1.1. Smart Farming for Europe

Il progetto europeo Smart Farming for Europe (EU-PLF Value creation through Precision Livestock Farming in Europe – Creazione di valore aggiunto attraverso gli allevamenti di precisione in Europa) è un progetto europeo quadriennale, iniziato nel novembre 2012, che coinvolge 21 diversi partner tra i quali istituzioni scientifiche, aziende industriali e commerciali. I partecipanti al progetto sono attivi in diversi settori: veterinaria, biologia, etologia, bio-ingegneria, ingegneria, sociologia, economia e imprenditoria. Per l’Italia partecipa l’Università di Milano, Dipartimento di Scienze veterinarie per la salute, la produzione animale e la sicurezza alimentare – VESPA. Il progetto è stato finanziato all’interno del 7° Programma Quadro.

Lo scopo di questo progetto è quello di tradurre i risultati delle ricerche in protocolli e manuali di attuazione (Blueprint) di cui possano direttamente beneficiare gli allevatori, gli animali, l’ambiente e il consumatore.
Oggetto di studio e sperimentazione sono 16 allevamenti situati in diversi paesi europei, di cui due in Italia. Gli allevamenti studiati sono: 5 di polli, 10 di suini e uno di vacche. L’Italia partecipa al progetto con un allevamento di polli e uno di maiali.

 Localizzazione degli allevamenti pilota

La zootecnia di precisione si avvale di sensori posizionati in stalla e/o sull’animale. Questi sensori sono capaci di effettuare il monitoraggio in automatico e in continuo di numerosi parametri relativi all’ambiente e all’animale, nonché di inviare i dati ad un computer esterno che grazie ad appositi algoritmi fornisce poi all’allevatore le informazioni decodificate.
Alcuni dei parametri rilevati riguardano specificatamente il benessere animale. Questo aspetto è sicuramente importante da un punto di vista etico, ma ha un impatto anche economico dato che, secondo diversi studi, un animale che sta e si sente bene produce di più e meglio.
Si può forse affermare che la zootecnia di precisione soddisfa l’animale, aumentandone il benessere, e l’allevatore, accrescendone il profitto.

Negli allevamenti selezionati per il progetto i sensori (telecamere e microfoni) sono stati posizionati in modo da poter monitorare in continuo gli animali. I dati raccolti dai sensori vengono combinati con quelli raccolti manualmente dagli operatori su ciascun capo e si cerca di stabilirne la correlazione.

Con le due serie di dati vengono creati degli algoritmi che consentono di trasformare i dati forniti dai sensori in indicatori chiave su stato di salute, produttività e impatto ambientale della mandria e di ciascun capo.
I dati vengono quindi elaborati da un software creato appositamente che è in grado di fornire all’allevatore tutte le informazioni di cui ha bisogno. L’interfaccia viene studiata in modo tale da essere chiara, di facile consultazione e con un’accessibilità ai dati in continuo grazie all’uso del web.
Un volta raggiunto il completamento del pacchetto tecnologico i ricercatori provvederanno a renderlo versatile in modo da essere impiegato nelle diverse realtà e tipologie di allevamento, luogo, ambiente.
Al momento  alcuni pacchetti tecnologici sono è già stati sviluppati e sono in uso in fase pilota in altri allevamenti.


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