Progetto AQUA (Achieving good water QUality status in intensive animal production Areas)

Nell’ambito del Programma Life Plus Ambiente, l’Unione Europea ha finanziato il progetto AQUA. Obiettivo del progetto è mostrare che esistono metodi di riduzione dell'inquinamento delle acque sotterranee e superficiali, quando esso sia dovuto alla dispersione di nutrienti di origine agricola (azoto e fosforo). Tali metodi tendono a ottimizzare l'utilizzo dei nutrienti nelle aziende zootecniche.

Il progetto considera, per raggiungere l'obiettivo, la combinazione di tecniche e di pratiche di gestione innovative, che possono essere utilizzate con profitto nelle aziende zootecniche del Nord Italia ed in quelle di altre nazioni europee caratterizzate da aree ad elevata densità di allevamenti.

I principali obiettivi tecnici del progetto sono:

· Riduzione del contenuto di azoto degli effluenti zootecnici. Per ottenere tale riduzione si applicano razioni a basso contenuto proteico nell'allevamento dei suini e metodi per ottenere una maggiore efficienza dell'azoto nell'alimentazione dei bovini;

· incremento dell'efficienza fertilizzante dei nutrienti (N, P) contenuti negli effluenti zootecnici, adottando tecniche di distribuzione innovative su colture caratterizzate da lunghe stagioni di crescita ed elevate asportazioni;

· riduzione del dilavamento dei nutrienti, dai terreni verso le acque, con l'adozione di misure agro-ambientali che consentano di ridurre i flussi verso i corpi idrici;

· riduzione delle pressioni e degli impatti nelle aree ad elevata densità di allevamenti, separando e trasferendo le frazioni solide degli effluenti zootecnici;

· miglioramento e semplificazione dei controlli aziendali, mettendo a punto un sistema per la tracciabilità e la certificazione delle buone pratiche nella gestione dei nutrienti (dall'alimentazione animale alla produzione ed uso degli effluenti).

Le misure agro-ambientali per intercettare i flussi dei nutrienti dai campi coltivati verso i corpi idrici prevedono l'adozione di due diversi sistemi di protezione dei corpi d'acqua in aree agricole.

Il primo consiste in una fascia tampone boscata, utilizzata per lo studio e la dimostrazione dell'efficacia di questo tipo di misura ambientale nella riduzione del carico azotato di acque contaminate dai nitrati di origine agricola.

Il secondo è un sistema di fitodepurazione a flusso superficiale che raccoglie le acque di un bacino agricolo scolante dove coesistono, in combinazione tra loro, due sistemi di drenaggio (canali a cielo aperto e tubi di drenaggio interrati) e due tipi di gestione della falda acquifera (drenaggio libero oppure controllato).

È previsto il monitoraggio dei risultati tra le attività di progetto.

Alla realizzazione del progetto e al monitoraggio dei risultati sono interessate 10 aziende zootecniche situate nelle 5 regioni coinvolte.

Il progetto triennale, coordinato dal CRPA S.p.A. di Reggio Emilia, è cofinanziato dalle Regioni Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, dalle aziende multiservizi IREN ed HerAmbiente e da AGCO Italia. Gli interventi si realizzano nell’arco temporale compreso tra il primo ottobre 2010 ed il 31 marzo 2014. Inoltre, collaborano alla realizzazione del progetto numerosi partners: Fondazione CRPA Studi e Ricerche, CRA, IPLA Piemonte, ERSAF Lombardia, Veneto Agricoltura ed ERSA Friuli Venezia Giulia.

Fonte AQUA

L'Opuscolo di Progetto   

 

Direttive e regolamenti europei sull’uso sostenibile dei fitofarmaci e sui principi attivi nuovi e in uso

La pubblicazione del Regolamento (CE) n. 1107/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 ottobre 2009, relativo all’immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari e della Direttiva 2009/128/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 ottobre 2009, che istituisce un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei pesticidi, nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea L 309 del 24 novembre 2009, si era concluso l’iter di attuazione europeo del nuovo quadro normativo sull’uso sostenibile dei pesticidi.

I due provvedimenti hanno trovato origine nel “VI° programma comunitario di azione in materia ambientale 2002 – 2012″ che ha affrontato con un approccio strategico il problema della riduzione dei pericoli e dei rischi dall’impiego dei pesticidi.

