“La Fiera delle parole” 2024

Padova 2-6 ottobre 2024

Cinque giorni di appuntamenti con la letteratura e non solo.
Ritorna dal 2 al 6 ottobre 2024 la Rassegna La fiera delle parole, giunta alla diciannovesima edizione. Un ricco calendario di eventi sarà ancora una volta occasioni di confronto e d’incontro a Padova con il festival diretto da Bruna Coscia, organizzato da Cuore di Carta eventi e promosso dal Comune di Padova.

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Operazione Capodoglio. Inaugurata l’installazione dello scheletro di Gea

Inaugurata il 28 luglio 2024 l’installazione dello scheletro di “GEA” presso casa Pelagos nell’oasi WWF di Orbetello

Casa Pelagos, percorso immersivo dedicato all’omonimo Santuario dei Cetacei e realizzato nel 2023 all’interno dell’Oasi WWF Laguna di Orbetello, si è arricchita di un’installazione unica che fa “rinascere”, a beneficio della comunità, un giovane capodoglio che si era spiaggiato deceduto nel 2019 e, dopo un lungo lavoro di recupero e restauro, è finalmente visibile al pubblico.

Dopo il recupero delle ossa, il lungo lavoro di restauro è stato svolto dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Lazio e Toscana.

Nel corso dell’inaugurazione, lo storico Casale Giannella, il WWF e i partner dell’Operazione Capodoglio, in particolare l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Lazio e Toscana e la Tenuta Presidenziale di Castelporziano, hanno raccontato la storia di questo mammifero marino attraverso la descrizione del suo ritrovamento presso il litorale laziale, del suo interramento e del lungo lavoro del team che ha consentito di poterlo esporre dopo 5 anni dallo spiaggiamento. Il capodoglio è stato anche “adottato” da una rappresentanza delle giovani generazioni della comunità locale e presente all’inaugurazione: i bambini dell’Istituto Comprensivo Don Milani di Orbetello, col supporto della comunità social attivata sui canali WWF, hanno scelto per questo esemplare femmina il nome “GEA” e arricchito con i loro disegni l’area del capodoglio.  

Questo progetto di recupero rappresenta un’impresa di straordinaria importanza e unica in Italia per la collaborazione fra istituzioni, in primis il Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica, l’Associazione e un Ente di ricerca. Due le Riserve Naturali Statali coinvolte: la Tenuta Presidenziale di Castelporziano, dove l’animale è rimasto seppellito fino a febbraio scorso per consentire la decomposizione in sicurezza, e l’Oasi WWF Laguna di Orbetello che da oggi lo ospita.

L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Lazio e Toscana (IZSLT) ha curato tutte le fasi, dallo scavo al restauro delle ossa. La pulizia e lo sbiancamento dell’intero scheletro, la riparazione e la catalogazione per individuare le parti mancanti sono state svolte presso la sezione di Roma dell’IZSLT dal dott. Cristiano Cocumelli (dirigente veterinario IZSLT), Emiliano Di Nolfo (tecnico IZSLT) e dal dott. Valerio Manfrini (consulente biologo per l’IZSLT) che ha curato anche l’allestimento finale dello scheletro. Questa seconda fase, durata tre mesi, ha richiesto 150 ore di lavoro. Le ossa mancanti sono state ricostruite in resina dai tecnici della TUMA Studio SRLS SB di Roma mediante la tecnologia della stampa 3D.

Per l’installazione, lo scheletro – disarticolato ma in sequenza – è stato posizionato su una struttura di legno riempita di sabbia per simulare la porzione di spiaggia sulla quale il capodoglio si era spiaggiato. L’ideazione e la realizzazione dell’installazione sono state curate dal dott. Adriano Argenio (Direttore Oasi WWF Laguna di Orbetello e Lago di Burano) insieme ai collaboratori dell’Oasi, Emanuele Valentini e Andrea Giachetti. La dott.ssa Laura Pintore, esperta cetologa del WWF Italia, ha seguito le fasi dello scavo e curato i testi dei pannelli. Il Prof. Marco Zuffi, esperto di anatomia osteologica e museologia, ha partecipato a tutte le fasi dal recupero all’allestimento.

Il giovane capodoglio “Gea” è stato così restituito alla comunità e potrà testimoniare l’importanza della salvaguardia dei nostri mari accanto alle altre installazioni interattive di Casa Pelagos che aiutano il pubblico a scoprire tutti i segreti e le minacce che gravano sulle specie che popolano il Santuario Pelagos. Lo scheletro, affidato al WWF Italia dal Raggruppamento Carabinieri CITES, contribuisce anche a sensibilizzare sul tema del commercio di specie a rischio estinzione, tutelate dalla Convenzione di Washington (CITES), come appunto il capodoglio.

