1. Gli idrati di metano e il loro possibile ruolo negli scenari energetici futuri. Introduzione

di Immacolata Niola e Alberto Azzi

Il sensibile, costante incremento dei consumi mondiali di gas, che dovrebbero toccare nel 2035 i 4.955 miliardi di metri cubi, e la necessità di affrancarsi dai condizionamenti politici esercitati dagli Stati detentori delle principali riserve e tradizionali fornitori del mondo occidentale stanno rendendo sempre più attuale il dibattito sulle fonti non convenzionali di metano. L’interesse deriva non solo dalla consistenza di tali fonti, che si ritiene racchiudano volumi di gas molto superiori a quelli delle riserve convenzionali, ma soprattutto dalla loro localizzazione diffusa in numerose aree del pianeta, tale da poter cambiare radicalmente il quadro geopolitico delle aree di approvvigionamento.

In genere, si definisce non convenzionale (Cassa Depositi e Prestiti, 2013) un gas che, a differenza di quello convenzionale, si trova non in giacimenti ben individuati e delimitati a livello geologico, bensì distribuito in ampie zone e in strati rocciosi meno permeabili, dai quali può essere estratto solo con tecniche complesse e, comunque, in una percentuale non superiore al 30%, mentre il tasso di recupero nei giacimenti di metano tradizionali è almeno dell’80%. Ad esso si ascrivono principalmente il cosiddetto metano da carbone (Coal Bed Methane), ossia il metano contenuto nei giacimenti di carbone, il tight gas, compreso nelle rocce calcaree o arenarie, e soprattutto lo shale gas, il gas da argille, di cui molto si parla in questi tempi per gli ingenti volumi disponibili e per le forti preoccupazioni suscitate nell’opinione pubblica dal grave impatto ambientale associato alla sua estrazione, divenuta ormai una realtà negli Stati Uniti. Ancora in fase preliminare sono, invece, le sperimentazioni sul recupero di gas dagli idrati di metano, una fonte di enorme potenzialità, le cui risorse mondiali vengono stimate in milioni di miliardi di metri cubi, corrispondenti almeno al doppio delle riserve di tutti i combustibili convenzionali. Di essi ci occuperemo nella presente nota, soffermandoci in particolare sulle reali prospettive di sfruttamento, allo stato attuale delle conoscenze.

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Finanziamenti regionali e nazionali

La Regione Lombardia in data 5 dicembre 2014 ha emanato diverse delibere che interessano gli agricoltori, in particolare ha approvato:

  1. misura regionale di sostegno ai servizi di sostituzione nell’azienda agricola;
  2. misura regionale a seguito del programma nazionale di sostegno per la viticoltura
  3. misura regionale a copertura dei costi dei premi assicurativi per la rimozione e la distruzione dei capi morti;
  4. indennizzi per danni alle strutture aziendali.

1. La misura regionale di sostegno ai servizi di sostituzione in agricoltura andrà a beneficio di piccole e medie imprese agricole attive nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli; il servizio è erogato tramite le Associazioni di imprenditori agricoli professionali, cooperative o consorzi costituitI per la gestione di un servizio di sostituzione. Le iniziative ammissibili comprendono i costi sostenuti per l’erogazione di servizi di sostituzione ad aziende agricole situate sul territorio della Regione Lombardia.I servizi agevolati saranno pari ad un massimo del 30% dei costi effettivi.L’impegno finanziario di Regione Lombardia è di 450.000 euro per il triennio 2015-2017.
Scadenza: 31 maggio di ogni anno

2. Gli investimenti della regione Lombardia per la campagna 2014/2015 attuano il programma nazionale di sostegno per la viticoltura. Le iniziative ammissibili comprendono investimenti materiali o immateriali in impianti di trattamento, in infrastrutture vinicole e nella commercializzazione del vino.
Le agevolazioni possono arrivare fino ad un massimo del 40% della spesa ammissibile effettivamente sostenuta.
L’impegno finanziario è pari a 1,7 milioni di euro.
Scadenza: 03/02/2015

