Agricoltura Omeodinamica: nuova frontiera per ridurre l’apporto idrico in agricoltura
Il maggior consumo d’acqua nei paesi europei proviene dalla pratica agricola (si stima intorno al 60%); considerando che le risorse idriche sono in quantità limitata, è necessario fare più attenzione alla quantità d’acqua che viene utilizzata a scopo irriguo. La scarsità d’acqua e la qualità degli alimenti sono due delle principali problematiche con cui l’agricoltura moderna è chiamata a confrontarsi ogni giorno.
Da anni l’Istituto Internazionale di Ricerca per l’Alta Qualità della Vita EUREKA si occupa del problema della siccità in ambito agricolo, elaborando nuovi metodi di coltivazione che permettano di ottenere rese produttive di buon valore economico, anche in condizioni di scarsità d’acqua mantenendo alto lo standard qualitativo. La metodologia ideata da Eureka è stata denominata Omeodinamica. Questo modo di fare agricoltura si prefigge lo scopo di fondere le conoscenze dell’agricoltura bio ecologica con quelle biodinamiche e omeopatiche. Secondo l’idea omeopatica si cerca di portare alle piante e ai terreni delle forze sotto forma di messaggi memorizzati e conservati dall’acqua. Secondo i genetisti la pianta esprime non più del 30-40% del suo patrimonio genetico; la restante parte è presente ma “silente”, cioè non si esprime. Si può quindi ipotizzare che nel mondo vegetale siano presenti enormi possibilità di adattamento e di risposta a fenomeni che limitano la produzione agricola e ne aumentano i costi. Il metodo omeodinamico intende agire stimolando nelle piante i fattori di vita “silente”, aumentando la capacità di adattamento e resistenza ai parassiti, ed agli stress climatici e migliorando produzione e qualità.
Dato che l’acqua è la base di ogni essere vivente, l’agricoltura omeodinamica la considera capace di stimolare adeguatamente tutte le forme di vita.
Sono stati pertanto realizzati dei dispositivi atti a potenziare la capacità bagnante dell’acqua (fino a 6 volte); questi dispositivi si sono dimostrati ideali nelle condizioni di siccità. Le modalità di utilizzo dei prodotti omeodinamici sono estremamente semplici. L’agricoltura omeodinamica, grazie al fatto che utilizza l’omeopatia, si pone come un metodo agricolo assolutamente eco-compatibile che contribuisce a produrre alimenti di altissima qualità in modo altamente economico permettendo la riduzione dei costi di produzione.
Una dimostrazione delle possibilità di questo nuovo modo di fare agricoltura è avvenuta a Codroipo (UD) il 25 novembre scorso durante il convegno “In cammino verso una nuova Agricoltura – Come risparmiare più del 50% di acqua in agricoltura e come ridurre i nitrati negli ortaggi” organizzato dall’Istituto Internazionale di Ricerca Eureka in collaborazione con i Dipartimenti di Scienze Agrarie e Ambientali e di Scienze Economiche e Statistiche dell’Università di Udine.
Nell'occasione sono state illustrate le sperimentazioni effettuate su piante di peperone coltivato in serra e di rucola.
La sperimentazione sulla varietà di peperone “Eppo F1”, vede l’impiego di un’irrigazione differenziata con parcelle ad apporto idrico ridotto al 75% e al 50% rispetto al 100% come riferimento. Una parte delle sementi è trattata con un prodotto omeodinamico specificatamente studiato per stimolare nella pianta la resistenza alla siccità e la capacità di svilupparsi, vivere e produrre in condizioni di ridotto apporto idrico.
La sperimentazione condotta su piante di rucola ha il duplice obiettivo di ridurre l’apporto idrico e la concentrazione di nitrati sulle foglie. La rucola infatti è caratterizzata da una naturale tendenza a concentrare nei tessuti i nitrati, composti nocivi alla salute umana. Sono a confronto diversi metodi di coltivazione: convenzionale, biologico, biologico-omeodinamico ed idroponico.
Per maggiori informazioni sui risultati si rimanda al sito di EUREKA.
Per saperne di più:
Istituto Internazionale di Ricerca EUREKA
Convegno Codroipo