I. 3. 2 Salute e fertilità del suolo
I. 3. 2 Salute e fertilità del terreno suolo
Per mantenere il suolo in buona salute e stato di fertilità bisogna fare attenzione a mantenere in buono stato l’ecosistema suolo ovvero tenere in dovuta considerazione tutti i microrganismi presenti proprio nel suolo.
In un ettaro di terreno agricolo sano coltivato ad erba medica, trifoglio e frumento, si possono infatti trovare:
- 800 kg di lombrichi
- 550 kg di batteri
- 500 kg di organismi simili a funghi e alghe
- 700 kg di funghi cilari (actinomiceti)
- 2850 kg di protozoi
Più altri organismi viventi come: insetti, millepiedi, nematodi, gasteropodi collemboli e acari.
Tutti questi organismi partecipano ai processi di decomposizione della sostanza organica che viene trasformata in humus che, oltre ad essere fonte di fertilità del suolo, influenza notevolmente la struttura del suolo.
Per ottimizzare la propria coltivazione, si può intervenire somministrando al suolo:
- Fertilizzanti minerali
- Fertilizzanti organici
- Fertilizzanti organo-minerali
- Ammendanti
- Correttivi
- Substrati di coltura
- Biostimolanti
Ogni somministrazione comporta una modifica nell’ecosistema suolo. Nel decidere come intervenire è necessario prendere in considerazioni tutte le variabili e non limitarsi al discorso di resa del prodotto. Un buon parametro da prendere in considerazione è l’efficienza, ovvero l’abilità di raggiungere l’obiettivo prefissato impiegando le risorse minime indispensabili da distinguere dall’efficacia che invece indica la sola la capacità di raggiungere l’obiettivo.
L’efficienza si può valutare come:
- efficienza di resa = resa produttiva/elemento applicato
- efficienza di recupero = elemento recuperato/elemento applicato
- efficienza fisiologica = resa produttiva/elemento recuperato
Alcuni dei concimi di nuova generazione sono attenti a queste caratteristiche e pertanto assicurano una maggiore dotazione in elementi nutritivi disponibili per le colture e per tempi più lunghi. Tengono, infatti, conto delle esigenze delle piante e risultano quindi altamente efficienti.
L’aspetto ambientale non può essere trascurato nella valutazione dell’intervento scelto in quanto un impoverimento eccessivo del suolo porta alla desertificazione e quindi alla successiva impossibilità di coltivare quello stesso terreno in un futuro.
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