II 3.1 Le problematiche da affrontare

II.3.1.  Le problematiche da affrontare

La possibilità di impiegare acque reflue depurate per l’irrigazione di aree verdi pone una serie di problematiche di rilevante interesse, con aspetti agronomici, sanitari, normativi, ambientali ed economici. L’aspetto sanitario è quello forse dibattuto nel campo di riutilizzo dei reflui in agricoltura ed è strettamente collegato all’aspetto normativo. Esiste una lunga lista di forme patologiche (dissenterie, gastroenteriti, allergie, ecc.) che possono essere contratte attraverso reflui ed è più che evidente la necessità di disinfezione delle acque per il loro riuso. Riguardo ai livelli di disinfezione, oltre al criterio di protezione totale, esistono classi di rischio accettabili ben descritte; in definitiva, si devono comunque stabilire tre obiettivi primari da perseguire: riduzione della carica microbica, controllo degli elementi chimici presenti, limitazione dei possibili contatti del refluo con l’uomo.

Tipo di refluo: le acque reflue possono derivare da impianti di depurazione allestiti per smaltire scarichi prevalentemente cittadini (reflui urbani) o scarichi prevalentemente di tipo industriale (reflui industriale). Nella prospettiva di un impiego per usi irrigui i reflui di tipo urbano sono certamente da preferire dato che possono risultare sbilanciati nei confronti di un acqua di falda per l’azoto (da cui deriva un certo potenziale fertilizzante di queste acque), e presentano meno rischi di un refluo industriale, nel quale potranno invece essere presenti sali (cloruri, in particolare), metalli pesanti, inquinanti organici.

Tipo di irrigazione: da un punto di vista tecnico le tipologie di somministrazione idrica sono di solito connesse all’oggetto dell’irrigazione: prati ed aree aperte vengono irrigati per aspersione, mentre per arbusti e specie arboree l’irrigazione localizzata è preferita. Nel caso si utilizzi acqua reflua possono subentrare considerazioni diverse, quali la presenza di sostanze (es. sali) a concentrazioni tali da rendere il loro impiego proibitivo nell’erogazione per aspersione. L’irrigazione localizzata sembra quindi rispondere meglio alle esigenze di controllare la dispersione dell’acqua nell’ambiente (aerosol) ed evitare il contatto diretto con la vegetazione.

Scelta della specie: questa problematica risulta essere molto poco conosciuta: di fatto esiste la convinzione che tutte, o gran parte, delle piante ornamentali possano essere irrigate con acque reflue. Sebbene in bibliografia non risultino evidenze specifiche al riguardo, è comunque possibile affermare che la risposta delle piante sia molto variabile da specie a specie, come è stato evidenziato nelle sperimentazioni delle quali si riporta un breve cenno qui di seguito.

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