Il Regolamento 1107/2009, riguardante l’immissione dei prodotti fitosanitari e che abroga le direttive 79/117/CE e 91/414/CE:

– stabilisce procedure di autorizzazione tali da assicurare un livello di protezione della salute umana, animale e dell’ambiente, salvaguardando la competitività dell’agricoltura;

– introduce il “principio di precauzione” sull’uso dei prodotti fitosanitari in considerazione del potenziale pericolo delle sostanze attive utilizzabili;

– aggiorna e semplifica le procedure di autorizzazione delle sostanze attive e dei prodotti fitosanitari;

– consente di armonizzare maggiormente i prodotti fitosanitari tra gli stati membri;

– stabilisce parametri di valutazione specifici ed oggettivi delle sostanza attive in relazione a tossicità nei confronti dell’uomo e pericolosità per l’ambiente;

– suddivide e classifica le sostanze attive in base alla loro pericolosità, prevedendo anche quelle “candidate alla sostituzione”.

Il Regolamento stabilisce anche il mutuo riconoscimento delle autorizzazioni nell’ambito di aree omogenee della UE, suddivisa in tre zone, Nord, Centro e Sud (l’Italia rientra nella zona Sud insieme a Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Bulgaria e Cipro), e sarà applicato a partire dal 14 giugno 2011.

La Direttiva 2009/128, dell'Unione Europea, sull’utilizzo sostenibile dei pesticidi, interviene per la prima volta a regolamentare con una normativa specifica la fase dell’impiego dei prodotti fitosanitari, “al fine di ridurre la dipendenza dall’utilizzo dei pesticidi”. La riduzione del rischio per la salute umana e per l’ambiente si persegue in questo caso attraverso un quadro di azioni per l’impiego sostenibile dei prodotti fitosanitari, lo sviluppo delle tecniche di agricoltura integrata e di approcci e tecniche alternative a quella tradizionale.

Per l'attuazione della Direttiva è necessario che gli Stati Membri adottino, entro il 1° gennaio 2014, i piani d'azione nazionali (PAN), ovvero i programmi d’attuazione che dovrebbero come minimo comprendere le misure stabilite dalla direttiva, che, in conformità all'articolo 249 del Trattato che istituisce la Comunità europea, è vincolante in termini di risultati, salva restando la competenza degli organi nazionali in merito alla forma e ai mezzi.

L'Italia, a tutt'oggi, ha presentato un progetto di PAN che necessita della finalizzazione da parte del Consiglio tecnico scientifico per l’uso sostenibile dei pesticidi, che tiene conto dei commenti ricevuti durante la fase di consultazione pubblica. Successivamente, il testo sarà discusso dalla Conferenza permanente per i rapporti Stato-Regioni e adottato con decreto del ministro delle Politiche agricole di concerto con i ministeri della Salute e dell'Ambiente e verrà infine trasmesso alla Commissione Europea per la pubblicazione.

I piani d’azione devono prevedere le misure e i tempi per ridurre i rischi legati all’utilizzo dei pesticidi sulla salute umana e sull’ambiente, prevedere l’introduzione della difesa integrata e biologica per ridurre anche l’utilizzo di tali prodotti e incoraggiare lo sviluppo di tecniche non chimiche di difesa delle colture. Dal 2014 gli utilizzatori di prodotti fitosanitari dovranno adottare i principi della difesa integrata delle colture.

Entro il 1° gennaio 2014 gli stati membri dovranno aver stabilito le condizioni necessarie per assicurare l’applicazione obbligatoria, da parte degli utilizzatori di prodotti fitosanitari, dei principi di difesa integrata.

Ulteriori elementi introdotti dalla Direttiva sono:

– l’obbligo di sottoporre ad ispezione le attrezzature per la distribuzione dei pesticidi;

– l’adozione di provvedimenti che assicurino un maggiore rispetto dell’ambiente e della salute anche durante le operazioni di manipolazione, stoccaggio, smaltimento delle confezioni e degli imballaggi dei prodotti fitosanitari;

– l’adozione di provvedimenti orientati alla tutela dell’ambiente acquatico e delle fonti di approvvigionamento di acqua potabile;

-·l’informazione e sensibilizzazione della popolazione.