3. Delibera di approvazione delle disposizioni per l’attuazione del piano regionale a copertura dei costi dei premi assicurativi per la rimozione e la distruzione dei capi di bestiame morti in azienda.
Beneficiari: imprese agricole, titolari di partita IVA, iscritte presso la Camera di Commercio al registro delle imprese, sezione speciale imprenditori agricoli e sezione coltivatori diretti che si assicurano per tramite gli organismi di difesa, per la difesa del reddito delle proprie aziende. Iniziative ammissibili e agevolazione: contributo regionale a copertura assicurativa dei rischi agricoli, ad integrazione del contributo dello Stato nel rispetto dei criteri previsti nel piano assicurativo annuale di livello nazionale.
Scadenza: da definire.

4. Delibera che definisce le modalità di attestazione dell’esistenza del carattere di eccezionalità degli eventi calamitosi verificatisi nella Regione Lombardia dal 23 giugno 2014 al 31 agosto 2014. (Gazzetta Ufficiale Italiana Serie Generale n.254 del 31-10-2014)

Possono richiedere il risarcimento dei danni le imprese agricole che risultino iscritte prima del verificarsi degli eventi presso la Camera di Commercio (CCIAA) al registro delle imprese agricole, nonché le cooperative di raccolta, lavorazione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli e le organizzazioni dei produttori.
Le iniziative ammissibili e le agevolazione riguardano: indennizzi per danni alle strutture aziendali e alle infrastrutture connesse all’attività agricola causati dalle piogge alluvionali dal 23 giugno 2014 al 31 agosto 2014.
Scadenza: quarantacinque giorni dalla data di pubblicazione del decreto di declaratoria nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e di individuazione delle zone interessate (avvenuta il 10/12/2014).

Finanziamenti nazionali

Il MIPAAF ha deliberato le disposizioni nazionali concernenti i programmi di sostegno al settore dell’olio di oliva e delle olive da tavola.

Beneficiari: organizzazioni riconosciute con decreto ministeriale di attuazione del Reg. UE 1308/13.
I programmi di sostegno ammissibili hanno una durata fissa di tre anni e sono attuati per annualità.
La durata triennale di ciascun programma di sostegno decorre dal 1° aprile dell’anno in cui il programma viene presentato all’autorità competente per l’approvazione. Il primo periodo inizia a partire dal 1° aprile 2015.

Le organizzazioni di produttori riconosciute possono presentare il programma per uno o più ambiti di intervento, ad eccezione del monitoraggio e della gestione del mercato nel settore dell’olio di oliva e dell’ olive da tavola.
Le misure ammissibili, di seguito specificate, devono rispettare gli eventuali criteri di demarcazione previsti nei singoli Programmi Regionali di Sviluppo Rurale:

  1. Monitoraggio e gestione del mercato nel settore dell’olio di oliva e delle olive da tavola;
  2. Miglioramento dell’impatto ambientale dell’olivicoltura;
  3. Miglioramento della competitività dell’olivicoltura attraverso la modernizzazione;
  4. Miglioramento della qualità della produzione dell’olio di oliva e delle olive da tavola;
  5. Tracciabilità, certificazione e tutela della qualità dell’olio di oliva e delle olive da tavola;
  6. Diffusione di informazioni sulle iniziative svolte dalle organizzazioni beneficiarie nei campi di cui ai punti 1, 2, 3, 4 e 5.

Lo stanziamento e la percentuale di contributo sono relativi alle varie tipologie di misure ammissibili.
Scadenza: il 15 gennaio dell’anno di inizio di ciascun periodo triennale 

 

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Il kiwi di IV gamma si può migliorare

Due studi, uno italiano e uno spagnolo, propongono alcune novità nella commercializzazione del kiwi di IV gamma. La lavorazione di IV gamma del kiwi rappresenta infatti un’ottima soluzione per recuperare quasi il 25% della produzione che a causa di forma o pezzatura non adeguate, non può essere destinata al mercato della frutta fresca di I gamma.

