“ViviSmart”

Soddisfacenti i risultati del progetto pilota promosso dall’alleanza aBCD (Barilla, Coop e Danone). Cresciuta la consapevolezza delle famiglie su abitudini alimentari e stili di vita più sani


  • Dalla ricerca sviluppata dall’Università LUMSA, insieme alle Università di Napoli Parthenope e Roma Tre, è emersa una maggiore consapevolezza delle famiglie sulle più corrette abitudini alimentari e uno stile di vita più sano.
  • L’11% dei bambini ha iniziato a bere più acqua e più volte durante la giornata
  • Si è riscontrato l’aumento del 6% dei bambini che mangiano frutta e del 13% di quelli che mangiano verdure.
  • Sono molti di più i bambini che decidono di dedicare più tempo all’attività fisica facendo sport per quasi 4 volte alla settimana
  • Il Progetto Pilota con la Società Italiana di Medicina Generale (S.I.M.G.) coinvolge 20 medici di medicina generale e più di 100 famiglie in un percorso educazionale sui propri consumi alimentari
  • Si sta preparando il progetto ViviSmart per il 2019 che prevede ancora di più il coinvolgimento di scuole e punti vendita

L'alleanza che vede unite Barilla, Coop Italia, Danone, Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition, Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori-Coop e Fondazione Istituto Danone, ha il 6 febbraio i risultati della campagna ViviSmart. Dimostrano come il progetto pilota sia stato efficace incrementando le competenze di bambini e famiglie in materia di alimentazione e modificando realmente abitudini alimentari e stile di vita dei partecipanti. Il progetto, nato con l’obiettivo di riavvicinare la popolazione italiana alle buone abitudini della dieta mediterranea attraverso una serie di iniziative,  ha coinvolto simultaneamente 4 città, 16 scuole, 80 insegnanti, 1.525 bambini e famiglie, 16 punti vendita e medici di medicina generale nell’arco di tempo tra settembre 2017 e maggio 2018.

Dal progetto pilota della ricerca sviluppata dall’Università LUMSA insieme alle università di Napoli Parthenope e Roma Tre, è emersa una maggiore consapevolezza delle famiglie sulle abitudini  alimentari più corrette  e uno stile di vita più sano insieme a un incremento delle competenze dei bambini su cosa e quanto mangiare e sull’importanza dell’attività fisica. Si registrano anche sensibili modifiche nei comportamenti di bambini e famiglie nei confronti di alimentazione e movimento. Infatti, a seguito dell’intervento di ViviSmart, l’11% dei bambini ha detto di bere più acqua e più volte durante la giornata così come si è riscontrato l’aumento del 6% dei bambini che mangiano frutta e del 13% di quelli che mangiano verdure. Contemporaneamente si è verificato un aumento della consapevolezza sul consumo di cereali e latte e suoi derivati, alimenti che si trovano allo stesso livello della piramide alimentare: nello specifico il 75% dei bambini dichiara di bere latte durante la giornata e l’80% di mangiare latticini, mentre 8 bambini su 10 dicono di non mangiare yogurt evidenziando come questo alimento non rientri nella dieta degli scolari.

In generale, si sottolinea come a seguito della partecipazione alla campagna educativa gli scolari hanno iniziato a sostituire le merendine con più frutta e verdura e si dimostrano più disponibili a provare cibi nuovi. La stessa considerazione vale per il movimento: sono molti di più i bambini che decidono di dedicare più tempo all’attività fisica facendo sport per quasi 4 volte alla settimana, riducendo le ore passate davanti alla tv o giocando ai videogame, questo significa che la campagna ha prodotto effetti positivi riducendo la sedentarietà dei bambini.

Il dato relativo al cambiamento nelle abitudini alimentari dei bambini è confermato non solo dagli insegnanti coinvolti nella campagna, di cui 36 su 52 hanno affermato di aver osservato modifiche sostanziali nelle abitudini alimentari dei propri alunni, ma anche e soprattutto dai genitori che indirettamente sono stati influenzati dai propri figli a modificare le tendenze alimentari della famiglia. Infatti, tra i genitori intervistati il 50% afferma che i bambini hanno chiesto di comprare cibi diversi rispetto a prima e il 55% dichiara che, dopo aver parlato della campagna con i propri figli, ha cominciato a modificare le abitudini .

