Vertical farming da Georgofili Info

Accademia dei Georgofili: “L’agricoltura urbana e il Vertical farming” di Antonio Ferrante

Un articolo di Antonio Ferrante pubblicato lo scorso 15 giugno su Georgofili Info, il  Notiziario di informazione dell'Accademia dei Georgofili. 


"La distribuzione dei prodotti agricoli freschi ha subito una forte variazione negli ultimi decenni e grazie a una logistica ottimizzata si è riusciti a collegare aree di produzione e mercati anche molto distanti tra loro. Le condizioni ambientali e i costi di produzione più bassi hanno portato alla delocalizzazione delle coltivazioni nelle aree più vocate indipendentemente dalla stagionalità.

L’emergenza sanitaria del Covid-19 ha messo in evidenza come la logistica, seppure ben organizzata, può diventare labile sulle lunghe distanze. A seguito di questo, la produzione locale è stata riconsiderata e sta assumendo una importanza strategica per garantire l’approvvigionamento dei prodotti freschi in caso di interruzioni della filiera distributiva. Negli ultimi anni si è parlato molto del chilometro zero, della produzione vicino o dentro i grandi centri urbani densamente popolati. In questo contesto, sicuramente le coltivazioni indoor e il vertical farming possono giocare un ruolo importante nel fornire prodotti freschi e con caratteristiche qualitative tali da poter soddisfare l’esigenza di alcuni consumatori.
La fattoria verticale, traduzione letterale dall’inglese di vertical farm, come si può immaginare dal nome, non è di facile realizzazione e gestione. .."

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70-INFN

“Storie di Fisica e Fisici”. Celebrati a Padova i 70 anni dell’Istituto di Fisica Nucleare Nazionale e di Padova

 


Sabato 9 aprile 2022 è stato celebrato il settantesimo compleanno della Sezione padovana dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN): 70 anni di storia celebrati, con un anno di ritardo, in presenza, nella sede unica e suggestiva del Palazzo della Ragione. Un luogo che coniuga arte e scienza in modo esemplare attraverso le bellezze artistiche del ciclo pittorico trecentesco incluse in “Padova Urbs Picta” patrimonio UNESCO. L’evento è stato organizzato in collaborazione con il Comune di Padova e con il Patrocinio del Dipartimento di Fisica e Astronomia “Galileo Galilei” dell’Università degli Studi di Padova. Il grande salone, appositamente allestito, ha ospitato 550 persone caratterizzate da notevole eterogeneità generazionale. Infatti accanto a professori e docenti si potevano contare numerosi giovani ricercatori, studenti universitari e liceali. A fianco al palco dei relatori, l’Ensemble, composto da studenti del Conservatorio Cesare Pollini, ha introdotto l’evento con musica di Vivaldi e intrattenuto nel corso della serata con musiche di Piazzolla e Morricone.

Un dialogo tra scienziati
La serata è stata condotta dalla divulgatrice e giornalista scientifica Barbara Gallavotti che con le sue domande molto circostanziate ha permesso un dialogo aperto fra i tre scienziati presenti, Antonio Zoccoli, presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Antonio Masiero, ex-direttore della Sezione di Padova, ex-membro di Giunta e Roberto Carlin, attuale direttore della stessa sezione.
Le domande della conduttrice hanno stimolato i relatori a descrivere il ruolo scientifico del fisico teorico, colui che pone e si pone domande e del fisico sperimentale che sperimenta attraverso tentativi ed errori. Una figura è naturalmente funzionale all’altra, così come è funzionale al fisico sperimentale l’osservazione che necessita di strumenti sempre più sofisticati e all’avanguardia. È anche fondamentale scommettere sui giovani e dare loro opportunità di crescita nella cultura scientifica.

