I 5.5 Problemi ambientali legati alla permanenza di fitofarmaci nel terreno

I  5.5  Problemi ambientali legati alla permanenza di fitofarmaci nel terreno

I  5.5  Problemi ambientali legati alla permanenza di fitofarmaci nel terreno

Gli effetti negativi dovuti alla persistenza dei pesticidi nel terreno si possono esprimere in forma sintetica come ecotossicologia. I più pericolosi in assoluto sono gli insetticidi, perché a più alta tossicità.
I fitofarmaci influiscono su tutto l’ambiente ben oltre il bersaglio primario.
Le piante, che sono il vero bersaglio primario dei trattamenti, assorbono fino al 50% della dose di prodotto impiegata quando la vegetazione è ben sviluppata. Nelle piante infestanti intervengono processi di metabolizzazione che degradano l’erbicida a prodotti elementari non tossici. Per quanto riguarda le piante coltivate, invece, si può avere una situazione differente, in quanto il pesticida non sempre viene metabolizzato e quindi può rimanere come residuo e passare, con la raccolta, nei prodotti destinati all’alimentazione umana.
Una buona parte del trattamento finisce però altrove (suolo, acqua e aria) e può influire sulla vita di altri organismi, in particolare sugli animali selvatici. Infatti, mentre non si riscontrano casi di avvelenamento diretto di bestiame, si hanno diverse prove di avvelenamenti indiretti che coinvolgono soprattutto animali selvatici. Un esempio tra tutti è dato dalla difficoltà nella schiusura delle uova di fagiani e pernici e/o la nascita di pulcini malformati in concomitanza con l’uso di alcune sostanze.
A livello microscopico, i fitofarmaci influiscono sulla vita dei microrganismi del terreno. Fortunatamente, i prodotti di più innovativi presentano caratteristiche tali da non influire negativamente sui microrganismi del terreno e quindi anche sulla fertilità del terreno. In diversi prodotti, addirittura, sono presenti molecole organiche che gli stessi microrganismi utilizzano come fonte di carbonio per i loro processi vitali.
Anche la componente abiotica viene influenzata e l’impatto varia a seconda delle condizioni climatiche. Infatti, la presenza di precipitazioni altera la capacità di assorbimento da parte del terreno e favorisce il run-off. Generalmente una copertura di materia organica tipo la paglia riduce questo problema perché il flusso laterale di terreno e acqua è ridotto e il suolo sotto tale copertura può essere meno compatto, favorendo così una più veloce infiltrazione dell’acqua.
Le acque in cui una parte dei residui si riversa possono essere di due tipi:

·         falda;

·         scorrimento superficiale.

In media nelle acqua di falda confluisce una percentuale tra lo 0,5 % e il 2 % mentre nelle acque a scorrimento superficiale confluisce in media lo 0,01 % e l’1 % della quantità di sostanza applicata.
Un’altra parte di residui passa nell’aria. Qui la percentuale varia molto a seconda dello stato fisico del fitofarmaco applicato. Nelle sostanze applicate sotto forma di spray, la dispersione nell’aria può raggiungere anche il 5% del totale, mentre la dispersione può essere trascurabile per sostanze distribuite allo stato solido o liquido.
La maggior quantità di pesticida è però quella che raggiunge il terreno. In questo caso la percentuale varia tra il 50 ed il 90 %, a seconda che le piante siano ben sviluppate oppure il terreno sia nudo.
La determinazione della carica residua dei pesticidi nel terreno o dei loro prodotti di trasformazione può essere condotta con metodi di analisi chimici e biologici nonché con l’implementazione di modelli matematici previsionali.
Le analisi chimiche richiedono apparecchiature costose, mentre i test biologici risultano essere preferiti proprio grazie alla loro praticità ed economicità.
La previsione dell’impatto ambientale può essere effettuata con l’impiego di modelli fisici o matematici. In un modello fisico si ha la riproduzione su scala ridotta dell’ambiente da studiare, mentre nei modelli matematici la realtà non è riprodotta ma rappresentata da equazioni che descrivono la velocità di processi o gli equilibri risultanti.

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