PERNIGOTTI_CON L'ACQUA ALLA GOLA

CON L’ACQUA ALLA GOLA. Tutti i responsabili dell’emergenza climatica in cui viviamo

Prefazione di Luca Mercalli

Il primo capitolo di questo saggio ha un titolo davvero esplicativo: “Finire sott’acqua giocando con il fuoco” Sì, perché i cambiamenti climatici porteranno, e a dire il vero stanno già portando, ad eventi estremi, di precipitazioni entrate a far parte del linguaggio comune come bombe d’acqua, ma anche tornado e periodi estremamente piovosi contrapposti a periodi siccitosi in alcune zone del pianeta. Questi cambiamenti così rapidi per la storia della Terra non sono innescati da fenomeni naturali, come vulcani e meteoriti, bensì dalle attività umane e in particolare dall’uso delle fonti energetiche fossili come carbone e petrolio che liberano nell’aria eccessive quantità di CO2. Pernigotti, parte dalle evidenze scientifiche che dimostrano come negli ultimi anni i fenomeni estremi hanno aumentato la loro frequenza e innescato fenomeni che vanno dall’innalzamento del livello degli oceani alle siccità estreme nelle fasce tropicali e individua i responsabili di questo che sta diventando il problema a livello globale.
Il primo responsabile è senza dubbio il profitto che le lobby del petrolio continuano a perseguire a dispetto di tutte le evidenze negative dal punto di vista dell’inquinamento atmosferico e dell’esaurimento delle risorse naturali. A seguire ci sono gli interessi di mercato, che influenzano troppo spesso le scelte dei politici e dei governi tutti, in particolare quelli dei paesi emergenti; pertanto la necessità di sviluppo e progresso verrà scontata dalle generazioni future sotto forma di pianeta meno ospitale. Una grande responsabilità viene assegnata ai media che troppo spesso “cavalcano la notizia” meglio se allarmistica senza occuparsi di fare informazione scientificamente corretta. A questi elementi vanno senza dubbio aggiunte le responsabilità individuali: ciascun cittadino ha in mano il futuro del pianeta perché nessuno si salva da solo. Ben vengano quindi i buoni propositi, ovvero gli obiettivi che si pongono le varie conferenze. Nell’ultima, tenutasi a Parigi nel dicembre 2015, ci si è posti l’obiettivo di contenere l’aumento di temperatura globale entro i 2 gradi, soglia oltre la quale il destino del pianeta prenderebbe una strada diversa. L’Antropocene segnerebbe anche una cesura insanabile con le Ere geologiche precedenti. Ma le soluzioni ci sono e Pernigotti le elenca in modo chiaro e convincente partendo proprio dal cambio del paradigma della crescita: sviluppo e crescita possono e debbono diventare sostenibili attraverso l’uso di energie rinnovabili, l’aumento del risparmio, ma soprattutto la consapevolezza individuale da raggiungere attraverso percorsi di Educazione Ambientale a partire dai primi ordini di scuola.