Parte III cap.5 Applicazioni innovative di controllo biologico

Le innovazioni nel settore del controllo biologico vanno dall’impiego di specie autoctone o importate, che in vari modi impediscono la proliferazione del parassita, all’uso di trappole con prodotti semiochimici. Qui di seguito se ne riportano alcuni esempi.

Lotta alla piralide con insetti ausiliari

I danni causati alle coltivazioni dalla prima generazione della piralide sono in Italia generalmente inferiori a quelli arrecati dalla seconda generazione del lepidottero.
Gli adulti di seconda generazione generalmente sfarfallano dalla prima metà del mese di luglio fino ad agosto e le larve, appena nate dalla deposizione delle uova in tale periodo, per nutrirsi, penetrano nella pianta prima e nella spiga poi, infestano le cariossidi, provocando sia una forte diminuzione della produzione finale che un peggiorato quadro sanitario complessivo per la predisposizione ad attacchi di funghi e batteri, alcuni dei quali responsabili della produzione di tossine,tossiche sia per l’uomo che per gli animali.
La lotta contro la Piralide si esegue mediante interventi mirati al controllo delle popolazioni del fitofago; questi interventi possono essere:

Gli interventi agronomici comprendono: la scelta di varietà maggiormente resistenti, la gestione dell’epoca di semina, una corretta rotazione, l’espansione dell’uso di insetti ausiliari capaci di interagire con il ciclo biologico del lepidottero.
Tra le varietà maggiormente resistenti trova spazio l’utilizzo di mais transgenico*. Si tratta di varietà di mais ibrido il cui corredo genico è stato ricombinato in laboratorio col patrimonio genetico di Bacillus thuringiensis ssp, per ottenere dal mais la codificazione della tossina attiva contro le larve di piralide. Tale risultato è stato ottenuto con la tecnica del DNA ricombinante.

Negli Stati Uniti le varietà di mais transgenico (OGM) vengono regolarmente seminate su ampie superfici per difendere le produzioni dalle infestazioni. In Europa e in Italia, a causa di un quadro normativo in continua evoluzione non sono consentite semine diffuse ma solo sperimentazioni per fini di ricerca. È infatti consentita la semina solo di alcune varietà, preventivamente autorizzate e nel rispetto di regolamenti emessi dalla UE a garanzia del consumatore, delle produzione biologiche e di quelle che dichiarano la non contaminazione da materiali OGM.

Nella lotta biologica contro la Piralide si fanno strada metodi efficaci di lotta che sfruttano preparati a base di spore di Bacillus thuringiensis ssp. var. kurstaki e femmine adulte di Trichogramma brassicae. Quest’ultimo èun imenottero parassitoide, oofago che depone le proprie uova all’interno delle uova deposte dalla piralide che risultano quindi sterili.
Il Trichogramma brassicae può essere immesso, in appositi contenitori, che contengono uova in fase di schiusa.

L’intervento chimico contro la piralide in Italia avviene normalmente alla comparsa degli adulti di 2a generazione. Si impiegano prodotti che possano controllare sia le uova appena deposte, sia le larve schiuse da deposizioni precoci, sia gli stessi adulti deponenti. La lotta chimica segue i criteri della lotta guidata e integrata; pertanto si devono installare reti di trappole di monitoraggio per valutare la consistenza della popolazione e i periodi di volo


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Parte terza, cap.4. Il controllo biologico

L’agricoltura biologica, regolata da norme omogenee in tutta Europa, esclude l’uso di prodotti di sintesi per la difesa delle coltivazioni dai parassiti, ammettendo prodotti di derivazione minerale come il solfato di rame e lo zolfo, utilizzati come fungicidi e altri principi attivi di origine vegetale. I principi dell’agricoltura biologica non sono direttamente applicabili alle grandi produzioni agricole, ma l’attuazione obbligatoria dei principi di difesa integrata renderà più salubre l’ambiente e diminuirà il rischio sanitario per lavoratori e consumatori.

I principi del controllo biologico

In generale, si può definire controllo biologico qualsiasi pratica che sfrutta l’attività di nemici naturali quali predatori, parassitoidi o patogeni al fine di ridurre o eliminare popolazioni di insetti dannosi.
Tutto ciò comprende una larga serie di interventi che vanno dalla semplice conservazione di nemici naturali per mezzo di un razionale uso dei pesticidi fino alla programmata introduzione di entomofagi affinché agiscano come insetticida vivente.

Vantaggi

Quale alternativa all’impiego dei pesticidi le tecniche di controllo biologico vengono usate per impedire ai fitofagi di superare la soglia di dannosità economica. Esistono in commercio numerose specie utili che, se impiegate correttamente, risultano davvero efficaci.
Il controllo biologico non subisce le restrizioni legali, ambientali e sanitarie a cui invece sono sottoposti gli insetticidi: gli insetti utili non sono tossici, non hanno tempo di carenza, non inquinano, non danno origine a fenomeni di resistenza e in molti casi il loro impiego ha gli stessi costi della lotta chimica (talvolta anche minori).
Diversamente dagli insetticidi, che distruggono ciecamente un grande numero di insetti e animali, gli entomofagi possiedono preferenze più specifiche e pertanto non danneggiano tutti gli "organismi non bersaglio" (uomo, animali domestici, pesci, uccelli, ecc.).

Svantaggi

Rispetto al controllo chimico, quello biologico necessita di una capacità di gestione e programmazione superiore, può richiedere più tempo, operazioni di monitoraggio, pazienza e, talvolta, periodi più lunghi per l’apprendimento e la pratica. Per avere successo si richiedono superiori capacità nella comprensione della biologia ed etologia sia dei fitofagi, sia dei loro nemici naturali.
La maggior parte degli insetti utili risulta suscettibile agli insetticidi (molto meno ai fungicidi), per cui un loro impiego in programmi di lotta integrata richiede molta attenzione. Rispetto alla lotta chimica i costi, talvolta, possono essere superiori e spesso i risultati non sono subito evidenti.


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