Emergenza polveri sottili e riscaldamento con legna e pellet: le soluzioni ci sono ma manca l’informazione
Legambiente, Kyoto Club, Aiel: BASTA FAKE NEWS, ad inquinare sono gli apparecchi obsoleti da sostituire con i nuovi che abbattono le emissioni dell’80% e informare i cittadini sul conto termico che finanzia la rottamazione utilizzato solo al 30%.
Il nuovo anno sul fronte dell’inquinamento e della qualità dell’aria è cominciato male, con livelli da emergenza in tutta Italia. Una guerra che fa 80mila vittime l’anno, così l’ha definita il Ministro Costa. Traffico e riscaldamento sono sul banco degli imputati e in molti, come Legambiente Lombardia hanno chiesto “misure drastiche: meno auto, meno traffico, più riscaldamento che non inquina”. Se sul tema del traffico i cittadini hanno le idee chiare, sul fronte del riscaldamento c’è ancora molta confusione e, soprattutto, poca informazione. Per esempio le biomasse legnose (legna e pellet), ossia la seconda fonte di riscaldamento delle famiglie italiane (oltre il 21% del totale), da un lato sono accusate di essere tra le cause di inquinamento, e dall’altro sono ritenute fondamentali perché rappresentano la prima fonte di energia rinnovabile (oltre un terzo del totale). Ma qual è la verità? “Ad inquinare non sono le biomasse legnose ma l’uso ancora troppo diffuso di apparecchi vecchi e inquinanti” spiega Francesco Ferrante, vicepresidente di Kyoto Club, che denuncia: “dobbiamo smetterla con le solite fake news e far sapere invece qual è la realtà delle cose e soprattutto cosa bisogna fare. Innanzitutto sostituire i vecchi apparecchi con quelli di nuova generazione che abbattono le emissioni fino all’80 per cento, un’enormità”. Le cifre parlano di quasi il 60% di stufe a legna o pellet con oltre cinque anni e il 18% con più di dieci anni. “Sono anni in cui la tecnologia ha fatto passi da gigante – aggiunge Marino Berton, coordinatore dell’Associazione Italiana Energie Agroforestali, che sottolinea – lo dimostra il fatto che, quando per l’emergenza smog vengono posti dei limiti agli impianti di riscaldamento, non riguardano mai quelli di nuova generazione. Bisogna capire quindi che rottamare le vecchie stufe a legna e pellet è fondamentale nella lotta all’inquinamento, è come passare da un’auto Euro 0 a un’auto euro 6”.
Fonte www.italiacherinnova.it
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