Uso sostenibile dei prodotti fitosanitari dal 2014
Gli obiettivi della direttiva sull'uso sostenibile dei pesticidi, 2009/128/CE, che rivede il quadro normativo relativo ai prodotti fitosanitari, sono la riduzione del rischio e dell'impatto che l'uso di tali prodotti può avere sulla salute umana e sull'ambiente, la promozione della difesa integrata delle colture, e di altre tecniche alternative, anche non basate sull'uso di sostanze chimiche di sintesi, efficaci in ambito fitosanitario.
Tra le misure previste, la direttiva definisce i principi generali della difesa integratae stabilisce la loro applicazione da parte di tutti gli utilizzatori professionali a partire dal gennaio 2014. Stabilisce, anche, che servizi di formazione e consulenza tecnica siano a disposizione degli utilizzatori professionali per permettere che la difesa integrata sia correttamente applicata in tutta Europa.
Per l'attuazione della Direttiva è necessario che gli Stati Membri adottino i piani d'azione nazionali (PAN), ovvero i programmi d’attuazione che dovrebbero come minimo comprendere le misure stabilite dalla direttiva, che, in conformità all'articolo 249 del Trattato che istituisce la Comunità europea, è vincolante in termini di risultati, salva restando la competenza degli organi nazionali in merito alla forma e ai mezzi.
L'Italia ha presentato, per ora, solo un progetto di PAN che necessita della finalizzazione da parte del Consiglio tecnico scientifico per l’uso sostenibile dei pesticidi, che tiene conto dei commenti ricevuti durante la fase di consultazione pubblica. Successivamente, il testo sarà discusso dalla Conferenza permanente per i rapporti Stato-Regioni e adottato con decreto del ministro delle Politiche agricole di concerto con i ministeri della Salute e dell'Ambiente e verrà infine trasmesso alla Commissione Europea per la pubblicazione.
I PAN già presentati dagli Stati membri differiscono per aver privilegiato ora l'incentivo a iniziative volontarie dei coltivatori, ora normative obbligatorie tipo ricetta per l'acquisto o la formazione e informazione, anche attraverso i Piani di sviluppo rurale e la nuova PAC.
L'Italia per il proprio Piano può sfruttare i punti di forza acquisiti nell'applicazione di misure come la difesa integrata, grazie al vantaggio di decenni di applicazione di specifici disciplinari regionali. Le novità italiane riguardano l'adozione e promozione di livelli più avanzati di produzione integrata volontaria, anche con l'impostazione di linee guida più restrittive nella scelta dei prodotti fitosanitari, l'obbligo della riduzione dei volumi d'acqua e l'impegno per le Regioni nel potenziamento delle reti di monitoraggio per fornire informazioni tempestive alle aziende sulla presenza dei parassiti e sulle strategie di protezione.
Per la misura relativa alla Formazione e informazione l'Italia può utilizzare il sistema di rilascio dei patentini, già esistente. I patentini, ora, diventano obbligatori per tutte le utilizzazioni professionali di agrofarmaci e non solo per quelli classificati come tossici o nocivi. Il passo ulteriore è l'addestramento e la certificazione dei consulenti, figura introdotta dalla Direttiva 128/2009.
In Italia leproblematiche maggiori potranno sorgere nell'adozione delle misure di tutela delle acque, dove mancano specifiche esperienze nella gestione di fasce tampone e nel controllo certificato delle macchine irroratrici. Entro il 2016, infatti, tutte le attrezzature dovranno essere ispezionate almeno una volta; il compito è affidato alle regioni e la mancanza di un ente centrale preposto al coordinamento dell' attività potrebbe creare altri ritardi.
Fonti: Direzione Generale Salute e Consumatori; Commissione Europea; Terra e Vita.