II 1.3 Qualità dell’acqua di abbeverata per gli animali

II.1.3  Qualità dell’acqua di abbeverata per gli animali

La qualità dell’acqua di abbeverata degli animali non dovrebbe essere sostanzialmente differente rispetto a quella destinata all’uso umano, soprattutto per i contenuti in elementi minerali ed in sostanze tossiche. Diversa è la valutazione della potabilità dell’acqua per gli animali da un punto di vista microbiologico; infatti i ruminanti possono bere acque con un contenuto di batteri superiore rispetto a quello considerato per la potabilità umana senza manifestare problemi.

Esistono problemi differenti a seconda degli animali per quanto riguarda la potabilità dell’acqua, ad es. i ruminanti sono maggiormente sensibili alla presenza di nitrati nell’acqua in quanto questi vengono trasformati dai batteri ruminali in nitriti, che sono maggiormente tossici; inoltre il cloro, se presente nell’acqua ad elevate concentrazioni, pare influenzare negativamente le fermentazioni ruminali. Tuttavia non esiste una normativa specifica per la potabilità dell’acqua destinata agli animali.

Parametri microbiologici

L’acqua di abbeverata dovrebbe essere batteriologicamente pura ma a causa della non sterilità e pulizia dell’abbeveratoio, l’acqua di fatto contiene una vasta gamma di microrganismi, compresi batteri e virus.
Il trattamento con cloro a fini preventivi non è adatto per i ruminanti, soprattutto se la clorazione è relativamente elevata e/o la quantità di acqua ingerita è elevata. Per tale motivo i criteri adottati per i monogastrici non possono in alcuni casi essere applicati anche ai ruminanti.

Standard fisici

I parametri fisici di qualità dell’acqua hanno un’importanza minore rispetto a quelli chimici e batteriologici. Le proprietà fisiche dell’acqua sono nella maggior parte dei casi correlate all’aspetto dell’acqua più che alla qualità.
Il colore può evidenziare la presenza di contaminanti e risulta importante per l’allevatore in quanto è un indicatore di contaminazione.
La torbidità può evidenziare la presenza di residui organici, industriali o altro.
La presenza eccessiva di ferro conferisce un aroma all’acqua non gradito dagli animali.

Standard chimici

La definizione dei parametri chimici dell’acqua ha notevole importanza ai fini della valutazione della qualità. Esistono dei test principali (Sali Totali Disciolti, pH, durezza, ferro, nitrati/nitriti) in grado di individuare la presenza o l’assenza di problemi qualitativi. Nonostante i risultati di questi test siano molto spesso soddisfacenti, essi vanno integrati con altri, come ad esempio la presenza dei solfati, del cloro, del sodio e di altri elementi minerali, in modo da poter specificare la natura della contaminazione.

Soluzioni e consigli

Il controllo della adeguatezza dell’acqua di abbeverata per gli animali dovrebbe essere accurato e, se possibile, effettuato considerando i parametri di potabilità per l’acqua per il consumo dell’uomo. Il controllo della qualità dell’acqua deve essere particolarmente scrupoloso in funzione delle condizioni dei soggetti; infatti animali giovani o debilitati potranno essere maggiormente sensibili a possibili contaminazioni. Inoltre non va dimenticato che l’acqua, rappresentando, come precedentemente ricordato, un veicolo per la somministrazione di additivi o di farmaci, ed essendo utilizzata per ricostituire il latte partendo dalla polvere di latte, dovrà avere caratteristiche qualitative adeguate per questi scopi e costanti nel tempo, in modo tale da evitare problemi.
I principali trattamenti per migliorare le caratteristiche qualitative dell’acqua sono rappresentati dall’addolcimento, in caso di acque dure senza però esagerare, e dal trattamento con cloro per depurare acque batteriologicamente inquinate. Una riduzione di nitriti, nitrati, solfati e ferro è ottenibile con l’impiego di tecniche specifiche.

 


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