*FederBio e Assobioplastiche siglano un’intesa per l’impiego di bioteli in agricoltura biologica
L’accordo prevede l’avvio della sperimentazione delle bioplastiche biodegradabili e compostabili per la pacciamatura nelle coltivazioni biologiche.
FederBio, la Federazione nazionale che da 27 anni tutela e favorisce lo sviluppo dell’agricoltura biologica e biodinamica, e Assobioplastiche, l’associazione che riunisce produttori e trasformatori di materiali biodegradabili e compostabili, hanno firmato una partnership per la promozione della sperimentazione e dell’uso di pacciamature biodegradabili nelle coltivazioni biologiche.
Il protocollo pluriennale nasce con l’obiettivo di diffondere e consolidare l’utilizzo delle pacciamature biodegradabili che rappresentano oggi una risposta importante ai problemi di fine vita dei film plastici tradizionali. Inoltre, l’introduzione dei bioteli rappresenta una risposta significativa ad alcuni dei temi produttivi e ambientali coerenti con i principi e le pratiche dell’agricoltura biologica che richiede grande attenzione alle materie prime utilizzate per la produzione dei film pacciamanti, specialmente assenza di OGM e rinnovabilità.
L’utilizzo dei teli pacciamanti con biodegradabilità e rinnovabilità certificate costituisce una delle principali innovazioni tecniche utili per la conversione di ampie superfici e colture all’agricoltura biologica. In particolare, per poter perseguire questo obiettivo strategico i bioteli dovranno essere biodegradabili secondo lo standard europeo EN 17033, non contenere organismi geneticamente modificati nei formulati utilizzati per la produzione della pacciamatura ed essere costituiti da materie prime rinnovabili in misura pari o superiore al 50% (oltre il 60% dal 2021).
Con l’accordo siglato, FederBio contribuirà attivamente alla comprensione e diffusione delle caratteristiche tecniche e d’impiego delle pacciamature biodegradabili, mentre Assobioplastiche supporterà le richieste di informazioni e di attività di sperimentazione che potranno rendersi necessarie. Il protocollo prevede inoltre il coinvolgimento di uno o più enti scientifici con i quali Assobioplastiche e FederBio definiranno un programma di prove in campo per la verifica delle rese, della produttività delle colture e degli effetti complessivi dell’utilizzo di questa pratica colturale in agricoltura biologica.