La Sezione di Padova e i suoi fondatori
Con il supporto di immagini e video i relatori hanno ripercorso la storia della sezione INFN di Padova contemporanea a quella nazionale, ricordando tra i fondatori Antonio Rostagni docente di Fisica Sperimentale all’Università di Padova dal 1938 quando succede a Bruno Rossi costretto alle dimissioni a causa delle leggi razziali.
Vengono sottolineati più volte due elementi fondamentali per poter proseguire studi e sperimentazioni: la collaborazione con Enti e Istituzioni pubbliche e private e la messa a disposizione di risorse finanziarie adeguate. I risultati si possono raggiungere solo con l’uso di strumentazione sempre più complessa, innovativa e costosa.
Zoccoli sottolinea come nei 70 anni e più di storia di INFN, proprio grazie agli strumenti sempre più precisi e sofisticati, siamo ora in grado di osservare galassie, stelle, onde elettromagnetiche, che rappresentano tuttavia solo il 5% della materia che costituisce il cosmo. Lo sforzo di INFN a livello nazionale e con le sezioni locali è indirizzato verso l’aggiornamento delle infrastrutture di ricerca e della rete avanzatissima di calcolo. Fondamentale è la collaborazione con altri settori di ricerca per la sperimentazione della fisica dei neutrini, la rilevazione delle onde gravitazionali, la fisica astroparticellare ospitati presso i laboratori del Gran Sasso.
Carlin ha messo in rilievo che INFN sezione di Padova è di casa al CERN di Ginevra che non è un laboratorio straniero, è il nostro laboratorio principale di fisica delle particelle, fondato e finanziato dall’Italia assieme agli altri stati membri. Quindi al CERN siamo a casa nostra, come sono a casa loro studiosi di tutte le istituzioni degli stati membri. Le attività che i nostri ricercatori e studiosi, circa 150 persone (tra universitari e dipendenti) svolgono al CERN sono moltissime. Le sperimentazioni avvengono in collaborazione con diversi Istituti, che partecipano e contribuiscono finanziariamente alle attività con un regolamento Memoranda of understanding (MoU) nel quale sono descritti in dettaglio i contributi che ci si aspetta da ciascun istituto, tra cui INFN-Padova e UNIPD. Queste due realtà hanno un ruolo molto rilevante, nella costruzione degli esperimenti, la loro gestione e l'analisi dei dati e quindi come autori dei numerosissimi articoli scientifici prodotti. 

L'intervento di Fabiola Gianotti
Fabiola Gianotti, direttrice del CERN, durante il collegamento in diretta, ha manifestato con convinzione la necessità della collaborazione tra Enti e Nazioni. Sollecitata dalla conduttrice con una specifica domanda sulle possibili conseguenze del conflitto tra Russia e Ucraina, la Gianotti mette in evidenza come i risultati raggiunti dal CERN siano frutto di condivisione e lavoro comune di scienziati e ricercatori provenienti da tutte le 23 nazioni tra cui dal 2016 l’Ucraina, mentre la Federazione Russa partecipa al Council con lo status di Osservatore dal 2013. Condivide la preoccupazione per il conflitto tra due nazioni che hanno in seno al CERN studiosi e ricercatori provenienti da nazioni che, si auspica, possano continuare a lavorare fianco a fianco.
Un ragionamento stimolato dalla conduttrice porta i relatori a mettere in evidenza l’utilizzo delle tecnologie e dei macchinari, nati per le sperimentazioni in fisica nucleare, nella vita degli esseri umani, dalle applicazioni per indagini mediche alle strategie di cura, all’analisi di opere d’arte alla datazione di reperti archeologici e fossili. La sezione di Padova dell’Istituto Nazionale Fisica Nucleare è uno dei maggiori centri di ricerca dell’INFN con 120 dipendenti e una sessantina di ricercatori e professori universitari associati e annovera nel suo percorso i primi studi riguardanti i raggi cosmici, di cui fu pioniere a Padova Bruno Rossi. Le attività di ricerca della Sezione si sono rafforzate e diversificate nel corso degli anni e oggi vengono svolte nei più avanzati settori della fisica particellare, astro-particellare, nucleare e degli sviluppi strumentali e tecnologici.

