3.2. Le nuove frontiere degli orti

Oltre all’impiego di nuove tecniche e varietà per far fronte ai cambiamenti e all’aumento delle richieste, si fanno strada nuovi metodi di coltivazione e nuovi tipi di allevamenti.

Per esempio si stanno diffondendo le Vertical Farms, ovvero strutture chiuse dove la coltivazione avviene fuori suolo e multi-strato, con illuminazione artificiale e dove si ha un grande risparmio di suolo, si consuma solo il 10% dell’acqua richiesta in pieno campo, i fertilizzanti vengono riciclati e non si necessita di una difesa antiparassitaria perché parassiti ed erbe infestanti non entrano nel sistema. Infine questo tipo di coltura può avvenire all’interno delle città, ovvero a “km zero”. Ad avere accesso a questo tipo di prodotti sarebbe il 60% della popolazione mondiale che già oggi vive in città e che è prevista salire all’85% per il 2050. Tuttavia questo tipo di produzione si adatta bene solo agli ortaggi, mentre il costo energetico per produzioni di questo tipo per colture quali riso, mais, grano e patate è al momento proibitivo.
Le fattorie verticali non rappresentano però la sola alternativa proposta dalla ricerca. Isole sopra o sotto i corsi d’acqua o addirittura sugli oceani sono sperimentate in diverse parti del mondo. Molte soluzioni proposte si presentano a basso impatto ambientale e a km zero.


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