1.1.8d Scambio di cationi

Affinché le piante possano utilizzare i nutrienti adsorbiti sulle particelle di terreno, esse devono rilasciare qualcosa in cambio. I nutrienti sono necessari per le piante, ma le particelle del suolo li rilasciano solo in cambio di quelli che essi perdono. Le particelle del suolo mantengono l’equilibrio tra cationi e anioni a livello della loro superficie. Che cosa possono scambiare le piante con le particelle del terreno?

Le piante dispongono di cationi idrogeno che ottengono dall’acqua, dopo averla utilizzata. Quando i peli radicali entrano in contatto con le particelle di argilla e con i loro rivestimenti di cationi, le piante liberano cationi idrogeno. Questi ultimi subentrano ai cationi attorno alle particelle di terreno, permettendo alle piante di assorbire i cationi nutrienti attraverso le radici. Gli ioni idrogeno non utilizzati dalle piante restano sul posto, e spesso svolgono un ruolo indispensabile nell’ulteriore degradazione dei minerali del suolo, liberando altri cationi destinati ad essere adsorbiti sulla superficie delle particelle di argilla.

Non tutti i nutrienti indispensabili per le piante sono cationi. Alcuni sono anioni, che però non sono facilmente immagazzinabili nel terreno. Gli anioni, di solito, sono disciolti nell’acqua del suolo, per cui vanno facilmente incontro a lisciviazione. Un anione importante è rappresentato dall’ione nitrato (NO3), un composto che fornisce azoto alle piante.

Vedi figura sullo scambio cationico

I.1.8c Adsorbimento dei minerali

1.1.8c Suolo – Adsorbimento dei minerali

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Parte I. 1.8b Scambio dei nutrienti

La riserva di nutrienti nel suolo assume molteplici forme differenti. Ad esempio, i nutrienti immagazzinati nei granuli minerali della sabbia non sono disponibili, fino a che non vengano rilasciati per l’azione di agenti biologici o chimici.

I nutrienti, se dissolti nell’acqua del suolo, sono più prontamente disponibili per le piante. D’altra parte, proprio perché in soluzione, essi possono essere dilavati dal suolo che li contiene. Esiste però una riserva di nutrienti, aderenti alle particelle di suolo, che resiste al dilavamento, rendendo, in tal modo, fertile il terreno. Le piante infatti, con un processo chiamato scambio cationico, riescono ad assorbire questi nutrienti.

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