Per saperne di più

Facebook Centro Studi l’Uomo e l’ambiente

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“A lezione dall’Orto”

Una piccola, grande storia che ha moltissimo da insegnare in tema di educazione alla sostenibilità e di alimentazione sana. Protagonisti, gli studenti di prima classe di un Istituto Alberghiero di Bergamo, che insieme con le insegnanti di Sala e Cucina hanno avviato un progetto unico: coltivare ciascuno un proprio orto in balcone come compito per l’estate, per raccontare la filiera dalla terra alla tavola.

Lezioni per la vita quelle assegnate ai ragazzi di iSchool Bergamo dalle professoresse Cristina Coletto e Irina Cigolini, insegnanti dei corsi di “Sala” e “Cucina” presso l’Istituto Professionale Alberghiero. «Le buone abitudini apprese da adolescenti si conservano anche da adulti», sottolinea Coletto. Il progetto A lezione dall’orto prevede che ogni studente delle prime classi – ragazzi di età compresa tra i 14 e i 15 anni – svolgano un inedito compito per le vacanze: coltivare un piccolo orto, documentandone ogni due settimane le evoluzioni con un foto diario, confrontandosi con i compagni e gli insegnanti sui progressi ed elaborando una ricetta con l’ingrediente autoprodotto che più ha dato loro soddisfazione. Una preparazione da videofilmare e presentare alla classe al rientro a scuola.

IL Valore dell’Attesa. «Dietro questo lavoro estivo, che richiede tempo, osservazione e costanza, c’è la riflessione su temi importantissimi su cui puntiamo nel nostro percorso educativo: il contatto con la natura, la convivialità e l’educazione al consumo etico con un’attenzione particolare all’alimentazione sana, sostenibile e alla biodiversità», aggiunge Coletto. «La scelta di un buon prodotto è il punto di partenza per i nostri allievi. Prendersi cura di una pianta, insegna loro il valore dell’attesa e fa capire che ciò che mettiamo nel carrello ha una grande importanza». Ciascun alunno ha ricevuto il proprio vaso da portare a casa, le indicazioni sulle piante da coltivarci dentro – una combinazione di un’erba aromatica, un fiore edule e un ortaggio – e le istruzioni su come prendersi cura del mini-orto. «Si sente tanto parlare di deficit da mancanza di natura. Per fortuna, i nostri ragazzi hanno scelto un percorso molto legato alla terra. Abbiamo iniziato a lavorare sui concetti del bello e del buono a scuola, coltivando molti tipi di erbe aromatiche che i ragazzi utilizzano per le lezioni di cucina, ma anche delle piante ornamentali. Non si può prescindere dalla bellezza per rendere accogliente un ambiente», ricorda l’insegnante, che ha una chat aperta con gli alunni per seguirli passo passo in questo “compito” estivo.

Il diario della sostenibilità. Sui temi della sostenibilità e dell’alimentazione sana, ma anche della stagionalità e del km zero, gli studenti arrivano all’estate preparati. «Abbiamo abituato i ragazzi a essere consumatori consapevoli, portanfo in cucina e in tavola più verdure e legumi di cui conoscono la provenienza. Hanno imparato a compilare il diario della loro dieta e del suo impatto ambientale. A ogni tipologia di cibo viene associato un equivalente in consumo di suolo, consumo di acqua ed emissioni di CO2. L’esempio classico è quello della carne di bovino: scoprendo che per produrne 100 g servono 180 l di acqua e un’area di 140 mq di terreno e vengono emessi 250 g di CO2 (contro 27 l di acqua, 1,4 mq di terreno e 60 g di CO2 per 100 g di legumi), i ragazzi ci dicono “Preferisco mangiare carne una volta la settimana piuttosto che tutti i giorni, ma da mucche felici cresciute all’aperto» confida Coletto.

Orto&Chef Stellati. L’attenzione all’economia circolare e agli sprechi è un altro dei temi affrontati. «Partito dalle cucine stellate, il rispetto per l’ambiente sta pian piano diventando un imperativo nel settore, recuperando in maniera virtuosa e non punitiva le vecchie abitudini anti-spreco. Insegniamo ai ragazzi a utilizzare l’acqua di cottura della pasta per il prelavaggio dei piatti. Per non sprecare acqua, facciamo bollire le verdure in sequenza nella stessa pentola, cominciando da sedano e fagiolini che non lasciano sapore, per poi proseguire con il resto, come si fa nelle cucine professionali. E la cottura, si fa sempre con il coperchio, per risparmiare fino al 50% dell’energia e del calore, o con le pentole a castello. Inoltre, zero sprechi! Le bucce delle patate diventano chips; il pane raffermo, canederli… I ragazzi si appassionano molto più degli adulti a questi temi e la lezione per il futuro viene da loro. I nostri studenti sono già fierissimi del loro orto in balcone». Qualcuno di loro ha già spoilerato che il suo “pesto di menta del balcone” sarà straordinario!

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Fonte:Ufficio Stampa iSchool
Claudia Rota | claudia@studiobelive.com 348 5100463
Giulia Bondioli | giulia@studiobelive.com 348 5475650

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