6. Metodi alternativi di concimazione / fertilizzazione

La fertilizzazione delle colture comprende l’insieme delle pratiche volte a favorire la nutrizione delle piante attraverso l’apporto degli elementi nutritivi e attraverso il miglioramento delle caratteristiche del terreno che influenzano lo sviluppo e la capacità di assorbimento radicale.

La pianta trova gli alimenti nutritivi nel terreno e li assorbe disciolti nell’acqua. Alcuni di questi elementi sono necessari in quantità rilevanti come azoto, fosforo, potassio e calcio; altri sono sufficienti in tracce, come ferro, manganese, zinco, rame, etc.
Tra le tecniche di fertilizzazione si possono distinguere:

  • la concimazione: modifica delle proprietà chimiche del terreno con la sola finalità di soddisfare il fabbisogno nutritivo delle colture;
  • la correzione: regolazione del pH;
  • l’ammendamento: miglioramento delle proprietà fisiche.

Queste finalità, diverse ma complementari, trovano un riscontro a livello normativo nella suddivisione dei fertilizzanti in “concimi” ed in “ammendanti e correttivi”: in base alla Legge 748/84 i primi vengono definiti come “qualsiasi sostanza, naturale o sintetica, idonea a fornire alle colture gli elementi chimici della fertilità a queste necessarie” mentre i secondi come “qualsiasi sostanza, naturale o sintetica, minerale od organica, capace di modificare e migliorare le proprietà e le caratteristiche chimiche, fisiche, biologiche e meccaniche di un terreno”.
Il ruolo della fertilizzazione ed in particolare della concimazione è fondamentale e sta all’agricoltore definire i fabbisogni in elementi nutritivi delle diverse colture, stimare quanto tali fabbisogni possono essere resi disponibili naturalmente dal terreno e quindi fornire il complemento nel modo più efficiente ed economico.