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L’importanza dell’innovazione varietale e dei criteri di conservazione delle fragole per affermarsi nel mercato

Distinguersi nell’innovazione varietale è basilare per mantenere una posizione leader nel mercato. L’Italia lo fa in quanto sono proprio italiane le varietà che si stanno diffondendo in Europa, Canada e Stati Uniti. Un esempio di cultivar molto diffusa è la fragola Clery, cultivar precoce selezionata dal CIV – Centro Innovazione Varietale. L’azienda vivaistica Mazzoni, socia fondatrice del CIV, ha al suo attivo un grande numero di varietà con caratteristiche specifiche per diverse condizioni climatiche e tecniche produttive, dalla coltura tradizionale in pieno campo alla coltivazione fuori suolo in serre riscaldate e illuminate. Sono proprio di quest’azienda le cultivar di recente introduzione: Kamila, Rania e Nabila, che oltre a rispondere alle richieste del consumatore di alti livelli qualitativi (i valori zuccherini che raggiungono punte di 10 gradi Brix) presentano una grande tolleranza alle malattie. L’impiego di fumiganti risulta quindi ridotto e questo comporta una maggior sostenibilità ambientale di tali cultivar.
Per le novità in ambito della coltivazione spicca Novamont, che a Fruit Logistica 2014 ha presentato in anteprima mondiale i primi film in Mater-Bi® destinati alla pacciamatura della fragola, una coltura di lungo ciclo per la quale fino ad oggi non erano ancora disponibili teli biodegradabili in grado di garantire una funzione pacciamante per l’intera durata del ciclo colturale.
Alla fine del ciclo colturale la caratteristica di biodegradabilità del telo in Mater-Bi® – certificata conformemente alla normativa internazionale – consente di lasciare il telo nel suolo; l’attività dei microrganismi ne determinerà la mineralizzazione completa e la successiva trasformazione in anidride carbonica ed acqua.

Le novità sulla conservazione delle fragole vengono da uno studio irlandese pubblicato di rente su Science Direct. Lo studio dimostra come sia possibile prolungare la conservazione delle fragole mediante il trattamento a plasma freddo.
Attualmente, le fragole fresche vengono confezionate direttamente in campo nei contenitori clamshell e inviate ai punti vendita. Ciononostante, il decadimento post-raccolta delle fragole è rapido a causa della loro suscettibilità alla manipolazione e facilità di deterioramento con sviluppo di muffe.
Per limitare la formazione di muffe ed effettuare una disinfezione del prodotto, in alcune paesi le fragole sono trattate con prodotti a base di cloro. Tuttavia tale pratica non è consentita in tutti gli Stati.

Innovativa risulta quindi l’idea dei ricercatori irlandesi, che hanno applicato la tecnica del plasma freddo a pressione atmosferica a confezioni chiuse di fragole.
Sono state provate diverse condizioni per il trattamento e conservazione post trattamento. Il trattamento ottimale prevede la creazione di una scarica a barriera dielettrica (DBD) di 60kV pulsata a 50Hz attraverso due elettrodi posti ad una distanza di 40 mm. Per non aumentare la temperatura dei campioni, il sistema DBD deve presentare una potenza di 15-20 W.
Le fragole sottoposte a tale trattamento sono conservate in confezioni chiuse contenenti aria e il 42% di umidità relativa e sono sottoposte a tale trattamento a pressione atmosferica per 5 minuti.
Con questo trattamento, la microflora naturalmente presente sulle fragole (batteri aerobi mesofili, lieviti e muffe) viene ridotta di un valore di 2 log10 entro 24 h senza significative ripercussioni sul tasso di respirazione, colore e consistenza dei frutti.

Per saperne di più:
Science Direct
CIV-Consorzio Italiano Vivaisti
Mazzoni Group
Novamont

In allegato:
CS_pacciamatura fragola.pdf