta degli attrezzi per la lotta integrata” . Coordina il progetto l’Istituto Nazionale Francese per la Ricerca in Agricoltura (INRA), l’Italia partecipa con l’Istituto Agrario di San Michele all’Adige. Il progetto pone maggiore attenzione alle coltivazioni più diffuse in Europa, quali: grano, mais, orticole in pieno campo, alberi da frutto, vite e pomodori coltivati in serra.
Gli scienziati stanno testando diverse soluzioni in dieci paesi Europei. In Italia ci sono 8 siti sperimentali e 20 prove in campo in aziende agricole.
Le sperimentazioni vanno dallo studio delle semine scalari (o anche false semine) come risposta ad un’emergenza parassitaria, all’impiego di specie resistenti o tolleranti ad alcuni aggressori biologici fino al rilascio di insetti predatori all’interno delle serre.
Nuove tecnologie sono al vaglio, come campionatori d’aria in grado di prevedere l’arrivo di patogeni per via aerea, oppure il rilascio di ferormoni per disturbare l’accoppiamento. Le tecnologie che si dimostrano più efficaci in laboratorio saranno poi sperimentate su campo.
Sarà avviato uno studio dettagliato dei costi, per considerare il rapporto costi/benefici e il benessere di tutti gli operatori del settore.
Gli aspetti economici sono cruciali: stimare correttamente la soglia di tolleranza aiuta a defiire l’opportunità del trattamento. Il corretto monitoraggio di questa soglia è importante e per questo servono degli strumenti di campionatura adeguati e a portata degli agricoltori.
In allegato è possibile consultare l’ultimo manuale pubblicato con i risultati fin’ora ottenuti.
La diffusione dei dati di PURE è affidata anche al Centro d’informazione ENDURE, (ENDURE IC). Questo Centro è attivo già da anni nella diffusione di informazioni sulla protezione delle piante; nel sito si possono consultare possibili modalità per una protezione sostenibile delle colture in agricoltura. ENDURE IC è un punto di riferimento su tutti gli aspetti della gestione integrata dell’agricoltura, al fine di migliorare la conoscenza di esperti del settore, fornire consigli e suggerimenti ai servizi di divulgazione, ai consulenti ed ai ricercatori. Gli utenti del sito possono ricercare una combinazione tra coltura/organismi nocivi o malattie e paese di origine. I risultati della ricerca offrono una selezione di misure di prevenzione di qualità europea (European Best Practices) con interventi validati di Integrated Pest Management (IPM), controllo chimico dei parassiti e delle malattie così come le alternative non chimiche, come misure di controllo biologico.
Tuttavia la diffusione di nuove pratiche agronomiche passa anche attraverso l’esempio, rimane quindi necessario da parte dei governi il prendere le misure necessarie al fine di agevolare il passaggio soprattutto di aziende leader di settore che vengono spesso prese a riferimento.
Per saperne di più:
CommNet – Communicating the Bioeconomy
European Research Media Center
Progetto “PURE”
INRA
ENDURE Information Center