Storie di Cambiamento climatico

14 novembre 2023 Sala Caduti di Nassyria Piazza Capitaniato Padova

Convegno organizzato e curato da Medici Senza Frontiere sede di Padova

Abstract

Come e perché il cambiamento climatico diventa emergenza umanitaria. In questo incontro la ricerca scientifica incontra l’azione medico-umanitaria attraversando la crisi climatica comprovata da rigorosi e, per certi aspetti, sorprendenti studi scientifici. Si è parlato delle varie fasi dell’emergenza con il ruolo dei diversi attori istituzionali o umanitari, il lavoro fondamentale delle figure professionali di MSF non medicali e dell’imprescindibile concetto di salute globale, dell’uomo ma anche degli animali e dell’ambiente.

A coinvolgere una numerosa e sensibile platea c’erano tre ingegneri, operatori umanitari: Armando Bufardeci, Paolo Losi e Federico Schivo, la dott.ssa Elda Baggio vicepresidente nazionale di MSF, il prof. di Glaciologia Aldino Bondesan, moderatore, e Fabrizio De Blasi ricercatore presso l’Istituto di Scienze Polari del CNR a Venezia.

Il moderatore Prof. Aldino Bondesan ha presentato brevemente la storia della Dott.ssa Elda Baggio, strettamente legata alla medicina e chirurgia emergenziale. Con esperienze di chirurga di guerra negli scenari come Siria, Iraq, Yemen, Somalia, Repubblica Democratica del Congo, Haiti.

La dott.ssa Baggio, nella sua relazione d’apertura, si è soffermata sulla diversa origine delle Emergenze umanitarie intese come evento improvviso, talvolta difficilmente prevedibile, tale da mettere in condizioni di pericolo reale o potenziale le persone e/o i beni materiali. Qualsiasi conflitto in qualsiasi area del pianeta diventa un’emergenza umanitaria cui si aggiungono a volte eventi naturali come sismi. In queste situazioni, accade talvolta che per motivi politici alcune organizzazioni umanitarie vengano escluse dall’accesso alle aree interessate. Purtroppo molte emergenze vengono soppiantate da altre, basti pensare al sisma del febbraio scorso tra Turchia e Siria, le cui terribili conseguenze sono state rimosse sia per motivi politici che per il sopraggiungere di altre emergenze come quelle belliche. Il ruolo dell’Organizzazione MSF è quello di agire con tempestività per salvare vite.

Il ricercatore dr. Fabrizio De Blasi fa il punto sull’emergenza climatica illustrando i dati relativi allo scioglimento dei ghiacciai. Parte, come esempio dalla frana del ghiacciaio della Marmolada nel luglio 2022 che è concomitante alle inondazioni in Pakistan. Queste ultime hanno causato migliaia di morti e centinaia di migliaia di sfollati, l’area è diventata una delle tante del nostro pianeta che non consentono più di vivere, aumentando il numero dei profughi climatici. Il ricercatore analizza i dati numerici relativi allo scioglimento dei ghiacciai. Le gravi conseguenze sugli ambienti montani d’alta quota dominati da processi nivo-glaciali, l’innalzamento del livello dei mari, la diminuzione del volume di acqua dolce. Ma c’è anche un’altra grande criticità: i ghiacciai sono testimoni degli eventi succedutisi negli ultimi 2000-3000 anni, le carote glaciali, infatti, sono un vero e proprio libro da leggere in verticale. Perdere i ghiacciai significa perdere la memoria di dati che vanno dalla quantità di CO2 nell’atmosfera, ad eventi legati a esplosioni vulcaniche e alla storia climatologica in generale del nostro pianeta.

La testimonianza di tre ingegneri aggiunge il contributo fondamentali per il lavoro dell’associazione MSF.

Federico Schivo porta la sua esperienza come esperto in supply chain. Senza logisti, Supply Chain Manager (catena di approvvigionamento), diventa impossibile portare soccorso medico in paesi con risorse limitate e funestate da eventi climatici estremi o da condizioni ambientali avverse. L’ing. Schivo ha lavorato con MSF in Giordania, Sudan, Pakistan, Ucraina e Repubblica Democratica del Congo

Anche l’esperienza dell’Ing. Bufardeci conferma l’importanza della presenza di figure professionali a supporto del lavoro dei medici. Esperto di costruzioni, sanificazione dell’acqua, logistica e gestione dei progetti umanitari. Ha lavorato in Brasile, in Grecia (Lesbo)e Mozambico.

Paolo Losi, laureato in Ingegneria per l’Ambiente si occupa dell’allestimento dei servizi igienico-sanitari, ha lavorato per MSF in Etiopia, Siria e Haiti.

Alberta Vittadello