I.1.8h “Ciclo dell’energia” e ” Ruolo dei decompositori”
Ciclo dell’energia
Il ciclo dell’energia inizia con le piante e con l’energia fornita dal sole. Nel corso della loro esistenza, queste producono in proprio il cibo a partire dai nutrienti provenienti dal suolo. Quando una pianta muore, l’energia e i nutrienti restano imprigionati nelle sue fibre.
Quando un animale si nutre di una pianta consuma sia l’energia che i nutrienti racchiusi nel cibo. La parte di cibo non consumata dall’animale è lasciata da parte come materiale di scarto. Una parte di energia e di nutrienti rimane intrappolata in questi resti. Alla morte dell’animale, parte dell’energia della pianta resta confinata nel suo corpo. A questo punto entrano in gioco i decompositori che procedono al riciclo di tutta quanta l’energia e dei materiali presenti nei resti degli animali e in tutta la materia organica morta.
Ruolo dei decompositori
I microrganismi che decompongono e riciclano la materia organica hanno ruoli ben differenziati.
Suddivisi in un numero elevatissimo di specie, operano praticamente ovunque, in ogni tipo di terreno. Sebbene invisibili all’occhio umano, la loro presenza può essere percepita talvolta con l’odorato. Ad esempio, l’odore di terreno appena smosso che si può sentire in primavera è prodotto dagli attinomiceti. Ciascun grammo di suolo contiene circa un milione di microrganismi.
I funghi sono organismi che dipendono, per la propria alimentazione, direttamente dalla materia organica, viva o morta. Sono infatti incapaci di ottenere l’energia di cui abbisognano direttamente dal sole; producono sostanze che permettono loro di trasformare la materia organica in forme più semplici da essi assimilabili. Gran parte della materia organica che producono viene poi ulteriormente degradata da altri microrganismi. I funghi comprendono i lieviti (unicellulari), le muffe e i funghi veri e propri.
I batteri, microrganismi unicellulari, sono presenti ovunque si manifesti la vita. Le loro dimensioni sono talmente esigue che un puntino della lettera “i” ne potrebbe contenere 250.000. Sebbene così piccoli, rivestono un’importanza talmente straordinaria per il suolo che la sua fertilità può essere misurata dalla quantità di batteri presenti. L’opera di questi batteri è alla base della decomposizione della materia organica, la quale, così trasformata, può essere assimilata dalle piante. Alcuni tipi di batteri convertono l’azoto dell’aria in forme adatte per essere utilizzate dalle piante. Altri ancora sono in grado di liberare l’azoto contenuto nella materia organica.