Sostenibilità e riduzione dei rischi per gli spazi urbani al centro della prima Strategia di adattamento climatico di Roma Capitale

Roma. Presentata il 23 gennaio in Campidoglio la prima strategia di adattamento climatico di Roma Capitale.  Il piano è stato redatto da Roma Capitale e dall’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Centrale

Mitigare gli impatti derivanti da eventi climatici estremi, promuovendo pratiche sostenibili, la gestione efficiente delle risorse idriche e la tutela degli ecosistemi locali. Questi i temi al centro della prima strategia di adattamento climatico di Roma Capitale, presentata in Campidoglio alla presenza, tra gli altri, di Roberto Gualtieri, Sindaco di Roma, Sabrina Alfonsi, Assessore all’Ambiente Roma Capitale, Ornella Segnalini, Assessore ai Lavori Pubblici Roma Capitale, Maurizio Veloccia, Assessore all’Urbanistica Roma Capitale e Marco Casini, Segretario generale dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Centrale.

Il piano, redatto da Roma Capitale e dall’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Centrale, riporta lo stato climatico attuale e le misure previste per affrontare gli impatti che il cambiamento climatico sta già avendo sulla città, delineando al contempo le strategie necessarie per mitigare gli impatti di tali effetti. Dal sistema idrico al rischio idrogeologico, il piano si presenta come un importante strumento di monitoraggio, pianificazione e programmazione degli interventi, in grado di analizzare dettagliatamente le dinamiche ambientali in atto nella Capitale.

“Accogliamo con favore la Strategia di Adattamento Climatico di Roma Capitale come un importante passo avanti nella tutela del nostro ambiente e nella promozione di uno sviluppo sostenibile” commenta Marco Casini, Segretario generale dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Centrale. “Roma registra un continuo incremento di temperature medie, con un alternarsi di periodi di siccità a fenomeni di pioggia intensa, e una crescente incidenza di eventi climatici estremi. Questa complessa interazione di fattori climatici e ambientali rappresenta una sfida significativa per la gestione del territorio e la salvaguardia della popolazione. Per proteggersi dagli effetti negativi di queste mutazioni climatiche il piano prevede investimenti per una serie di interventi da attuarsi con diversa priorità, quali ad esempio argini, dighe, casse di espansione, sistema di aspirazione delle acque e altri sistemi di protezione da esondazioni e allagamenti. La cooperazione interistituzionale è essenziale per affrontare con successo le sfide ambientali e costruire comunità resilienti, e oggi siamo qui per dimostrare un impegno comune e concreto verso un bene di interesse pubblico, la gestione del nostro ecosistema”.

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