II 1.1 La qualità delle acque irrigue e la natura dei rischi connessi al loro utilizzo

I rischi potenziali connessi all’utilizzo delle acque irrigue e le relative limitazioni d’uso sono riconducibili essenzialmente a tre differenti categorie:

  • Rischi legati alla presenza di elevate concentrazioni di sali. Tale condizione si riflette in una minore disponibilità per la pianta dell’acqua presente nel terreno in risposta a variazioni del potenziale osmotico della soluzione circolante.
  • Rischi legati alla presenza di elevate concentrazioni di sodio. La progressiva sodicizzazione del complesso di scambio provoca una riduzione della velocità di infiltrazione dell’acqua nel terreno.
  •  Rischi legati alla presenza, oltre certi limiti, di elementi tossici quali il boro, il litio, il cloro, i metalli pesanti, residui di fitofarmaci ecc. la cui presenza può determinare fenomeni di tossicità in specie vegetali sensibili.

A volte l’effetto negativo su determinati aspetti si riflette in un effetto positivo su altri; è il caso della presenza di sali in elevate concentrazioni. Tale condizione si riflette negativamente sulle colture sottoposte ad irrigazione con tali acque, ma nello stesso tempo, si manifestano azioni positive sulle caratteristiche fisiche del terreno in relazione all’effetto flocculante esercitato sulle particelle colloidali. Ciò porta alla formazione di aggregati più stabili, in grado di migliorare la struttura, favorire un miglior drenaggio ed un più efficiente scambio gassoso con l’esterno.

 


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