Pievani-Varotto_-Viaggio-nellItalia-dellAntropocene

Viaggio nell’Italia dell’Antropocene. La geografia visionaria del nostro futuro

Illustrazioni a colori di Francesco Ferrarese


Che ne direbbe Johann Wolfgang von Goethe dell’Italia immaginata da Pievani e Varotto? I due autori percorrono un viaggio visionario ambientato nel 2786 esattamente 1000 anni dopo il Viaggio in Italia compiuto dallo scrittore e drammaturgo tedesco. Goethe era a Venezia nell’ottobre 1786, ne apprezza le bellezze, la vitalità e lo spirito ma ne sottolinea con disdoro i rifiuti accantonati negli angoli e i rivoli di liquami che finiscono in laguna. Mille anni dopo come sarà Venezia? Il lettore potrebbe immaginare un libro di fantascienza, ma Pievani e Varotto sono due uomini di scienza e scrivono affidandosi a previsioni elaborate attraverso modelli scientifici. La definizione dell’epoca geologica che stiamo vivendo, Antropocene, è esplicativa di come i Sapiens negli ultimi secoli stiano lasciando un’impronta molto pesante sul pianeta stesso. Venezia ne era un esempio nel 1786. Mille anni dopo, un tempo che, dal punto di vista geologico, è insignificante, diventa un’epoca geologica con il determinante, negativo, contributo dei Sapiens. La variabilità climatica è scritta sulle rocce: cicli lunghi milioni di anni, e sulla ricostruzione di cicli paleoclimatici osservabili nei viventi vegetali e animali, dell’ordine di centinaia di migliaia di anni. Per l’Antropocene si parla di centinaia di anni: è l’ordine di grandezza che preoccupa e allerta. Il testo scritto a quattro mani dal filosofo della scienza ed evoluzionista Telmo Pievani e dal geografo Mauro Varotto, di immaginifico ha solo lo stile narrativo, il contenuto si basa su dati scientifici. Partiamo dal Museo di Geografia di Padova, di cui è responsabile scientifico il professor Varotto, in particolare da una carta geomorfologica della nostra penisola, all’epoca della massima espansione dei ghiacciai, circa 20-30mila anni fa quando la pianura padana non si era ancora sedimentata. Il protagonista del viaggio, Milordo, partendo proprio dalla geografia, immagina e racconta con mappe e carte elaborate attraverso modelli matematici, i cambiamenti rapidi e disastrosi che ci aspettano. Venezia diventa un museo sottomarino e i milanesi vanno al mare ai lidi di Lodi, il canale del Campidano separa la Sardegna dall’Iglesiente, le foci dei fiumi diventano fiordi. Ma questa storia non è ancora scritta nel libro della geologia: i Sapiens hanno gli strumenti e la capacità di mitigare i danni causati in particolare negli ultimi decenni. Un libro che diventa un monito rivolto a politici, a scienziati e a ciascuno di noi. L’impegno collettivo e individuale può ancora cambiare la storia, questo è il messaggio che gli autori mandano e noi vogliamo cogliere. Il testo scientifico divulgativo e nel contempo gradevole diventa fruibile da educatori e docenti, come stimolo alla riflessione sui comportamenti individuali e collettivi.

Alberta Vittadello