Essere o non essere umani. Ripensare l’uomo tra scienza e altri saperi di Björn Larsson

Björn Larsson

Editore:

Raffaello Cortina Editore

Anno edizione: 2024

20 febbraio 2024

Tipo: Libro universitario

Pagine: 448 Brossura EAN: 9788832856095

Scienza e coscienza, realtà e immaginazione, presente e futuro, ontologia e deontologia. Il sottotitolo “Ripensare l’uomo tra scienza e altri saperi”, anticipa che ci sono conoscenze che vanno oltre la scienza, non riducibili a formule più o meno complesse.

Essere umani! Tra volontà, capacità di pensare/progettare il futuro personale e collettivo, leggere la realtà. classificare, categorizzare. Partiamo da questa ultima capacità che sembra essere prerogativa dei Sapiens: dare un nome a ciò che ci circonda categorizzando, individuando somiglianze e differenze e comunicare ai propri simili. L’utilizzo del fuoco come mezzo per difendersi dai predatori ma soprattutto come strumento per cuocere il cibo diventa elemento determinante per lo sviluppo delle capacità cognitive. E’ verificato che una migliore assimilazione dei nutrienti contribuisce allo sviluppo cerebrale. E si comprende come non sia un passaggio soggettivo ma collettivo. Sedersi intorno al fuoco e condividere il cibo promuove lo scambio e l’uso di un codice linguistico comune.

Se il significato fosse solo autoreferenziale, ovvero legato a una percezione individuale la scienza stessa non potrebbe esistere. Se dico “forza” intesa come qualcosa di cui si vedono solo gli effetti deve valere per la persona comune che conosce l’effetto della forza di gravità così come per il fisico che la definisce con una formula valida universalmente.

Fino a qui è tutto semplice. Se i Sapiens leggono il mondo con gli strumenti della scienza tutto fila liscio.

Ma la coscienza? Il libero arbitrio? Sono forse subordinati a leggi fisiche? Sono solo frutto dell’evoluzione quindi ancora legati alla scienza? Ed è proprio qui che si intreccia la riflessione sul rapporto tra la scienza e le altre forme di conoscenza. Le neuroscienze, volutamente al plurale, non sono state ancora in grado di spiegare il perché di certi comportamenti umani legati a scelte individuali o di gruppo, etiche, politiche. Un intero capitolo, ad esempio è dedicato alla teologia. Si tratta di una scienza? L’autore cita il genetista Francis Collins che nel suo volume “Il linguaggio di Dio. Alla ricerca dell’armonia tra scienza e fede” afferma che Dio esiste e che nessun argomento scientifico implica la sua inesistenza di qualsiasi divinità si tratti. Fondamentale la sottolineatura tra immaginifico teologico e immaginifico letterario. Lo studio dell’ermeneutica biblica, ovvero la spiegazione di questo testo fondamentale per i teologi monoteisti, e l’ermeneutica di un’opera letteraria dove si intreccia l’intersoggettività dello scrittore con il suo immaginifico e l’interpretazione semantica implicano la presenza del sé e dell’altro. Ovvero ciò che sta dentro al soggetto e quanto sta fuori. L’immaginazione dello scrittore, qui l’autore prende come esempi i più grandi scrittori da Dante a Shekspere a Kafka, è sicuramente legata alle proprie individuali esperienze ma si connota esternamente come “esperienza umane” quindi realmente legate all’umanità intera.

A prescindere da cultura, formazione, etnia e appartenenza sociale la comunicazione resta la caratteristica umana peculiare. Ma ci capiamo sempre o talvolta le parole ci dividono, ci separano, accendono contrapposizioni anziché confronto? Ancora domande! E non poteva essere altrimenti!

Lasciamo una serie di domande al lettore che avrà modo di percorrere con l’autore un lungo e complicato viaggio attraverso le citazioni di scienziati teorici e sperimentali, filosofi che fin dall’antichità si pongono domande sull’esistenza umana, antropologi che studiano l’essere umano in contesti ambientali e sociali diversi, neuropsichiatri, teologi e scrittori, ciascuno dei quali naviga come essere umano in un mondo che appartiene a tutti gli esseri anche a quelli che non sono classificati come Sapiens.