* Bestack, 800 mila tonnellate all’anno di ortofrutta salvate dallo spreco con l’imballaggio Attivo Bestack


Ogni anno nella grande distribuzione vengono sprecati 9,5 chilogrammi di cibo per ogni metro quadro di superficie di vendita negli ipermercati e ben 18,8 kg al metro quadro nei supermercati. Frutta e verdura sono i cibi in testa alla classifica dello spreco lungo la filiera, ma anche a casa del consumatore, dove la quantità di cibo che finisce nella spazzatura ammonta in un anno a 36 chili pro capite. Sono numeri che fanno riflettere quelli veicolati dalla campagna Spreco Zero di Last Minute Market in occasione della sesta Giornata nazionale di Prevenzione dello Spreco alimentare, che si celebra in tutta Italia il 5 febbraio 2019, promossa dal Ministero dell’Ambiente con la campagna Spreco Zero  insieme all’Università di Bologna – Distal (Dipartimento Scienze e Tecnologie Agroalimentari) attraverso il progetto 60SeiZERO.

L’imballaggio Attivo di Bestack, il packaging smart che allunga la vita di frutta e verdura e riduce gli sprechi, è stato messo a punto insieme all’Università di Bologna, nello specifico dal team del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari guidato dalla prof.ssa Rosalba Lanciotti. Grazie a un innovativo brevetto, frutto di sette anni di studi e ricerche, questo imballaggio in cartone ondulato di ultima generazione è pre-sanificato e più sicuro, consente di conservare la qualità dei prodotti ortofrutticoli per più tempo e riduce in modo significativo gli sprechi. Considerano il consumo di frutta e verdura in Italia, si parla di 800 mila tonnellate di prodotti ortofrutticoli che ogni anno potrebbero evitare di finire nella spazzatura.

Leggi il Comunicato Stampa allegato

* L’Oréal Italia Per Lo Sviluppo Sostenibile

 


Attraverso una strategia di universalizzazione volta a rispondere alle diverse esigenze di bellezza degli uomini e delle donne di tutto il mondo, L'Oréal ambisce a conquistare un miliardo di nuovi consumatori.

Obiettivi:

Produrre in modo sostenibile.

Grande attenzione viene dedicata all'impatto sull'ambiente nei processi produttivi e in tutti gli ambiti delle operations.
Il polo industriale L'Oréal di Settimo Torinese oggi è espressione piena dei valori e dei principi industriali, sociali e ambientali del Gruppo: la qualità frutto di innovazione e controllo nella produzione, l'impegno a garantire la sicurezza degli ambienti di lavoro, la salvaguardia delle risorse naturali, il corretto utilizzo delle materie prime, il risparmio energetico.

Sviluppare in modo sostenibile.

L'impegno verso i nostri collaboratori, attraverso il programma Share&Care, è quello di offrire entro il 2020 ai collaboratori L'Oréal in tutto il mondo una base comune di trattamenti che rispondano ai loro bisogni nell'ambito di welfare aziendale , salute e prevenzione, sostegno alla genitorialità, formazione e qualità della vita sul luogo di lavoro.
E il nostro impegno per la sostenibilità si estende ai nostri fornitori strategici e alle comunità in cui operiamo: entro il 2020 vogliamo dare accesso al mondo del lavoro a 2000 persone provenienti da comunità disagiate, anche attraverso la nostra collaborazione con la Piazza dei Mestieri e con la Comunità di San Patrignano.

Consumare in modo sostenibile.

Tutti i brand L'Oréal Italia tengono monitorati i progressi raggiunti e condividono con i consumatori le informazioni necessarie per compiere scelte sostenibili.
Infine, L'Oréal è consapevole che sostenibilità ed attenzione all'etica sono elementi fondativi di uno sviluppo responsabile. Ecco perché da sempre si è impegnata nella realizzazione di policy che rispondano a questi criteri. Dalla politica degli acquisti fino alla gestione delle risorse umane, i nostri processi sono strettamente collegati al rispetto del nostro Codice Etico

.Fonte L'Oreal