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Green Deal: il ruolo della nuova PAC 2021-2027 per la transizione ecologica dell’agricoltura

Il Green Deal lanciato dalla nuova Commissione europea prevede investimenti per 1000 miliardi di euro nei prossimi dieci anni, il 25 per cento dei quali destinati a raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050. Novità anche sul fronte della PAC 2020 – 2027 che riserverà particolare attenzione alla lotta ai cambiamenti climatici, alla promozione dell’efficienza energetica, alla tutela ambientale e alla produzione di energia da biomasse agricole e forestali. 


La proposta della Commissione europea per la nuova PAC post 2020 si quantifica in 365 miliardi di euro, corrispondenti al 28,5 per cento del bilancio totale dell'Unione per il periodo 2021-2027. L’Italia dovrebbe ricevere complessivamente 36,3 miliardi di euro, con una riduzione di circa il 15 per cento rispetto agli oltre 41 miliardi della precedente PAC 2014-2020. Questi i dati presentati al convegno PAC post 2020: Verso il Piano Strategico Nazionale,  promosso dalle associazioni della Coalizione #CambiamoAgricoltura, che si è svolto lo scorso 23 gennaio a Roma, presso Spazio Europa, sede della Rappresentanza della Commissione europea in Italia. I dati emersi mostrano il ruolo fondamentale dell’agricoltura per il benessere e il futuro dell’Unione (vedi a questo proposito quanto affermato nella Conferenza interparlamentare “Il ruolo dei Parlamenti nel futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura”, Zagabria, 22 e 23 novembre 2018) tenuto conto che: 

  • l’Ue è uno dei principali produttori a livello globale di prodotti alimentari e garantisce sicurezza alimentare a oltre 500 milioni di cittadini europei;  
  • gli agricoltori dell'Ue sono i primi custodi dell'ambiente naturale, in quanto curano le risorse del suolo, dell'acqua, dell'aria e della biodiversità sul 48 per cento del territorio europeo (i silvicoltori si occupano di un ulteriore 36 per cento);
  • il settore dell’agricoltura dà lavoro a 22 milioni di persone, mentre altri 44 milioni di posti di lavoro trovano spazio nel più ampio settore alimentare (aziende agricole, aziende per la trasformazione dei prodotti alimentari e i relativi servizi al dettaglio);
  • le zone rurali, dove vive circa il 55 per cento della popolazione dell’Ue, sono hubs importanti di occupazione, attività ricreative e turismo.

Nel novero dei piani strategici nazionali sul fronte dell’agricoltura che la PAC 2021-2027 intende proporre entro il prossimo anno, troviamo il supporto alla strategia “Farm to Fork”, in accordo con gli obiettivi contenuti nel Green Deal che mirano a favorire una transizione ecologica del settore agricolo. Particolare attenzione sarà posta sull’agricoltura biologica, tenuto conto che essa, con i suoi 175 milioni di ettari coltivati, occupa quasi il 7 per cento della superficie agricola europea ed è inoltre responsabile del 10 per cento delle emissioni di gas serra dell’Ue. A questo proposito, sottolinea il rapporto FiBL-AMI survey 2019 (con dati relativi al 2017), il giro d’affari dei prodotti biologici nell’Ue supera i 34 miliardi di euro, di cui oltre 5 miliardi e mezzo solo in Italia, dove si coltivano con metodo biologico 1,8 milioni di ettari di terreni (Nomisma, AssoBio, Osservatorio SANA 2018). Se consideriamo che i pesticidi chimici e i concimi di sintesi, secondo l’Agenzia europea per l’Ambiente, raggiungono valori medi di 3,8 chilogrammi per ettaro (in Italia 5,7 kg/ha), con enormi rischi per la salute dei consumatori e per l’ambiente, l’agricoltura biologica svolge un ruolo essenziale per la transizione auspicata dal Green Deal. In questo contesto, lo scambio di conoscenze e la maggiore attenzione all’innovazione si pongono come ulteriori obiettivi trasversali della PAC post 2020 rispetto a tre punti chiave

  • promuovere un settore agricolo intelligente, resiliente e diversificato che garantisca una sicurezza alimentare più elevata;
  • rafforzare la tutela dell’ambiente e l’azione per il clima e contribuire al raggiungimento degli obiettivi in materia di ambiente e clima dell’Unione;
  • rafforzare il tessuto socioeconomico delle aree rurali.

Oltre ai temi della maggiore coesione sociale ed economica delle zone rurali dell’Ue, agli aspetti legati al benessere degli animali, alla protezione della biodiversità e delle risorse naturali, il convegno “PAC post 2020” ha evidenziato il ruolo fondamentale che la PAC post 2020 avrà nei confronti del Green Deal, attraverso i tre obiettivi principali che saranno declinati attraverso nove ulteriori obiettivi specifici

  • 1. garantire un reddito equo agli agricoltori;
  • 2. aumentare la competitività;
  • 3. riequilibrare la distribuzione del potere nella filiera alimentare;
  • 4. agire per contrastare i cambiamenti climatici;
  • 5. tutelare l'ambiente;
  • 6. salvaguardare il paesaggio e la biodiversità;
  • 7. sostenere il ricambio generazionale;
  • 8. sviluppare aree rurali dinamiche;
  • 9. proteggere la qualità dell'alimentazione e della salute.

La PAC post 2020 contiene poi importanti novità anche per quanto riguarda l’efficienza energetica, la lotta ai cambiamenti climatici e la produzione di energia da biomasse agricole e forestali, in linea con uno degli obiettivi principali del Green Deal, ovvero quello che prevede di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Obiettivo, quest’ultimo, già affermato dai 295 paesi che hanno sottoscritto l’Accordo di Parigi sul clima. Tuttavia, affinché la rivoluzione verde possa diventare l’obiettivo cardine dell’Ue, come sottolineato dal vicepresidente della Commissione Europea Frans Timmermans nell’evento di inaugurazione di Lisbona capitale verde europea per il 2020, occorrerà l’impegno solidale tra le istituzioni, la politica, le imprese e i cittadini europei.