Alberta

L’architetto dell’invisibile

ovvero come la pensa un chimico


Marco Malvaldi
Raffaello Cortina Editore, anno 2017
Collana Scienza e idee
Pagine 206, brossura
19,00 €

Che differenza c’è tra calore e temperatura? Provate a mettere una mano nel forno a 180 gradi, o una mano sulla padella, sempre a 180 gradi, e vi sarà chiaro immediatamente. E perché è possibile leggere un giornale, se la combustione della carta è una reazione energeticamente favorita? Perché, pur essendo noto il destino, la velocità della reazione a temperature ordinarie è moooolto lenta.
Benvenuti nel fantastico mondo della chimica, dove, accompagnati da un formidabile narratore come Marco Malvaldi, vi divertirete a scoprire che cosa è una molecola, come cambiano le proprietà degli atomi in una molecola e come cambiano le proprietà della molecola in un ambiente, attraverso similitudini tratte dall’economia e dalla letteratura…. Continua su https://www.raffaellocortina.it/

C’è del marcio in Occidente di Piergiorgio Odifreddi

C’è del marcio in Occidente   Piergiorgio Odifreddi  
Raffaello Cortina Editore  
Pagine 200  
Aprile 2024  
Prezzo di copertina € 16.00

ISBN 9788832856651

Una lettrice di Odifreddi amante della Matematica e della Scienza si trova di fronte a un matematico puro che si sente “impuro” e fa sentire la lettrice quasi disorientata.

Odifreddi ci ha insegnato a orientarci tra numeri primi, razionali, irrazionali, tra triangoli, ellissi e circonferenze e ora? Beh parla di Occidente e sappiamo tutti individuare i punti cardinali! Ma quelle bandiere della copertina sembrano proprio “bocche pronte a sbranare”!

Gli Stati Uniti ci hanno liberato dal giogo nazifascista a un prezzo elevatissimo, grazie a loro siamo ripartiti pensando a un futuro di libertà, di sviluppo economico e di giustizia. Ma sono proprio questi tre elementi: libertà, sviluppo e giustizia che fatichiamo a ritrovare nei paesi occidentali.

Il canto corale iniziale ci fa condividere le posizioni di Albert Einstain espresse già nel 1930. Dal socialismo all’antimilitarismo all’ateismo. Condivisibile o no se un Dio c’è non può fare differenze e non può avere un popolo eletto (riflessione che viene espressa nel proseguo del testo). E rivivere la rivoluzione cubana con Fidel Castro, la vita e morte di Patrice Lumumba, di Gandhi, o di Martin Luther King.

Un coro di voci che dalla fine del 1800 alla fine del secolo scorso hanno riempito i nostri libri di storia e la cronaca più nera ma che sono poi scivolati fuori o peggio interpretati all’occidentale come inciampi o dittature.

Nei successivi capitoli l’autore con la sistematicità e con la precisone nei dati numerici che lo contraddistingue, analizza i diversi “ismi” che ci fanno sentire occidentali superior, cristiani eletti, colonialisti per vocazione, militaristi per necessità, capitalisti per il PIL e possiamo continuare con una lunga lista che sembra parte del nostro patrimonio genetico. Ma l’interpretazione di Richard Dawkins, biologo può convincere di più: non si tratta di patrimonio genetico che ci è comune tra occidentali e orientali, africani e australiani, tra americani nativi, quasi scomparsi grazie a noi, ma di “meme” un elemento che si trasmette da un individuo a un altro attraverso l’imitazione. La cultura è una competizione di memi che agiscono a proprio esclusivo vantaggio. Ci riconosciamo? E’ pesante ma ci tocca rispondere di sì. Ben poche nazioni rinunciano alla crescita del PIL e non stiamo qui a dire che dentro ci stanno gli armamenti, le droghe e tutto il modo viziato della produzione priva di visione futura, solo qualcuna isolata pensa al FIL il tasso di felicità interna lorda. Il Dalai Lama è un convinto sostenitore del FIL. Il Bhutan è il paese con il più alto tasso di FIL e il più basso di PIL. Qualche riflessione va fatta: “Il fine dello sviluppo economico dovrebbe essere quello di facilitare e di non ostacolare il raggiungimento della felicità”.

Il lettore che arriva all’Accordo conclusivo trova il modo di condividere un binomio “Pace e Amore” che proprio nei periodi più duri delle guerre avviate dagli Stati Uniti ha conquistato le nuove generazioni attraverso la musica da Bob Dylan ai Beatles, a John Lennon con “Imagine”. Possiamo immaginare un mondo senza guerre e senza proprietà, senza religioni, e senza confini.

Mi piace pensare che ciascun lettore/lettrice, possa cogliere un messaggio netto: uscire dal modello autoreferenziale, giudaico-cristiano, colonialista, militarista che denota una netta posizione egoistica e immatura.

Questo saggio mette in discussione un cittadino occidentale o forse mette in difficoltà qualsiasi umano. Il Cambiamento passa attraverso ciascuno di noi.

Alberta