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Brambles e la Global FoodBanking Network insieme contro la fame nel mondo

Il tema dello spreco alimentare è sempre più di attualità, come confermato anche dall’impegno normativo di paesi come l’Italia dove è recentemente entrata in vigore la legge che punta a incrementare il recupero e la donazione delle eccedenze, semplificandone le modalità e facilitando dunque il compito di chi si occupa di distribuire le eccedenze alimentari a fini solidali.

Da noi gli sprechi alimentari costano 12,5 miliardi all’anno. I dati Coldiretti sottolineano che il 54% dello spreco è generato a livello di consumo, il 21%  nella ristorazione, il 15% nella distribuzione commerciale, l’8% nell’agricoltura e il 2% nella trasformazione.  Tali numeri preoccupanti  sono solo in parte mitigati dagli ultimi dati presentati da Coldiretti e dall’Istituto di ricerca Ixè  in occasione della 15a edizione del Forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione secondo i quali, probabilmente a causa della crisi, il 25% degli italiani ha annullato totalmente gli sprechi alimentari mentre il 33% li ha diminuiti.

Nonostante questi segnali di cambiamento nel comportamento dei consumatori, il fenomeno dello spreco alimentare resta una priorità assoluta che richiede l’impegno di tutti: Istituzioni, Aziende e cittadini. A conferma della propria sensibilità nei confronti di questa tematica, Brambles, uno dei massimi esperti globali di soluzioni logistiche presente in oltre 60 nazioni con i propri marchi CHEP e IFCO, ha siglato un accordo triennale con la Global FoodBanking Network (GFN), importante ONG internazionale cui fa capo una rete capillare di banchi alimentari.

Nell’ambito di questa collaborazione, Brambles fornirà a GFN massimo supporto operativo mettendo a disposizione le sua consolidata conoscenza della supply chain, oltre a contributi in termini di risorse, di volontari e di donazioni volte ad affiancare questa importante organizzazione nei suoi sforzi per ridurre la fame, la povertà, la denutrizione e lo spreco di generi alimenti che affliggono tuttora così tante persone nel mondo.

La partnership rientra nel quadro generale di iniziative promosse dal Gruppo sia a livello globale che locale. In Italia in particolare tale impegno si esplicita attraverso la collaborazione giunta al terzo anno tra CHEP Italia e BANCO ALIMENTARE. Anche quest’anno infatti CHEP sarà in prima linea nella Giornata della Colletta Alimentare che ricorrerà il 26 novembre, sia con i propri dipendenti in veste di volontari sia fornendo supporto logistico.

Per ulteriori dettagli relativi al Global FoodBanking Network, contattare:

Jessica Tuquero Manager, Communications
The Global FoodBanking Network
jtuquero@foodbanking.org 
+1 312 782 4560


Per ulteriori dettagli relativi a Brambles contattare

* Víctor Collado Direttore, Comunicazioni aziendali
Brambles – Europa, Medio Oriente e Africa 
+34 659 691 864 
victor.collado@brambles.com

* James Millard Direttore, Comunicazioni aziendali, Brambles – Gruppo e Asia Pacifico

+61 2 9256 5263 
james.millard@brambles.com

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QUI FOUNDATION: “Fronte comune verso l’obiettivo fame zero 2030”

Combattere lo spreco alimentare


La Giornata mondiale dell’Alimentazione, che si celebra il prossimo 16 ottobre, è l’occasione per  QUI Foundation di rilanciare un rinnovato appello contro gli sprechi alimentari.

La Onlus, attiva dal 2008 con il progetto “Pasto Buono” dedicato al recupero e alla donazione di eccedenze alimentari, ha già distribuito 800mila pasti, contando sull’appoggio di decine di esercenti, associazioni e aziende su tutto il territorio italiano che la supportano nella raccolta e nella distribuzione dell’invenduto a chi ha più bisogno.

Oggi, in Italia, il 41% degli uomini, il 25,7% delle donne e il 22,1% dei bimbi tra gli 8 e i 9 anni è in sovrappeso. Una persona, in media, spreca 76 kg di cibo all’anno. A fronte di questo, ci sono però ancora milioni di persone nel mondo che vivono in uno stato di povertà alimentare. La denutrizione colpisce soprattutto i bambini: il 28,1% dei minori al di sotto dei cinque anni soffre di arresto della crescita e l'8,4% di deperimento. Il tasso di mortalità, nel 2015, raggiungeva il 4,7%, in diminuzione rispetto all'8,2% del 2000. Questa la fotografia fornita nel rapporto "Indice Globale della fame 2016"dal Cesvi, organizzazione umanitaria laica e indipendente.

Questo è indubbiamente un segnale di una cattiva educazione ai consumi e un difettoso funzionamento nell’equa distribuzione del cibo. Per questo possiamo e dobbiamo continuare ad impegnarci in un progetto che non è solo solidale, ma ricco di innumerevoli risvolti sociali, economici e ambientali.

QUI Foundation coglie quindi l’occasione per invitare chiunque desideri aderire alla rete solidale di Pasto Buono a contattare la onlus (info@quifoundation.it). Perché donare è la cosa buona da fare. 

QUI Foundation è nata nel 2008 a Genova, su iniziativa del presidente Gregorio Fogliani. Il suo principale progetto è “Pasto Buono”, che si occupa del recupero del cibo sano e invenduto dagli esercizi food e della donazione dei pasti a mense caritative o famiglie bisognose. Ad oggi, “Pasto Buono” è attivo a Genova, Milano, Mantova, Roma, Civitavecchia, Cagliari e Napoli e conta sulla collaborazione di bar, ristoranti, tavole calde, ma anche di grandi gruppi come Tirrenia e Cremonini. Tra le realtà che collaborano a Pasto Buono vi sono Croce Rossa Italiana, Caritas, Csv, City Angels e tante altre onlus territoriali che si occupano della distribuzione del cibo salvato

Per aderire: www.quifoundation.it/aderisci/ 
oppure tel. 010 5767 402
 


Contatti Ufficio stampa QUI Foundation
stampa@quifoundation.it 
Cristina Affanni – cristina.affanni@quigroup.it
Caterina Michelotti – caterina.michelotti@quifoundation.it

Foto ewitt

Seconda edizione di Ewit, il progetto di cooperazione tra Europa e Africa sulla gestione dei RAEE

Ewit – il progetto di cooperazione tra Europa e Africa sulla gestione dei RAEE e del valore di oltre 1,6 milioni di euro, coordinato dal Consorzio Remedia – arriva alla seconda fase che prevede una serie di incontri di disseminazione organizzati sul territorio africano nelle città Choma (Zambia), Abidjan (Costa d’Avorio),Johannesburg (Sud Africa), Kisii (Kenya). Le quattro città sono state coinvolte nel progetto e gemellate con altrettante città europee: per l’Italia è coinvolta Firenze, gemellata con la città sudafricana Johannesburg.

La prima parte del progetto è stata fondamentale per raccogliere il materiale necessario all’implementazione di un innovativo portale online ewit.site che comprende una sezione fruibile tramite log in da enti territoriali e altri stakeholder interessati alla governance dei RAEE su scala urbana in contesti di sviluppo.

In allegato il comunicato stampa di Rmedia e le schede delle quattro città africane