Neutralità climatica entro il 2050? Se ne parlerà a novembre alla COP26
I prossimi dieci anni saranno cruciali per il progressivo abbandono dell’energia fossile e per imboccare la strada della transizione ecologica sostenibile
Numerosi studi hanno confermato che le emissioni di origine antropica stanno mutando il bilancio energetico del pianeta. L'energia solare entra nel sistema terrestre, una parte di questa energia viene riflessa dalla superficie e/o dall'atmosfera terrestre nello spazio, il resto viene assorbito, riscalda il pianeta e viene quindi riemesso sotto forma di energia termica radiativa. Secondo i laboratori del NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) di Mauna Loa, nelle Hawaii, i livelli di CO2 nell'atmosfera – la CO2 è riconosciuto come il principale responsabile della rottura dell’equilibrio termico tra Terra e Spazio – hanno raggiunto le 419 parti per milione nel 2020, una quota superiore del 50 rispetto a quella dell’era industriale (fine del XVIII secolo). Quando l'equilibrio energetico tra l'energia solare che raggiunge la Terra e l'energia radiante riemessa verso lo spazio (effetto serra) si mantiene in equilibrio non ci sono effetti negativi sulla temperatura ambientale. Quando invece l’effetto serra viene alterato a causa dell’eccesso di emissioni di gas serra prodotti dalle attività umane allora si verifica un aumento eccessivo della temperatura ambientale. L’effetto serra favorisce l’assorbimento di una maggiore quantità di radiazione solare sulla Terra producendo come risultato l’aumento della temperatura terrestre e il fenomeno del riscaldamento globale. Anche il metano (CH4), le cui emissioni sono legate principalmente all'attività di allevamento e allo smaltimento dei rifiuti, e il protossido di azoto (N2O), derivante principalmente dalle attività agricole, contribuiscono ad alterare l’effetto serra e ad aumentare la temperatura ambientale oltre i livelli necessari al raggiungimento dell’equilibrio termico. Il 2020 è stato l’anno più caldo mai registrato in Europa. Tra i maggiori problemi ambientali causati dal riscaldamento globale, conseguenza dell’aumento eccessivo dei gas serra, sono gli incendi che ormai caratterizzano il periodo estivo e che, secondo dati dell’European Forest Information System della Commissione europea, vedono l’Italia prima a livello europeo per numero di incendi, con più di 20 ettari devastati dal fuoco quest’anno (Figura 1).
Figura 1. Mappa della Nasa sui roghi in corso nel mondo (Fonte https://www.open.online/).
Secondo il VI Rapporto IPCC, se la temperatura globale dovesse aumentare di 1,5 °C (soglia limite prevista dall’Accordo di Parigi), si andrebbe incontro ad un aumento dei fenomeni climatici estremi quali ondate di calore, stagioni calde più lunghe e stagioni fredde più brevi. Se invece l’aumento della temperatura si dovesse attestate intorno a 2°C, le conseguenze per l’agricoltura e la salute sarebbero ancor più gravi. Il presidente del World Economic Forum Børge Brende in risposta al rapporto dell’IPCC ha affermato: "Gli incendi boschivi e le inondazioni delle ultime settimane hanno espresso un linguaggio chiaro. E così anche il rapporto IPCC: dobbiamo ridurre il carbonio nella nostra atmosfera ora". Pertanto, l’obiettivo prioritario della UN Climate Change Conference (COP26), che si terrà a Glasgow il prossimo novembre 2021, in partnership tra Regno Unito e Italia, sarà quello di convincere i Paesi partecipanti a rafforzare e mantenere i propri obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra e soprattutto a rendere vincolanti gli obiettivi dell’Accordo di Parigi del 2015.
Per approfondire:
- https://it.wikipedia.org/wiki/Effetto_serra.
- https://www.ipcc.ch/report/ar6/wg1/.
Foto d’intestazione: Un modello di supercomputer della NASA mostra come l'anidride carbonica (CO2), un fattore chiave del riscaldamento globale, fluttua nell'atmosfera terrestre durante tutto l'anno. Le concentrazioni più elevate sono mostrate in rosso.
Fonte: Scientific Visualization Studio della NASA / Global Modeling and Assimilation Office della NASA.