Su cosa riflettere
Alcune riflessioni sono doverose alla luce di quanto esposto dai relatori in modo accessibile anche ai non studiosi. La prima riguarda la necessità del superamento di nazioni e confini: la scienza ha un’unica bandiera, quella della conoscenza. L’altra riflessione è che di atomi, neutrini, elettroni, neutroni, bosoni, muoni di cui la materia è composta, noi Sapiens, che di essa facciamo parte, dovremmo cogliere le potenzialità di intelligenza e nel contempo comprendere l’importanza di rispettare la complessità nella quale siamo immersi.

 

Life Foster

Il Progetto Life Foster per ridurre gli sprechi alimentari

Nella sola Unione Europea ogni anno il 20% di tutto il cibo prodotto va perduto o gettato nei rifiuti. Dare un’occhiata al cibo che si mangia, o meglio al cibo che non si mangia, è alla base del progetto LIFE FOSTER 


Il progetto LIFE FOSTER è guidato in Italia dal Consorzio per l’Istruzione e la formazione professionale ENAIP NET e ha coinvolto fino ad oggi 15.000 studenti in tutta Europa nell’ambito dei progetti di istruzione e formazione professionale. In Italia le prime iniziative realizzate – come il Food Waste Hackathon, una sfida tra gli studenti all’insegna della creazione di “ricette zero waste” – , hanno visto una partecipazione molto attiva dei giovani. Molte iniziative previste nel contesto della European Vocational Skills Week (EVSW), il prossimo maggio andranno proprio in questa direzione.

Ridurre gli sprechi alimentari e fare scelte ecologiche

I rifiuti alimentari generano 3,3 miliardi di tonnellate di anidride carbonica, la quale accelera il cambiamento climatico a livello mondiale. Nella sola Unione Europea, ogni anno il 20% di tutto il cibo prodotto va perduto o gettato nei rifiuti. Ogni anno l’industria alimentare europea produce 10,5 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari, il 12% dei rifiuti alimentari totali. Operando con partner in Italia, Francia, Spagna e Malta e con i finanziamenti dall’Unione Europea, il progetto LIFE FOSTER cerca di sfruttare il potenziale dell’istruzione e della formazione professionale e della tecnologia digitale per influenzare le persone che entrano nel settore della ristorazione, in modo che prendano in considerazione e comprendano l’importanza di ridurre gli sprechi alimentari. L’obiettivo, ambizioso, è di trasmettere conoscenze sull’adozione di pratiche più ecologiche durante la preparazione dei cibi a 15.000 studenti in tutta Europa nell’ambito dei progetti di istruzione e formazione professionale. Nella speranza di raggiungere un pubblico il più ampio possibile, il progetto si prefigge anche di accrescere la consapevolezza di docenti, datori di lavoro e responsabili politici a partire dalle autorità locali fino ad arrivare all’Unione Europea, e alla comunità in senso più ampio. Secondo Barbara Archesso, International Project Manager di ENAIP NET, la formazione di LIFE FOSTER aiuta le persone a comprendere l’importanza di ridurre gli sprechi alimentari con effetti particolarmente evidenti tra i giovani, sebbene anche gli adulti stiano mostrando interesse negli argomenti proposti dal programma di formazione di LIFE FOSTER. “Penso che i nostri giovani studenti siano davvero preoccupati per l’ambiente”, afferma Archesso. “Stanno guardando al loro futuro e si stanno chiedendo in che modo vivranno tra 20 anni”. 

Food Waste Hackathon

L’impegno su base transnazionale ha permesso al progetto di sviluppare un modello che si potesse applicare a diversi gruppi di studenti e target in diversi contesti geografici. Sono nate una serie di idee, tra cui le “ricette zero waste" speciaslmente durante la Food Waste Hackathon organizzata nell’aprile del 2021, in cui 16 studenti da Italia e Francia si sono sfidati nella preparazione di ricette usando lo stesso ingrediente principale, i carciofi, con l’obiettivo di ridurre al minimo possibile i rifiuti alimentari. La sfida era quella di ridurre la quantità di carciofo che veniva sprecata, da una media del 60% fino al 20%. Gli studenti erano stati selezionati tra i migliori dei centri di formazione dell’ENAIP NET da Veneto, Lombardia e Piemonte e dall’Agenzia Nazionale Afpa per la formazione degli adulti in Francia; l’evento è stato trasmesso in diretta ricevendo più di 9.000 visualizzazioni.

