II 4.1. L’impianto di fertirrigazione

II.4.1.  L’impianto di fertirrigazione

Un impianto di fertirrigazione comprende una o più serbatoi di stoccaggio della soluzione nutritiva con rispettivi dispositivi di aspirazione e spinta che immettono la soluzione direttamente nella condotta di irrigazione o in una sua derivazione. In dotazione all’impianto vi è una centralina di controllo che regola la portata del flusso di miscelazione in base a parametri chimico-fisici preimpostati. Fra questi quelli fondamentali sono la concentrazione salina dell’acqua irrigua fertilizzata e il pH. Il primo parametro permette di controllare il dosaggio dei concimi, ad esempio attraverso la conducibilità elettrica, il secondo permette di controllare la dinamica di assorbimento dei nutrienti, strettamente legata al pH. La regolazione del pH si effettua regolando la portata di miscelazione, secondo il tipo d’impianto, di una soluzione acida o basica. Un impianto di fertirrigazione di questa tipologia è integralmente automatizzabile attraverso elettrovalvole il cui funzionamento è comandata da una centralina di controllo o, più semplicemente da dispositivi a tempo.

L’impianto di fertirrigazione comporta un:

  • risparmio di lavoro e di spese di distribuzione – nessuna necessità di distribuire concimi a mano o a macchina.
  • convenienza – evita un duro lavoro. Incorporando il fertilizzante nell’acqua di irrigazione, tutto quello che dovete fare è irrigare correttamente.
  • uniformità di distribuzione – un impianto di irrigazione efficiente assicura una migliore uniformità di distribuzione del fertilizzante al livello della pianta.
  • localizzazione precisa – con regimi irrigui localizzati, lo sviluppo dell’apparato radicale avviene dove cade l’acqua di irrigazione. Fertirrigare significa portare i fertilizzanti nel posto esatto in cui saranno assorbiti.
  •  volume controllato – il controllo del volume irriguo viene effettuato facilmente con gli impianti di irrigazione a basso volume (per esempio, a goccia). I fertilizzanti applicati per mezzo di tali sistemi vengono dosati quantitativamente allo stesso modo.
  • soddisfare i bisogni della pianta – la fertirrigazione permette la regolazione dell’apporto nutritivo in conformità con le necessità della pianta. Sia le quantità di sostanze nutritive che le esigenze del periodo fenologico possono essere soddisfatti facilmente usando i fertilizzanti giusti.
  • disponibilità migliorata – una piccola quantità di fertilizzante somministrata a brevi intervalli è più disponibile per le piante che una massiccia applicazione ripetuta poche volte all’anno.
  • aumento dell’efficienza – la fertilizzazione localizzata soltanto nella zona delle radici evita le perdite dovute alla dispersione lontano dalla pianta, alla scarsa uniformità di distribuzione ed alla lisciviazione incontrollata.
  • riduzione impatto ambientale – maggiore efficienza significa anche meno fertilizzante perduto e questo, a sua volta, meno contaminazioni ambientali degli acquiferi dovuto alla lisciviazione, o contaminazioni dei fiumi dovuti agli scoli ecc.

La fertirrigazione deve essere fatta in conformità con i regolamenti locali riguardo all’incorporazione di prodotti chimici nell’acqua di irrigazione.

La preparazione di ogni soluzione fertilizzante dovrebbe essere effettuata seguendo delle metodologie che garantiscono la sicurezza ed usando dei contenitori adatti. La dissoluzione dei fertilizzanti nell’acqua può provocare delle reazioni chimiche. I coltivatori ed i loro consulenti dovrebbero conoscere bene queste reazioni per assicurare un completo scioglimento in tutta sicurezza.
Alcuni fertilizzanti non sono completamente solubili. Una volta dissolti saranno ancora presenti nella soluzione piccole quantità di particelle solide, che potrebbero otturare i filtri o l’impianto di irrigazione.L’analisi dell’acqua può contribuire ad identificare dove è probabile che ci possa essere un problema e, ove necessario, l’acqua dovere essere trattata prima dell’aggiunta del fertilizzante. 


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