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Tetti e pareti verdi: isolamento termico e bollette meno care grazie alle vegetazione

Tetti e pareti verdi rappresentano una soluzione naturale per l’isolamento termico degli edifici. Benefici anche per l’ambiente e la salute delle persone


Nell'Unione europea (UE27) il 40 per cento dell'energia finale per il riscaldamento e il raffreddamento viene consumata nel settore residenziale, il 37 per cento nell'industria e il 18 per centonei servizi; da ciò deriva il 36 per cento delle emissioni di gas serra. In tale contesto, il raffrescamento degli ambienti chiusi costituisce ogni anno una quota consistente del consumo di energia. Secondo stime della Commissione europea, l’energia elettrica impiegata per la climatizzazione nel periodo estivo, considerando le diverse tipologie di edifici (pubblici, residenziali, commerciali), rappresenta una quota non inferiore al 30 per cento dei consumi totali e le previsioni mostrano una trend in crescita (COM(2016) 51 final). Il rapporto “Il futuro del raffreddamento” dell’Agenzia internazionale dell’energia sottolinea che nel mondo, alla fine del 2016, erano in uso 1,6 miliardi di condizionatori di cui poco più di 100 milioni di unità nell’area UE (le stesse previsioni ci dicono che saliranno a 167 milioni di unità entro il 2030). A livello mondiale, sottolinea il rapporto, lo stock globale di condizionatori d'aria negli edifici crescerà fino ad arrivare a 5,6 miliardi di unità entro il 2050, mentre la domanda globale di energia richiesta dai condizionatori d’aria, che già oggi costituisce il 20 per cento dell’energia elettrica complessivamente utilizzata per gli edifici, potrebbe triplicare entro la metà del secolo.  Il processo di funzionamento dei condizionatori è basato sull’uso di sostanze chimiche come i clorofluorocarburi e gli idro-clorofluorocarburi che agiscono da “polmone chimico” per il raffreddamento dell’aria interna degli edifici rilasciando emissioni di gas serra (annualmente pari a 1.135 Mt di emissioni di CO2. Tali emissioni costituiscono una tra le principali cause del fenomeno “isola di calore”, sempre più diffuso, particolarmente nelle aree urbane densamente costruite e popolate. Si consideri inoltre che mentre la necessità di riscaldamento per gli edifici è nel tempo diminuita, quella per il raffreddamento è progressivamente salita (Eurostat mediante https://agri4cast.jrc.ec.europa.eu/). Il “Rapporto sullo stato globale del 2019 per edifici e costruzioni”, della Global alliance for buildings and construction, evidenzia che con paesaggi ed edifici adattati ai mutamenti climatici e all'uso locale mediante l’impiego di tecniche di raffreddamento passivo, tra le quali l’aumento della vegetazione nelle città, si potrebbe risparmiare fino al 25 per cento ogni anno dell'energia consumata per il raffreddamento. A tal proposito, a livello europeo, a partire dal 2020, per gli edifici di nuova costruzione sono stati previsti norme e criteri per migliorare l’efficienza energetica, ridurre le emissioni di CO2 e diminuire i consumi elettrici per il condizionamento dell’aria, stimati in 60 Mtep (Figura 1).

 

Figura 1Stime dei consumi elettrici per il condizionamento (COM(2016) 51 final).

 

Con la COM(2013) 249 final “Infrastrutture verdi – Rafforzare il capitale naturale in Europa e con la Direttiva (UE) 2018/844, l’Unione europea ha posto l’accento sulle potenzialità che le soluzioni basate sulle “infrastrutture verdi”, come coltri vegetali, giardini pensili, corridoi verdi, piantumazioni di siepi e alberi, possono avere nel settore edile in termini di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici. Le coltri vegetali, infatti, si possono configurare come strato isolante naturale per le pareti dell’edificio, in quanto aumentano il valore di R (in edilizia R è un valore che misura l’efficacia di isolamento: ad un valore elevato di R corrisponde un livello di isolamento maggiore). I sistemi vegetali si possono applicare su edifici localizzati inaree industriali o in centri, semicentri e periferie, su edifici pubblici, privati e commerciali. Oltre ai benefici in termini ecologici e sociali per le aree urbane, i sistemi vegetali favoriscono l’attrazione di investimenti e la generazione di incrementi nei valori del capitale costruito. Le piante, infatti, migliorano la biodiversità e sono in grado di assorbire CO2 e inquinanti come i composti organici volatili (COV) e il particolato, contribuendo anche a contrastare il fenomeno delle isole di calore. Purtroppo, l’impiego delle NBS (Nature-based solutions) nel settore edile risulta ancora poco articolato, considerando che la normativa cogente si riferisce soprattutto al verde di tipo orizzontale, ossia distribuito sulle aree pubbliche o collocato sulle superfici piane degli edifici (tetti verdi), mentre risulta essere scarsamente definito il verde verticale (pareti verdi) che, invece, contribuisce a ridurre la penetrazione del calore all’interno degli edifici. Il flusso di calore verso l'interno, infatti, è fortemente influenzato dalla differenza di temperatura tra l'aria interna e la temperatura superficiale delle facciate, verticali e orizzontali, degli edifici. I temi dell’impiego delle coltri vegetali per migliorare la sostenibilità ambientale ed energetica del settore edile e delle potenzialità dei sistemi vegetali per la riduzione dei consumi di energia per la climatizzazione degli edifici in estate sono stati al centro di un corso organizzato in via telematica dalla Città Metropolitana di Roma Capitale in partnership con l’ENEA. Il corso, conclusasi lo scorso 20 maggio, prevede un’ulteriore giornata di approfondimento in programma per il prossimo 18 giugno.


Per approfondire:

https://www.capitalelavoro.it/scuola-delle-energie-giornate-di-approfondimento-di-giugno-2021/.

https://ec.europa.eu/eurostat/web/products-datasets/-/nrg_chddr2_a.

Foto d’intestazione: Edificio prototipo presso il Centro Casaccia dell’ENEA (Foto: Carlo Alberto Campiotti)