II 3.3 Utilizzo di acque reflue in agricoltura

II.3.3  Utilizzo di acque reflue in agricoltura

L’esigenza di reperire nuove risorse idriche incoraggia iniziative mirate a distribuire su zone anche ampie, attraverso impianti collettivi, acque reflue di origine urbana o industriale, opportunamente depurate, a lungo considerate marginali e di qualità non adeguata per l’irrigazione. Il riutilizzo di acque marginali in agricoltura rende disponibili volumi ingenti di acque, garantendo nel contempo un trattamento di depurazione supplementare dell’effluente nella percolazione attraverso il suolo, con la degradazione della materia organica residua, l’evaporazione di componenti volatili, la eliminazione di patogeni. Il recupero dei reflui può rappresentare pertanto un’efficace alternativa allo scarico nei laghi, nei fiumi o in mare con un impatto sull’ambiente in definitiva relativamente contenuto.

Ad oggi, linee guida e leggi che regolino specificamente il recupero di questa risorsa esistono solo nei paesi tradizionalmente impegnati in tale pratica. In Italia, lo smaltimento su suolo dei reflui industriali ed urbani depurati è sottoposto alle norme previste dalla 152/99.
Indagini sperimentali condotte in laboratorio dal Dipartimento DIAAT su grandi colonne di suolo non rimaneggiato hanno consentito di acquisire informazioni riguardo gli effetti dell’impiego prolungato di acque reflue urbane sulle proprietà fisico-idrauliche di suoli della Sardegna meridionale e sui possibili fenomeni di accumulo di sostanze tossiche. Hanno consentito inoltre di raccogliere informazioni essenziali per predisporre linee guida che regolino l’impiego di acque reflue in irrigazione.
Si è ravvisata anche la necessità di predisporre, caso per caso, attività di monitoraggio in pieno campo al fine di:

  •  fornire indicazioni circa le dinamiche e le modalità di accumulo dei contaminanti chimico- microbiologici
  •  fornire informazioni sulla eventuale involuzione strutturale del mezzo, attraverso la determinazione delle funzioni di ritenzione idrica e di conducibilità idraulica, della dispersività, dei tempi medi di trasferimento di soluti, proprietà che dipendono direttamente dalla struttura del suolo, in aggiunta agli indicatori di natura prevalentemente chimica tradizionalmente adottati per le acque irrigue e per i suoli (SAR, EC, ESP,…).

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