5.2.3. Il biocontrollo dell’acacia longifoglia
La vespa Trichilogaster acaciaelongifoliae, pur essendo lunga solo pochi millimetri, potrebbe arrestare l’avanzata di una pianta invasiva che sta devastando l’ambiente naturale delle coste portoghesi: Acacia longifolia. Questa acacia è una pianta di origine australiana comunemente detta acacia a foglie lunghe, ed è una specie invasiva in grado di diffondersi rapidamente, al punto da rappresentare una grave minaccia per la biodiversità delle dune sabbiose dei litorali e di altri habitat del Portogallo. In Sudafrica la vespa Trichilogaster acaciaelongifoliae è stata usata con successo come agente di controllo biologico contro questa pianta, e le autorità portoghesi potrebbero seguire tale esempio.
Trichilogaster acaciaelongifoliae
Crediti immagine: WaspWeb
LaT. acaciaelongifoliaenon è diffusa in Europa e non figura nemmeno nel registro dell’UE degli organismi nocivi da tenere fuori dal territorio. La Commissione europea ha chiesto pertanto all’EFSA di rispondere alla seguente domanda: se la vespa fosse introdotta in Europa, potrebbe rappresentare una minaccia per altre piante, soprattutto per altre specie di acacia.
Prima di aprire le frontiere, tuttavia, è fondamentale valutare accuratamente il potenziale impatto sulle specie non bersaglio. Si potrebbe scoprire che T. acaciaelongifoliae è efficace nel controllare A. longifolia, ma produce effetti dannosi e non desiderabili su altre piante, per cui risolvendo un problema si andrebbe a crearne un altro.
Acacia longifolia
Crediti immagine:ERA Nurseries
Infatti la stessa A. longifolia era stata introdotta in Portogallo dall’Australia circa 150 anni fa per frenare l’erosione del litorale. Da allora ha invaso il territorio e si è radicata a tal punto da rappresentare una minaccia per lo stesso ambiente che avrebbe dovuto proteggere, alterando drasticamente il paesaggio e distruggendo la ricchezza della flora locale.
La pianta rappresenta una sfida particolare per i responsabili del territorio, perché i suoi semi si accumulano in mucchi dotati di particolare resistenza; ciò significa che la pianta ricolonizza rapidamente il terreno dopo gli interventi di bonifica o l’applicazione di altri metodi di controllo. Inoltre la combustione o altre misure di eradicazione possono di fatto promuovere e accelerare la germinazione dei semi di A. longifolia. Infatti, una volta rilasciato nell’ambiente un organismo, è quasi impossibile ritornare sui propri passi in un momento successivo, bisogna quindi essere assolutamente sicuri che i benefici siano superiori agli svantaggi.