Rapporto Anci-Conai su raccolta differenziata e riciclo dei rifiuti

 L’Italia viaggia ancora a due velocità ma dal Sud arrivano segnali incoraggianti.

Sale da otto a nove il numero di Regioni italiane che hanno raggiunto, con ben 5 anni di anticipo, l’obiettivo UE del 50% di avvio a riciclo fissato per il 2020. Lo evidenzia il VI Rapporto Banca Dati Anci-Conai su raccolta differenziata e riciclo dei rifiuti, presentato lunedì 24 ottobre  a Roma nelle sede di Anci. I Comuni che hanno già superato l’obiettivo della Direttiva Europea sono 3.549, un dato in aumento del 13% rispetto al 2014 e del 58,29% rispetto al 2013. 

Lo studio evidenzia un lieve aumento (+0,78%) della produzione dei rifiuti urbani nel 2015, che si attesta a 512 kg per abitante, mentre la percentuale di raccolta differenziata (+3,32%) cresce più velocemente rispetto a quella di avvio al riciclo (+1,77%), una forbice dovuta in larga parte alla qualità dei materiali raccolti. L’intercettazione pro capite di raccolta differenziata segna un +7,90% con 253 kg per abitante, sia pur con grandi differenze fra Regione e Regione: si passa dai 357 kg della Liguria ai 54,81 della Sicilia.

“Allungando lo sguardo all’Italia nel suo complesso – ha spiegatoFilippo Bernocchi, delegato Anci a Energia e Rifiuti – si conferma l’immagine di un Paese a due velocità, con un Nord dotato di impianti più adeguati e di una maggiore sensibilità rispetto alla tematica. Se le regioni del Centro-Nord raggiungono in media quasi il 50% di effettivo riciclo la gran parte del Mezzogiorno, in assenza di provvedimenti straordinari, difficilmente riuscirà a centrare l’obiettivo entro il 2020”. Dal Sud iniziano comunque ad arrivare segnali incoraggianti: spicca il dato della Calabria, che registra un +54,65% di intercettazione pro capite di raccolta differenziata, seguita dalla Campania (+39,60%) e dalla Puglia (+11,62%).

Grazie all’incremento delle quantità di rifiuti avviati al riciclo, si sono evitate emissioni di CO2 equivalenti pari a 1.792.064 tonnellate, un dato in aumento del 32,75%. Le Regioni che nel 2015 hanno già superato la percentuale del 50% di materiali avviati a riciclo sono Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Marche, Sardegna e la “new entry” Valle D’Aosta; la Campania, laToscana e l’Abruzzo sono invece prossime al raggiungimento dell’obiettivo. Dei 3.549 Comuni che hanno raggiunto l’obiettivo del 50% di avvio a riciclo, in 12 hanno ricevuto oggi un riconoscimento come migliori novità del 2015: Scandicci, Saronno, Ostuni, Cava de’ Tirreni, Cuneo, Como, Bergamo, Salerno, Padova e le Città Metropolitane di Milano, Torino e Venezia. “Questa è l’Italia delle Circular City – ha proseguito Bernocchi – un sistema virtuoso che nel contesto europeo costituisce sempre di più un modello da imitare. I rifiuti rappresentano l’elemento essenziale nel passaggio dall’economia lineare a quella circolare, una sfida nella quale i Comuni stanno giocando un ruolo di primissimo piano, avendo sviluppato al loro interno un’industria del riciclo efficiente che ha trasformato i rifiuti in una reale opportunità di sviluppo per i territori”.

Il rapporto evidenzia inoltre un aumento della quantità dei materiali conferiti ai Consorzi del Conai e successivamente reimmesso nei cicli produttivi, a prova di una consolidata attitudine dei cittadini alla separazione delle matrici recuperabili; ciò nonostante, si assiste a un leggero peggioramento della qualità dei materiali stessi, a testimonianza di quanto sia importante continuare a informare i cittadini sulle corrette pratiche da seguire nella raccolta differenziata.

Info: daniele.rurale@hkstrategies.com

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M:  +39 3465011546

 

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Brambles e la Global FoodBanking Network insieme contro la fame nel mondo

Il tema dello spreco alimentare è sempre più di attualità, come confermato anche dall’impegno normativo di paesi come l’Italia dove è recentemente entrata in vigore la legge che punta a incrementare il recupero e la donazione delle eccedenze, semplificandone le modalità e facilitando dunque il compito di chi si occupa di distribuire le eccedenze alimentari a fini solidali.

Da noi gli sprechi alimentari costano 12,5 miliardi all’anno. I dati Coldiretti sottolineano che il 54% dello spreco è generato a livello di consumo, il 21%  nella ristorazione, il 15% nella distribuzione commerciale, l’8% nell’agricoltura e il 2% nella trasformazione.  Tali numeri preoccupanti  sono solo in parte mitigati dagli ultimi dati presentati da Coldiretti e dall’Istituto di ricerca Ixè  in occasione della 15a edizione del Forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione secondo i quali, probabilmente a causa della crisi, il 25% degli italiani ha annullato totalmente gli sprechi alimentari mentre il 33% li ha diminuiti.

