Alberi in città contro lo smog. Le piante che assorbono più CO2
Abbassano la temperatura dell’ambiente circostante durante le stagioni calde, catturano quasi 4000 chili di CO2 nell’arco di trent’anni e bloccano anche le polvere sottili PM10 che secondo l’Agenzia europea dell’Ambiente provocano ogni anno circa 80.000 morti premature.
È quanto emerso dallo studio presentato nell’ottobre scorso dalla Coldiretti nel suo annuale Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, basato su informazioni del CNR, sulla funzione anti smog degli alberi nelle città. Di fronte al cambiamento del clima in atto, sostiene Coldiretti, non si può continuare a rincorrere le emergenze, ma bisogna intervenire in modo strutturale, favorendo nelle città la diffusione del verde.
Ecco le piante più idonee a combattere l’inquinamento:
- L’Acero Riccio che raggiunge un’altezza di 20 metri, con un tronco slanciato e diritto e foglie di grandi dimensioni, fra i 10 e i 15 cm con al termine una punta spesso ricurva da cui deriva l’appellativo di “riccio”: ogni esemplare è in grado di assorbire fino a 3800 chili di CO2 in vent’anni e ha un’ottima capacità complessiva di mitigazione dell’inquinamento e di abbattimento delle isole di calore negli ambienti urbani.
- La Betulla verrucosa con 3100 chili di CO2 aspirate dall’aria, in grado di crescere sui terreni più difficili a pari merito con il Cerro che può arrivare fino a 35 metri di altezza.
- Il Ginko Biloba, albero antichissimo che oltre ad assorbire 2800 chili di CO2 vanta anche – sottolinea la Coldiretti – un’alta capacità di barriera contro gas, polveri e afa e ha una forte adattabilità a tutti i terreni compresi quelli urbani. Il tiglio nostrano.
- Il Bagolaro, tra gli alberi più longevi con radici profonde e salde. L'Olmo campestre, anch’esso dalle radici lunghe e forti.
- Il Frassino comune che può arrivare a 40 metri di altezza.
- L’Ontano nero, il più piccolo, con un’altezza media di 10 metri ma che può bloccare fino a 2600 chili di CO2 e garantire un forte assorbimento di inquinanti gassosi.
I dettagli nella tabella
TOP TEN |
Specie |
CO2 Catturata (tonnellate in 20 anni) |
Capacità anti Inquinanti Gassosi |
Capacità Anti Polveri |
Capacità Totale di Mitigazione |
1 |
Acero riccio (Acer platanoides) |
3,8 |
Alta |
Media |
Ottima |
2 |
Betulla verrucosa (Betula pendula) |
3,1 |
Alta |
Media |
Ottima |
3 |
Cerro (Quercus cerris) |
3,1 |
Alta |
Media |
Ottima |
4 |
Ginkgo (Ginkgo Biloba) |
2,8 |
Alta |
Alta |
Ottima |
5 |
Tiglio nostrano (Tilia Plathyphyllos) |
2,8 |
Alta |
Alta |
Ottima |
6 |
Bagolaro (Celtis australis) |
2,8 |
Alta |
Alta |
Ottima |
7 |
Tiglio selvatico (Tilia cordata) |
2,8 |
Alta |
Alta |
Ottima |
8 |
Olmo comune (Ulmus minor) |
2,8 |
Alta |
Media |
Ottima |
9 |
Frassino comune (Fraxinus excelsior) |
2,8 |
Alta |
Media |
Ottima |
10 |
Ontano nero (Alnus glutinosa) |
2,6 |
Alta |
Media |
Ottima |
Le top ten (Fonte: Elaborazione Coldiretti su dati Cnr)
Nell’edizione 2018 del Rapporto sulla qualità dell’ambiente urbano dell'ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) nel 2018 su 120 città italiane, incluse le 14 Città metropolitane, sono state 19 quelle in cui sono state rilevate polveri sottili PM10 oltre il limite di legge giornaliero.
Nell’analisi delle cause (fattori sociali ed economici, suolo e territorio, acqua, inquinamento dell’aria e cambiamenti climatici, attività industriali, trasporti e mobilità, esposizione all’inquinamento elettromagnetico e acustico, azioni e strumenti per la sostenibilità locale; aspetti fondamentali della qualità della vita nelle aree urbane) anche la carenza delle infrastrutture verdi.