Sabato 9 aprile 2022 è stato celebrato il settantesimo compleanno della Sezione padovana dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN): 70 anni di storia celebrati, con un anno di ritardo, in presenza, nella sede unica e suggestiva del Palazzo della Ragione. Un luogo che coniuga arte e scienza in modo esemplare attraverso le bellezze artistiche del ciclo pittorico trecentesco incluse in “Padova Urbs Picta” patrimonio UNESCO. L’evento è stato organizzato in collaborazione con il Comune di Padova e con il Patrocinio del Dipartimento di Fisica e Astronomia “Galileo Galilei” dell’Università degli Studi di Padova. Il grande salone, appositamente allestito, ha ospitato 550 persone caratterizzate da notevole eterogeneità generazionale. Infatti accanto a professori e docenti si potevano contare numerosi giovani ricercatori, studenti universitari e liceali. A fianco al palco dei relatori, l’Ensemble, composto da studenti del Conservatorio Cesare Pollini, ha introdotto l’evento con musica di Vivaldi e intrattenuto nel corso della serata con musiche di Piazzolla e Morricone.
Un dialogo tra scienziati
La serata è stata condotta dalla divulgatrice e giornalista scientifica Barbara Gallavotti che con le sue domande molto circostanziate ha permesso un dialogo aperto fra i tre scienziati presenti, Antonio Zoccoli, presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Antonio Masiero, ex-direttore della Sezione di Padova, ex-membro di Giunta e Roberto Carlin, attuale direttore della stessa sezione.
Le domande della conduttrice hanno stimolato i relatori a descrivere il ruolo scientifico del fisico teorico, colui che pone e si pone domande e del fisico sperimentale che sperimenta attraverso tentativi ed errori. Una figura è naturalmente funzionale all’altra, così come è funzionale al fisico sperimentale l’osservazione che necessita di strumenti sempre più sofisticati e all’avanguardia. È anche fondamentale scommettere sui giovani e dare loro opportunità di crescita nella cultura scientifica.
La Sezione di Padova e i suoi fondatori
Con il supporto di immagini e video i relatori hanno ripercorso la storia della sezione INFN di Padova contemporanea a quella nazionale, ricordando tra i fondatori Antonio Rostagni docente di Fisica Sperimentale all’Università di Padova dal 1938 quando succede a Bruno Rossi costretto alle dimissioni a causa delle leggi razziali.
Vengono sottolineati più volte due elementi fondamentali per poter proseguire studi e sperimentazioni: la collaborazione con Enti e Istituzioni pubbliche e private e la messa a disposizione di risorse finanziarie adeguate. I risultati si possono raggiungere solo con l’uso di strumentazione sempre più complessa, innovativa e costosa.
Zoccoli sottolinea come nei 70 anni e più di storia di INFN, proprio grazie agli strumenti sempre più precisi e sofisticati, siamo ora in grado di osservare galassie, stelle, onde elettromagnetiche, che rappresentano tuttavia solo il 5% della materia che costituisce il cosmo. Lo sforzo di INFN a livello nazionale e con le sezioni locali è indirizzato verso l’aggiornamento delle infrastrutture di ricerca e della rete avanzatissima di calcolo. Fondamentale è la collaborazione con altri settori di ricerca per la sperimentazione della fisica dei neutrini, la rilevazione delle onde gravitazionali, la fisica astroparticellare ospitati presso i laboratori del Gran Sasso.
Carlin ha messo in rilievo che INFN sezione di Padova è di casa al CERN di Ginevra che non è un laboratorio straniero, è il nostro laboratorio principale di fisica delle particelle, fondato e finanziato dall’Italia assieme agli altri stati membri. Quindi al CERN siamo a casa nostra, come sono a casa loro studiosi di tutte le istituzioni degli stati membri. Le attività che i nostri ricercatori e studiosi, circa 150 persone (tra universitari e dipendenti) svolgono al CERN sono moltissime. Le sperimentazioni avvengono in collaborazione con diversi Istituti, che partecipano e contribuiscono finanziariamente alle attività con un regolamento Memoranda of understanding (MoU) nel quale sono descritti in dettaglio i contributi che ci si aspetta da ciascun istituto, tra cui INFN-Padova e UNIPD. Queste due realtà hanno un ruolo molto rilevante, nella costruzione degli esperimenti, la loro gestione e l'analisi dei dati e quindi come autori dei numerosissimi articoli scientifici prodotti.
L'intervento di Fabiola Gianotti
Fabiola Gianotti, direttrice del CERN, durante il collegamento in diretta, ha manifestato con convinzione la necessità della collaborazione tra Enti e Nazioni. Sollecitata dalla conduttrice con una specifica domanda sulle possibili conseguenze del conflitto tra Russia e Ucraina, la Gianotti mette in evidenza come i risultati raggiunti dal CERN siano frutto di condivisione e lavoro comune di scienziati e ricercatori provenienti da tutte le 23 nazioni tra cui dal 2016 l’Ucraina, mentre la Federazione Russa partecipa al Council con lo status di Osservatore dal 2013. Condivide la preoccupazione per il conflitto tra due nazioni che hanno in seno al CERN studiosi e ricercatori provenienti da nazioni che, si auspica, possano continuare a lavorare fianco a fianco.
Un ragionamento stimolato dalla conduttrice porta i relatori a mettere in evidenza l’utilizzo delle tecnologie e dei macchinari, nati per le sperimentazioni in fisica nucleare, nella vita degli esseri umani, dalle applicazioni per indagini mediche alle strategie di cura, all’analisi di opere d’arte alla datazione di reperti archeologici e fossili. La sezione di Padova dell’Istituto Nazionale Fisica Nucleare è uno dei maggiori centri di ricerca dell’INFN con 120 dipendenti e una sessantina di ricercatori e professori universitari associati e annovera nel suo percorso i primi studi riguardanti i raggi cosmici, di cui fu pioniere a Padova Bruno Rossi. Le attività di ricerca della Sezione si sono rafforzate e diversificate nel corso degli anni e oggi vengono svolte nei più avanzati settori della fisica particellare, astro-particellare, nucleare e degli sviluppi strumentali e tecnologici.
Su cosa riflettere
Alcune riflessioni sono doverose alla luce di quanto esposto dai relatori in modo accessibile anche ai non studiosi. La prima riguarda la necessità del superamento di nazioni e confini: la scienza ha un’unica bandiera, quella della conoscenza. L’altra riflessione è che di atomi, neutrini, elettroni, neutroni, bosoni, muoni di cui la materia è composta, noi Sapiens, che di essa facciamo parte, dovremmo cogliere le potenzialità di intelligenza e nel contempo comprendere l’importanza di rispettare la complessità nella quale siamo immersi.