I.1.8g Gli organismi che vivono nel terreno

1.1.8g Gli organismi che vivono nel terreno

Nel terreno si distinguono i seguenti organismi:  radici; animali scavatori; lombrichi; decompositori

Radici delle piante

Accanto a microrganismi e invertebrati, la componente vivente più cospicua presente nel terreno è rappresentata dalle radici delle piante. Esse di solito non suscitano un interesse pari a quello degli altri abitanti del suolo. Sono però i principali responsabili della sua formazione. Contribuiscono innanzitutto alla frammentazione delle rocce. Fanno poi da base alimentare per molti organismi del suolo, ad esempio le cicale che attingono alla linfa radicale durante la loro fase di permanenza sotto terra. Le radici provvedono ad ancorare le piante al suolo, si sviluppano in tutte le direzioni, sondando il terreno alla ricerca di acqua e nutrienti per le piante dalle quali hanno tratto l’esistenza. Quando muoiono, le radici si decompongono nel suolo, arricchendolo di nutrienti. Le radici, dotate di un numero elevatissimo di peli radicali che con grande efficienza assorbono acqua e nutrienti, formano una rete sotterranea inestricabile che favorisce la stabilità del suolo. Esse svolgono altresì un ruolo di primo piano nella protezione della superficie del suolo dall’erosione e nel mantenimento del giusto grado di umidità.

Animali scavatori

Innumerevoli animali trascorrono la propria esistenza scavando il suolo. Ne sono un esempio la talpa e il tasso. Anche se alle volte possono danneggiare i raccolti, la loro azione favorisce l’aerazione del suolo. Essi inoltre aggiungono nutrienti al terreno con le loro deiezioni e, eliminando insetti nocivi e semi di erbe infestanti, favoriscono la crescita e lo sviluppo dei raccolti.

Ruolo del lombrico nella formazione del suolo

I lombrichi sono formidabili costruttori di suolo. Anche se da adulti raggiungono appena la lunghezza di una decina di centimetri, una loro colonia arriva a smuovere uno spessore di dieci centimetri di suolo di superficie nel giro di pochi anni.
I lombrichi trascorrono gran parte della propria esistenza sotto terra dove scavano tane che penetrano in profondità nel terreno. Le pareti di queste tane sono cementate da muco e altre escrezioni. Benché alcune tane possano raggiungere la profondità di oltre un metro, gran parte di esse sono localizzate in prossimità della superficie, dove consentono il transito dell’aria e dell’acqua. Queste gallerie, inoltre, rendendo più poroso il terreno, facilitano l’accrescimento delle radici.
I lombrichi si nutrono di piante morte o in decomposizione presenti sulla superficie del terreno o nelle sue vicinanze. Questo materiale, dopo essere stato digerito, va ad arricchire il terreno del prezioso complesso argillo-umico elaborato all’interno del loro intestino.
I lombrichi, inoltre, costituiscono la base alimentare per pettirossi, gabbiani, gufi, bisce e volpi, talpe e toporagni. Sensibili alle vibrazioni, provocate dai predatori, si difendono allontanandosi dalla sorgente di vibrazioni. Anche l’uomo è un pericolo per questi utilissimi animali; infatti le lavorazione del terreno li espongono ai predatori, ne disturbano le abitudini alimentari e ne alterano le aree di riproduzione.
I lombrichi hanno abitudini notturne. Escono dalle tane per cercare la lettiera, che nel loro intestino si trasforma nel complesso argillo-umico. Rimescolano così, in continuazione, il suolo di profondità, ricco di argilla, con quello di superficie, ricco di humus.

I decompositori e il riciclo dei nutrienti

Gli organismi viventi richiedono, per la propria sopravvivenza, sia nutrienti che energia. I decompositori sono organismi che svolgono un ruolo importante nel suolo: riciclano la materia organica, rendendola disponibile, dopo opportuna trasformazione, per gli altri organismi. Sono in grado di ridurre la materia organica in nutrienti di base che possono essere utilizzati per innumerevoli altri organismi.

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