 

L’economia circolare nel settore della ristorazione

Secondo Barbara Archesso esistono tante aree diverse del settore della ristorazione in cui i rifiuti diventano un problema. Bisogna adottare azioni preventive, sostiene. “I gestori dei ristoranti devono scegliere i loro fornitori in maniera adeguata, il che significa che possono impegnarsi per evitare un possibile deterioramento del cibo durante il trasporto e la conservazione. Poi devono lavorare i cibi correttamente usando strumenti adeguati e organizzando un menù che sfrutti il più possibile gli ingredienti”. Sottolinea anche l’importanza per i futuri professionisti della ristorazione di comprendere quale sia la corretta gestione dei cibi ed evitare gli sprechi. “Devono usare il più possibile le parti commestibili degli ingredienti e gettar via le parti non commestibili nei bidoni corretti. Quando possibile, bisogna usare le parti non commestibili per il compost”, afferma. “I rifiuti alimentari vengono generati in tutti i momenti del viaggio. Quindi non si tratta solo di ciò che non viene mangiato; si tratta anche di usare gli ingredienti in modo completo. È la cosiddetta cucina circolare”. Qui sono fondamentali la pianificazione del menù, la gestione corretta e attenta degli acquisti e la loro conservazione. Sono tutti elementi dell’economia circolare e sono la ragione per cui il progetto LIFE FOSTER è riconosciuto come migliore prassi nell’economia circolare sia dalla Piattaforma Italiana degli attori per l’Economia Circolare (ICESP)siadall’Ente Italiano di Normazione (UNI).

Usare la tecnologia per tracciare i rifiuti alimentari

Come parte del suo impegno per ridurre i rifiuti nel settore della ristorazione, LIFE FOSTER ha sviluppato un’applicazione basata sul web per monitorare i rifiuti alimentari. Lo strumento di monitoraggio dei rifiuti alimentari include anche informazioni sui consumi di energia e acqua necessari per la preparazione e il servizio alimentare, in modo da evitare gli sprechi alimentari. È importante avere un’idea del quadro generale, ma è necessariosapere quali sono i fattori che producono i rifiuti alimentari e poter misurare la quantità di cibo sprecato ogni giorno nella tua attività, dice la Archesso. L’applicazione per i rifiuti alimentari aiuta i gestori dei ristoranti a individuare gli sprechi alimentari e il loro valore durante le fasi di conservazione, preparazione e consumazione prima di individuare i “punti di dispersione” di cibo nei singoli menù. L’applicazione aiuta poi i gestori dei ristoranti a progettare soluzioni efficaci per ridurre questi sprechi e i costi associati. Mostrando soluzioni reali e sottolineando possibili risparmi, il messaggio dell’importanza di ridurre gli sprechi alimentari è illustrato in modo più chiaro a tutto lo staff del ristorante che può poi attuare i cambiamenti. Attualmente l’applicazione di monitoraggio dei rifiuti alimentari viene usata in 15 centri per l’istruzione e la formazione professionale in Italia, Francia, Spagna e Malta e viene testata anche da un piccolo numero di ristoranti. “In media la riduzione degli sprechi alimentari registrata in quei centri è di circa il 5%”, afferma Barbara Archesso. “È una riduzione realistica”. 
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Per approfomdire:
– come il progetto LIFE FOSTER sta aiutando i giovani a ridurre i rifiuti alimentari e proteggere l’ambiente: visita il loro profilo sul sito della Commissione Europea

– Life Foster – The European training model (guarda il video)

– La European Vocational Skills Week (EVSW) si svolge in tutti gli Stati membri dell’UE dal 16 al 20 maggio 2022 e include eventi sia in presenza sia online.