La Valle dal cuore di perla-sulle orme di Giovanni Arduino nelle cave di marmo della Val Posina Di Dario Zampieri

Autore: Dario Zampieri
Editrice CLEUP Cooperativa Libraria Editrice Università di Padova Collana: Scienze della terra
Data Edizione: 2022
Numero pagine: 200 Illustrato: in bianco e nero e a colori
Formato: 17×24
Prezzo di copertina €27,00

ISBN: 9788854955417

Il lettore che osserva questa copertina riconosce senza dubbio la massiccia parete rocciosa e l’intrusione verticale di colore scuro ma solo un appassionato o un addetto ai lavori può interpretare quest’ultima come un filone con caratteristiche litologiche del tutto diverse dalle rocce nelle quali si è intrufolato. Questa immagine ci porta al passo della Borcola (1.206 m sul m.m.) un passo alpino in provincia di Trento, che mette in comunicazione la Val Terragnolo quindi Rovereto TN e la Val Posina in provincia di Vicenza. Nel reticolo idrografico di questa valle sono compresi quattro territori comunali da nord Tonezza del Cimone, Arsiero, Laghi e Posina.

Molti escursionisti frequentano questa area nota soprattutto per essere stata teatro di sanguinose battaglie durante la grande guerra, tuttavia difficilmente colgono le testimonianze dell’attività estrattiva che vanno dai detriti di cava a resti di ricoveri-dormitori a pulegge arrugginite. Partiamo da queste testimonianze per farci guidare dall’autore, che ha insegnato Geologia strutturale e Rilevamento geologico all’Università di Padova, per rendere le nostre passeggiate sul Pasubio, parte delle “Piccole dolomiti” un’esperienza unica.

Osservando con occhio diverso impariamo a conoscere una risorsa della Terra, il marmo Grigio perla, che nella seconda metà del secolo scorso permise a giovani valligiani di integrare il reddito con un duro e pericoloso lavoro, limitando così l’emorragia dell’emigrazione. Capiremo con facilità che sul passo della Borcola vediamo un’intrusione basaltica (roccia scura) che risalendo a temperatura superiore ai 1200 gradi oC provoca nella rocce incassanti un processo definito “termometamorfismo” ovvero metamorfismo dovuto al calore. In questo caso le rocce incassanti sono calcari o calcari dolomitici. Questo processo dà origine al marmo a brucite di colore grigio perla. Vengono censite 19 ex cave fornendo per ciascuna la mappa di localizzazione, l’altimetria e i sentieri accessibili lungo i quali si possono incontrare tracce e resti dell’attività estrattiva.

L’autore inserisce nel testo foto a colori delle colonne in marmo grigio che decorano l’altare di S. Antonio nella chiesa parrocchiale di Arsiero e particolari dell’altare della Madonna del Rosario e di Santa Margherita presenti nella Parrocchiale di Posina. Immagini che uniscono alla bellezza la chiara origine geologica di questa roccia.

L’autore, giustamente, nel sottotitolo cita Giovanni Arduino un (Caprino Veronese, 16 ottobre 1714 – Venezia, 21 marzo 1795) un geologo italiano che tutti gli studenti di Scienze Geologiche hanno imparato a conoscere per la classificazione cronologica delle rocce. Arduino non si limitò a classificare gli strati in base alla cronologia ma da chimico sperimentò in modo rudimentale il diverso comportamento di rocce carbonatiche. Nel caso specifico facendo reagire le rocce carbonatiche con l’acido solforico ha constatato un diverso comportamento di alcune rocce carbonatiche, scoprendo la dolomite, la roccia calcarea che contiene anche Magnesio, ovvero la dolomia. L’autore giustamente sottolinea che la Dolomite dovrebbe chiamarsi “Arduinite” in suo onore non in onore di De Dolomieu naturalista francese (1750-1801) che le studiò nel Tirolo successivamente.

Per gli studiosi vengono approfonditi gli aspetti tettonici e strutturali con la descrizione delle faglie tuttora visibili e attive come, ad esempio, la Schio Vicenza e la successione stratigrafica delle rocce a partire dal paleozoico fino al Paleogene.

Per gli appassionati di cristalli l’autore descrive dettagliatamente in ordine alfabetico i minerali che si trovano ancora nell’area e in quali siti, a partire dall’Aragonite CaCO3 per finire con la Xonotlite Ca6(Si6O17) OH)2. Molto suggestive le immagini a colori dei cristalli presenti nel testo.

Ambiente naturale, paesaggio, antropizzazione sono tre parole chiave di questo testo. E ancora una volta ci piace pensare che la natura possa rimarginare le ferite causate dall’uomo ricostruendo l’ambiente naturale pur con le testimonianze storiche.

Alberta