II 4.5 Alcune norme pratiche
II.4.5 Alcune norme pratiche
Si riportano di seguito alcune considerazioni e norme pratiche da seguire nella fertirrigazione applicata su colture orticole con irrigazione a goccia in ambienti meridionali:
- Conoscere le esigenze nutrizionali della coltura in termini di macro e micro nutrienti
- Soddisfare le esigenze idriche della coltura senza eccessi (dilavamento) né carenze
- Conoscere le caratteristiche idrologiche ed analitiche del terreno per tarare gli apporti nutritivi.
- Conoscere le caratteristiche dell’acqua di irrigazione (conducibilità, pH).
- L’apporto di elementi fertilizzanti va ridotto di circa il 30% rispetto alle quantità indicate per il pieno campo.
- La frequenza degli interventi di fertirrigazione nei suoli sabbiosi, almeno per quanto riguarda l’azoto, dovrebbe coincidere con l’intervento di irrigazione a goccia.
- Nei suoli di medio impasto la fertirrigazione può essere praticata con frequenza pari ad 1/2 di quella dell’irrigazione a goccia.
- Nei suoli argillosi la fertirrigazione può essere praticata con frequenza pari ad 1/3 di quella dell’irrigazione a goccia.
- Conoscere la profondità delle radici ed il contenuto di umidità del terreno al momento dell’irrigazione.
- Non distribuire volumi di adacquamento maggiori di quelli necessari a portare alla capacità idrica di campo il volume di terreno esplorato dalle radici.
- Immettere il fertilizzante nell’acqua di irrigazione dopo aver somministrato circa il 20-25% del volume di adacquamento.
- Completare la fertirrigazione quando è stato somministrato l’80-90% del volume di adacquamento.
- Nei terreni sabbiosi adottare turni irrigui giornalieri o a giorni alterni, anche in considerazione delle perdite di acqua per evapotraspirazione (>5-6mm al giorno).
- Nei terreni argillosi adottare turni irrigui di 3-4gg per evitare fenomeni di asfissia e di formazione di crepacciature.
- La portata e il numero di gocciolatoi devono bagnare in maniera continua il terreno lungo tutta la linea distributrice.
- La distanza tra i gocciolatoi sull’ala disperdente può variare tra 30-40 cm e 60-80 passando da terreni sabbiosi a quelli argillosi.
- Impiegare fertilizzanti solubili per evitare possibili ostruzioni dei gocciolatoi.
- Apportare pochi sali soprattutto quando si utilizza acqua salata.
- Con colture sensibili alla salinità (fragola, cipolla, carota) è opportuno non superare 0,7 dS/m.
- Con colture moderatamente sensibili alla salinità (lattuga, peperone, sedano, patata, cetriolo, anguria) è opportuno non superare 1,2-1,5 dS/m.
- Nelle fasi di radicazione e di vegetazione la conducibilità della soluzione fertilizzante deve essere inferiore (0,3-0,6 dS/m) rispetto alle fasi di fruttificazione (0,8-1,2 dS/m).
- Mantenere il pH della soluzione fertilizzante fra 5 e 6.
- Non apportare contemporaneamente fertilizzanti che contengono calcio e/o magnesio con altri che contengono zolfo o fosforo.
- Non apportare contemporaneamente microelementi con fertilizzanti che contengono fosforo.
L’impiego di fertilizzanti a reazione acida riduce la possibilità di ostruzione dei gocciolatoi rendendo più assimilabili i microelementi presenti nel suolo.
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