La ricerca italiana portata avanti dall’Università di Pisa e pubblicata su “PubMed”, rivista del US National Library of Medicine, mette in evidenza come l’esposizione alla luce solare diretta durante la coltivazione potrebbe influenzare la shelf-life e quindi la qualità nutrizionale del frutto sia intero sia lavorato per la IV gamma.
Lo studio ha analizzato i kiwi cresciuti in pieno sole e in zone parzialmente ombreggiate, come quelli presenti all’interno della chioma. I frutti raccolti sono stati prima conservati interi per 75 giorni in cella frigorifera a 0°C, quindi conservati per 3 giorni a 4°C, ma in questo caso alcuni frutti erano interi, mentre altri erano già tagliati a fettine. Su tutti i campioni si sono effettuate le seguenti analisi:

  • consistenza della polpa,
  • contenuto in solidi solubili totali
  • contenuto in ascorbato,
  • contenuto in flavonoidi,
  • contenuto in fenoli,
  • attività enzimatica di poligalatturonasi (PG),
  • attività enzimatica di pectinmetilesterasi (PME),
  • quantità di enzimi responsabili del rammollimento del frutto.

I risultati della ricerca hanno evidenziato che la consistenza della polpa e il contenuto in solidi solubili totali erano superiori nei frutti cresciuti in pieno sole, e tali parametri sono rimasti inalterati anche dopo la conservazione a 4°C.
Il contenuto in ascorbato, flavonoidi e fenoli è risultato inizialmente superiore nei frutti interi cresciuti in pieno sole, ma dopo il taglio la loro concentrazione è nettamente diminuita tanto da diventare minore rispetto a quella presente nei frutti cresciuti parzialmente ombreggiati. L’attività enzimatica di PG e PME è risultata superiore nei frutti interi cresciuti parzialmente ombreggiati, con nessuna variazione di rilievo dopo il taglio e la conservazione a 4°C.
Da questi risultati emerge, pertanto, che i frutti cresciuti al sole sono più adatti per il mercato fresco di I gamma, mentre i frutti cresciuti parzialmente all’ombra sono più idonei per il mercato fresco di IV gamma.

Ricercatori dell’Università Politecnica de Catalunya BarcelonaTech (Spagna) hanno da poco pubblicato su “Science Direct” i risultati della loro ricerca sull’impiego di rivestimenti commestibili (edible coating) sul kiwi Hayward di IV gamma. La ricerca di tipo comparativo, ha confrontato l’efficacia dei seguenti rivestimenti:

  • aloe vera;
  • chitosano formulato con acido acetico (-AC);
  • chitosano formulato con acido citrico (-C);
  • alginato di sodio.

Il chitosano-AC e l’alginato vengono impiegati date le loro capacità inibenti verso lo sviluppo di gas, quali CO2.

I kiwi interi sono stati lavati e disinfettati con acqua clorata, quindi pelati e tagliati a fette uniformi di 6 mm. Le fette sono state quindi immerse nelle diverse soluzioni per il rivestimento e poi confezionate in vaschetta. Tutte le vaschette sono state conservate a 4°C per 12 giorni e sono state controllate periodicamente.
I parametri controllati sono stati i seguenti:

  • pH,
  • contenuto in solidi solubili,
  • acidità titolabile,
  • acido ascorbico,
  • colore,
  • consistenza,
  • concentrazione di gas all’interno della vaschetta,
  • contenuto in pectine,
  • carica microbica,
  • qualità sensoriale.

I parametri misurati all’inizio della lavorazione sono stati presi come riferimento.
Dalle analisi è emerso che nelle vaschette con il kiwi ricoperto di:

  • alginato e con chitosano-C: c’è stato un picco di produzione di CO2 dopo solo 8 giorni di conservazione;
  • Aloe vera: si è preservata la consistenza delle fette anche dopo 11 giorni, non ci sono state perdite rilevanti di acido ascorbico e è stato evitato l’ingiallimento dovuto alla maturazione;
  • Aloe vera e chitosano-AC: si è limitata la proliferazione microbica ma il gusto ha subito delle modificazioni non gradevoli;
  • alginato: si è registrata una carica microbica superiore a quella delle fette di controllo.

Visti i risultati della ricerca, i ricercatori hanno concluso che il rivestimento migliore è quello costituito da Aloe vera al 5%.

Per saperne di più
PubMed
ScienceDirect