Nonostante questi segnali di cambiamento nel comportamento dei consumatori, il fenomeno dello spreco alimentare resta una priorità assoluta che richiede l’impegno di tutti: Istituzioni, Aziende e cittadini. A conferma della propria sensibilità nei confronti di questa tematica, Brambles, uno dei massimi esperti globali di soluzioni logistiche presente in oltre 60 nazioni con i propri marchi CHEP e IFCO, ha siglato un accordo triennale con la Global FoodBanking Network (GFN), importante ONG internazionale cui fa capo una rete capillare di banchi alimentari.

Nell’ambito di questa collaborazione, Brambles fornirà a GFN massimo supporto operativo mettendo a disposizione le sua consolidata conoscenza della supply chain, oltre a contributi in termini di risorse, di volontari e di donazioni volte ad affiancare questa importante organizzazione nei suoi sforzi per ridurre la fame, la povertà, la denutrizione e lo spreco di generi alimenti che affliggono tuttora così tante persone nel mondo.

La partnership rientra nel quadro generale di iniziative promosse dal Gruppo sia a livello globale che locale. In Italia in particolare tale impegno si esplicita attraverso la collaborazione giunta al terzo anno tra CHEP Italia e BANCO ALIMENTARE. Anche quest’anno infatti CHEP sarà in prima linea nella Giornata della Colletta Alimentare che ricorrerà il 26 novembre, sia con i propri dipendenti in veste di volontari sia fornendo supporto logistico.

Per ulteriori dettagli relativi al Global FoodBanking Network, contattare:

Jessica Tuquero Manager, Communications
The Global FoodBanking Network
jtuquero@foodbanking.org 
+1 312 782 4560


Per ulteriori dettagli relativi a Brambles contattare

* Víctor Collado Direttore, Comunicazioni aziendali
Brambles – Europa, Medio Oriente e Africa 
+34 659 691 864 
victor.collado@brambles.com

* James Millard Direttore, Comunicazioni aziendali, Brambles – Gruppo e Asia Pacifico

+61 2 9256 5263 
james.millard@brambles.com

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QUI FOUNDATION: “Fronte comune verso l’obiettivo fame zero 2030”

Combattere lo spreco alimentare


La Giornata mondiale dell’Alimentazione, che si celebra il prossimo 16 ottobre, è l’occasione per  QUI Foundation di rilanciare un rinnovato appello contro gli sprechi alimentari.

La Onlus, attiva dal 2008 con il progetto “Pasto Buono” dedicato al recupero e alla donazione di eccedenze alimentari, ha già distribuito 800mila pasti, contando sull’appoggio di decine di esercenti, associazioni e aziende su tutto il territorio italiano che la supportano nella raccolta e nella distribuzione dell’invenduto a chi ha più bisogno.

Oggi, in Italia, il 41% degli uomini, il 25,7% delle donne e il 22,1% dei bimbi tra gli 8 e i 9 anni è in sovrappeso. Una persona, in media, spreca 76 kg di cibo all’anno. A fronte di questo, ci sono però ancora milioni di persone nel mondo che vivono in uno stato di povertà alimentare. La denutrizione colpisce soprattutto i bambini: il 28,1% dei minori al di sotto dei cinque anni soffre di arresto della crescita e l'8,4% di deperimento. Il tasso di mortalità, nel 2015, raggiungeva il 4,7%, in diminuzione rispetto all'8,2% del 2000. Questa la fotografia fornita nel rapporto "Indice Globale della fame 2016"dal Cesvi, organizzazione umanitaria laica e indipendente.

Questo è indubbiamente un segnale di una cattiva educazione ai consumi e un difettoso funzionamento nell’equa distribuzione del cibo. Per questo possiamo e dobbiamo continuare ad impegnarci in un progetto che non è solo solidale, ma ricco di innumerevoli risvolti sociali, economici e ambientali.

QUI Foundation coglie quindi l’occasione per invitare chiunque desideri aderire alla rete solidale di Pasto Buono a contattare la onlus (info@quifoundation.it). Perché donare è la cosa buona da fare. 

QUI Foundation è nata nel 2008 a Genova, su iniziativa del presidente Gregorio Fogliani. Il suo principale progetto è “Pasto Buono”, che si occupa del recupero del cibo sano e invenduto dagli esercizi food e della donazione dei pasti a mense caritative o famiglie bisognose. Ad oggi, “Pasto Buono” è attivo a Genova, Milano, Mantova, Roma, Civitavecchia, Cagliari e Napoli e conta sulla collaborazione di bar, ristoranti, tavole calde, ma anche di grandi gruppi come Tirrenia e Cremonini. Tra le realtà che collaborano a Pasto Buono vi sono Croce Rossa Italiana, Caritas, Csv, City Angels e tante altre onlus territoriali che si occupano della distribuzione del cibo salvato

Per aderire: www.quifoundation.it/aderisci/ 
oppure tel. 010 5767 402
 


Contatti Ufficio stampa QUI Foundation
stampa@quifoundation.it 
Cristina Affanni – cristina.affanni@quigroup.it
Caterina Michelotti – caterina.michelotti@quifoundation.it